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topografia 1 forma della terra

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FORMA DELLA TERRA


GEODESIA<br />

Scienza che studia la <strong>forma</strong> e le dimensioni <strong>della</strong> Terra, la<br />

determinazione <strong>della</strong> posizione dei punti sulla sua superficie, la l<br />

determinazione del campo <strong>della</strong> gravità e le variazioni nel tempo<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Geodesia e Cartografia<br />

di tali grandezze<br />

CARTOGRAFIA<br />

Tecnica costituita dalle operazioni necessarie all’elaborazione,<br />

all’allestimento e all’utilizzazione di carte che rappresentano<br />

in scala, porzioni più o meno estese <strong>della</strong> superficie terrestre


Lo scopo di una carta geografica è quello di rappresentare sul<br />

piano aree più o meno estese <strong>della</strong> superficie terrestre che come<br />

ben sappiamo, in realtà, non è affatto piana né regolare. La carta<br />

geografica deve comunque fornire la concezione il più realistica<br />

ed efficace possibile di ciò che si vuole raffigurare.<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Geodesia e Cartografia<br />

La superficie <strong>della</strong> Terra ha una <strong>forma</strong> irregolare, così come è<br />

irregolare la distribuzione delle masse che compongono il globo<br />

terrestre. Per poter rappresentare la superficie fisica <strong>della</strong><br />

Terra è stato necessario assumere una <strong>forma</strong> ideale di tale<br />

superficie che corrispondesse alle regole <strong>della</strong> matematica e <strong>della</strong><br />

geometria


Immaginiamo per ora che il nostro<br />

pianeta sia costituito da una massa<br />

omogenea di <strong>forma</strong> sferica in<br />

rotazione attorno ad un asse<br />

v<br />

passante per i poli. Un punto sulla<br />

N<br />

superficie è sottoposto alla forza<br />

d<br />

Fc<br />

newtoniana Fn, di intensità costante<br />

Fn<br />

e diretta verso il centro <strong>della</strong> Terra,<br />

Fg<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Geoide<br />

e alla forza centrifuga Fc, dovuta alla<br />

rotazione terrestre e di intensità<br />

O<br />

equatore<br />

E<br />

proporzionale alla distanza del punto<br />

dall’asse di rotazione. La risultante di<br />

asse di<br />

rotazione<br />

queste due forze è la forza di gravità<br />

S<br />

Fg che risulta massima ai poli e<br />

minima all’equatore. L’insieme delle<br />

forze Fg viene chiamato campo<br />

gravitazionale terrestre


Se consideriamo ora la superficie<br />

terrestre de<strong>forma</strong>bile è evidente che essa<br />

assume, sotto l’azione del campo<br />

gravitazionale, una <strong>forma</strong> non sferica ma<br />

leggermente schiacciata ai poli dove Fg<br />

assume il valore massimo. La direzione per<br />

P<br />

ogni punto <strong>della</strong> superficie terrestre <strong>della</strong><br />

g 1<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Geoide<br />

forza di gravità viene detta verticale. Se ci<br />

si sposta lungo tale verticale la forza di<br />

g 3<br />

g 2<br />

gravità si modifica in direzione e valore; ne<br />

consegue che la verticale non ha un<br />

andamento rettilineo ma leggermente<br />

curvato. Le superfici che in ogni punto <strong>della</strong><br />

superficie terrestre sono perpendicolari<br />

alla verticale in quel punto sono chiamate<br />

superfici equipotenziali o di livello


La superficie equipotenziale posta al<br />

livello medio del mare, considerata priva<br />

di perturbazioni e immaginata prolungata<br />

al di sotto dei continenti in modo da<br />

mantenersi sempre perpendicolare alle<br />

verticali, viene assunta come <strong>forma</strong> <strong>della</strong><br />

Terra e ad essa viene dato il nome di<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Geoide<br />

Geoide. Tutti i punti che si trovano su<br />

questa superficie ideale hanno stessa<br />

quota.<br />

Uno dei problemi <strong>della</strong> Geodesia è quella<br />

di determinare la <strong>forma</strong> esatta del<br />

Geoide: tale determinazione è complicata<br />

dal fatto che la sua <strong>forma</strong> non dipende<br />

solo dalla forza di gravità ma anche da<br />

altre forze


Si definisce “quota ortometrica o assoluta” la<br />

distanza Q p<br />

misurata lungo la verticale tra il<br />

punto P, posto sulla superficie fisica, ed il<br />

corrispondente punto proiezione P o sul Geiode<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Quota ortometrica<br />

v<br />

geoide<br />

P<br />

Q P<br />

P O


Effettuare misure e calcoli sul Geoide è una<br />

operazione complessa. Si è quindi deciso a<br />

N<br />

livello internazionale di adottare, ma solo<br />

per le misure di tipo planimetrico, una<br />

superficie di riferimento molto più<br />

b<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Ellissoide<br />

semplice: l’Ellissoide<br />

di rotazione terrestre.<br />

Questa superficie, generata dalla rotazione<br />

di un ellisse di semiassi a e b intorno all’asse<br />

di rotazione terrestre, approssima molto<br />

bene il Geoide con uno scostamento <strong>della</strong><br />

a<br />

quota che non supera i 50 – 100 m. Per le<br />

quote dei punti ci si riferisce comunque<br />

S<br />

sempre al Geoide


A causa delle ondulazioni del Geoide la verticale V non<br />

coincide con la normale N all’Ellissoide. Le due direzioni<br />

<strong>forma</strong>no un angolo δ detto di deviazione <strong>della</strong> verticale. È<br />

chiaro che per definire esattamente la <strong>forma</strong> dell’Ellissoide<br />

è necessario scegliere i valori del semiasse maggiore o<br />

equatoriale, di quello minore o di rotazione e lo<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Ellissoide<br />

schiacciamento ai poli


Gli Ellissoidi di riferimento sono così vicini all’essere sferici<br />

che possono anche essere chiamati sferoidi. Diversi Ellissoidi<br />

sono stati utilizzati come superfici di riferimento, a seconda<br />

<strong>della</strong> regione interessata alla rappresentazione grafica e a<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Ellissoide e sferoide<br />

causa del variare <strong>della</strong> curvatura <strong>della</strong> Terra. L’Ellissoide<br />

prescelto è posizionato in modo che nella zona centrale da<br />

cartografare, la verticale al Geoide e la normale all’Ellissoide<br />

coincidano (scostamento nullo). Questo punto centrale è<br />

denominato datum


anno<br />

semiasse a<br />

semiasse b<br />

schiacciamento α<br />

zona<br />

Everest<br />

1830<br />

6377276,345<br />

6356075,413<br />

1/300,80<br />

India<br />

Bessel<br />

1841<br />

6377397,15<br />

6356078,96<br />

1/299,15<br />

Europa, Giappone<br />

Clarke<br />

1880<br />

6378249,20<br />

6356515,00<br />

1/293,46<br />

Francia<br />

Helmert<br />

1906<br />

6378200,00<br />

6356818,17<br />

1/298,40<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Ellissoidi<br />

Hayford<br />

1909<br />

6378388,00<br />

6356912,00<br />

1/297,00<br />

Usa, Italia<br />

International<br />

1924<br />

6378388,00<br />

6356911,94<br />

1/297,00<br />

Krassowsky<br />

1942<br />

6378245,00<br />

6356863,02<br />

1/298,30<br />

Urss<br />

Fischer<br />

1980<br />

6378160,00<br />

6356774,72<br />

1/298,25<br />

Nad 83<br />

1983<br />

6378137,00<br />

6356752,30<br />

1/298,25<br />

Usa<br />

WGS 84<br />

1984<br />

6378137,00<br />

6356752,31<br />

1/298,25<br />

GPS


L’Ellissoide di rotazione è una superficie che si può considerare<br />

<strong>forma</strong>ta da due distinte famiglie di curve: i paralleli (circonferenze) e i<br />

meridiani (semi ellissi). Tali curve si intersecano tra loro ad angolo<br />

retto. La posizione di un punto sull’Ellissoide può essere determinata<br />

fornendo il valore del parallelo e del meridiano a cui appartiene. Per<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Coordinate geografiche<br />

individuare il parallelo sarà sufficiente conoscere la latitudine<br />

geografica, cioè l’angolo<br />

φ <strong>forma</strong>to dalla normale per il punto e il piano<br />

equatoriale. Tale angolo è positivo se il punto si trova tra l’equatore e il<br />

polo nord, negativo se si trova tra equatore e polo sud. Il meridiano è<br />

invece individuato dalla longitudine geografica, cioè dall’angoloangolo λ che si<br />

<strong>forma</strong> tra il piano contenente il meridiano passante per il punto e il<br />

piano per il meridiano assunto come origine, passante per Greenwich


La longitudine è positiva andando verso est<br />

e varia da 0 o a 180 o . Nella stessa maniera<br />

è possibile definire la latitudine e la<br />

longitudine astronomica, angoli che<br />

P’<br />

h<br />

P<br />

permettono di individuare la posizione dei<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Coordinate geografiche<br />

punti <strong>della</strong> superficie terrestre sul Geoide.<br />

I valori delle coordinate astronomiche<br />

λ<br />

φ<br />

variano, anche se di poco, rispetto ai valori<br />

delle coordinate geografiche perchè la<br />

normale all’Ellissoide e la verticale al<br />

Geoide non coincidono<br />

Prof. Dagore Ristorini


origine delle coordinate coincidente con il centro di massa <strong>della</strong> Terra<br />

asse Z diretto verso il Polo Nord<br />

asse delle X è l’intersezione tra il meridiano zero (quello passante per<br />

Greenwich) con il piano equatoriale<br />

l’asse delle Y completa una terna ortogonale destrorsa e giace sul piano<br />

equatoriale<br />

Z<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Coordinate geocentriche<br />

P<br />

O<br />

Z p<br />

X<br />

Y p<br />

P’<br />

Y


La verticale passante per un punto P posto sulla<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Zenit e Nadir<br />

superficie fisica presenta due direzioni: una tende<br />

verso l’esterno <strong>della</strong> Terra a un punto detto Zenit,<br />

l’altra verso l’interno verso un punto detto Nadir. Il<br />

piano tangente al geoide/ellissoide nel punto P viene<br />

definito piano orizzontale


Per la sola parte planimetrica, si è dimostrato che in una zona<br />

di circa 100 km intorno ad un punto P <strong>della</strong> superficie<br />

terrestre, si può sostituire all’ellissoide una sfera tangente in<br />

P all’ellissoide stesso. Questa superficie è chiamata “campo campo<br />

geodetico o sfera locale”. All’interno di questa superficie le<br />

figure ellissoidiche possono essere risolte utilizzando la<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Sfera locale<br />

trigonometria sferica (sostituendo il triangolo ellissoidico con<br />

un triangolo sferico).<br />

L’approssimazione che si ottiene con questa sostituzione è<br />

compatibile con la precisione degli strumenti topografici,<br />

relativamente ai soli rilievi planimetrici, mentre non lo è per la<br />

parte altimetrica per la quale gli errori sono già inaccettabili<br />

per distanze superiori ai 20 km


Se i lati del triangolo sferico sono inferiori a 200 km è possibile<br />

applicare il T. di Legendre che permette una semplificazione dei<br />

calcoli:<br />

“I triangoli sferici, con lati inferiori ai 200 km, sono risolvibili<br />

assimilandoli a triangoli piani equivalenti aventi per lati gli stessi<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Sfera locale<br />

Teorema di Legendre<br />

lati del triangolo sferico e per angoli quelli del triangolo sferico,<br />

ridotti ciascuno do 1/3 dell’eccesso sferico (nei triangoli sferici la<br />

somma degli angoli interni è sempre maggiore dell’angolo piatto e<br />

la differenza è definita eccesso sferico)”<br />

Questo teorema permette, di risolvere un triangolo sferico come<br />

se fosse piano applicando quindi le formule risolutive <strong>della</strong><br />

trigonometria piana


Se si restringe il campo operativo in modo che le distanze misurate rispetto<br />

al piano tangente in P alla sfera locale possano ritenersi coincidenti con<br />

quelle misurate sulla sfera locale ed in modo che la somma degli angoli<br />

interni risulti uguale a 180° (eccesso sferico nullo), si potrà operare, per la<br />

sola planimetria, come se la Terra fosse piana.<br />

Il campo operativo entro il quale ciò è possibile viene chiamato “campo<br />

topografico” e “distanza topografica” è quella che si ottiene tra le due<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Campo topografico<br />

proiezioni dei punti sul piano. Il campo topografico può essere esteso, senza<br />

commettere errori sensibili, sino a 20 – 25 km di raggio intorno al punto P di<br />

tangenza.<br />

In altimetria la coincidenza tra sfera locale e campo topografico è molto più<br />

ristretta. Per distanze superiori ai 200 m di raggio intorno a P gli errori<br />

cominciano ad essere non trascurabili. L’errore che si commette nella<br />

determinazione <strong>della</strong> quota dei punti è chiamato errore di sfericità “e”. Il<br />

suo valore può ottenersi dalla formula e = d 2 /2R, in cui d è la distanza<br />

misurata sul campo topografico e R il raggio <strong>della</strong> sfera locale


FORMA DELLA TERRA<br />

Superfici a confronto


Si è visto che in Topografia non interessa la distanza reale tra due punti,<br />

bensì quella proiettata sulle superfici di riferimento. Con gli strumenti a<br />

disposizione il tecnico è però in grado di determinare la distanza reale d r e<br />

quella orizzontale d o . Si devono quindi determinare le relazioni che<br />

intercorrono tra distanza reale (o inclinata), distanza orizzontale e distanza<br />

topografica. Se consideriamo due punti A e B, all’interno del campo<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Riduzione delle distanze<br />

topografico, nota la distanza d r , la distanza orizzontale rispetto ad un piano<br />

passante per A, si ottiene dalla relazione: d o = d r<br />

x cos α (si considera<br />

l’angolo in B o come retto). Per ottenere la distanza topografica d T , si riduce<br />

la distanza orizzontale d o sul campo topografico tangente alla sfera locale e<br />

la distanza si ottiene dalla formula d T = d o x R/(R + Q). La correzione è<br />

tanto più grande quanto maggiore è la quota dei punti considerati.<br />

Ovviamente per Qa = 0 m distanza orizzontale e topografica coincidono


B<br />

A<br />

α<br />

d r<br />

d o = d r x cos α B 0<br />

Q a<br />

FORMA DELLA TERRA<br />

Riduzione delle distanze<br />

A’<br />

d t<br />

B 1<br />

campo topografico<br />

R<br />

0

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