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Febbraio 2007 - Ordine dei Medici di Bologna

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NOTIZIE<br />

Arbitraria limitazione della professionalità del me<strong>di</strong>co operata<br />

dall'<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>dei</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong><br />

Lettera aperta al Presidente della FNOMCeO Dr. Amedeo Bianco<br />

Egregio Presidente Bianco,<br />

come è ben noto, la <strong>di</strong>sposizione in materia <strong>di</strong> informazione e pubblicità sanitaria del cd. Decreto<br />

Bersani permette al me<strong>di</strong>co la possibilità <strong>di</strong> esercitare il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> farsi pubblicità nel rispetto del<br />

nuovo co<strong>di</strong>ce deontologico (cfr art. 55, 56 e 57) e previo vaglio e controllo da parte degli Or<strong>di</strong>ni <strong>dei</strong><br />

<strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>.<br />

In mancanza <strong>di</strong> una <strong>di</strong>rettiva nazionale da parte della FNOM riguardo ai criteri che i singoli or<strong>di</strong>ni<br />

dovrebbero applicare nei confronti <strong>dei</strong> loro iscritti che <strong>di</strong>chiarino <strong>di</strong> essere esperti nelle me<strong>di</strong>cine<br />

complementari (MC, altrimenti dette “me<strong>di</strong>cine non convenzionali”, MNC), alcuni Or<strong>di</strong>ni si erano<br />

già attivati con delibere che permettessero il riconoscimento “de facto” <strong>di</strong> tali competenze (per<br />

es., l’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>dei</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> <strong>di</strong> Firenze) o l’iscrizione ad apposito registro (per es., l’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>dei</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> <strong>di</strong><br />

Roma, Perugia e Terni). Tali risoluzioni or<strong>di</strong>nistiche sono dovute all’assenza <strong>di</strong> una legge nazionale<br />

regolamentante il settore e all’assenza <strong>di</strong> Scuole <strong>di</strong> Formazione universitarie o istituzionalmente<br />

riconosciute, che attraverso un percorso formativo co<strong>di</strong>ficato rilascino titoli validati e<br />

spen<strong>di</strong>bili. In assenza <strong>di</strong> tali riferimenti i me<strong>di</strong>ci esperti in me<strong>di</strong>cine complementari, tra questi i<br />

me<strong>di</strong>ci esperti in omeopatia, si sono formati in Scuole <strong>di</strong> formazione private le quali hanno, nella<br />

quasi totalità, fatto riferimento, almeno per quanto attiene alla formazione in me<strong>di</strong>cina omeopatica,<br />

alle più autorevoli esperienze europee (università francesi, Faculty of Homeopathy, criteri <strong>di</strong><br />

formazione definiti dal European Committee of Homeopathy) e, per quanto riguarda l’Italia, anche<br />

ai criteri definiti nel 1998 dall’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>dei</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> <strong>di</strong> Roma nella delibera 51/98. Si fa presente che in<br />

nessuna <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>sposizione citate si è mai fatto riferimento ad un monte orario <strong>di</strong> formazione pari<br />

a 600 ore come previsto nella sottomenzionata delibera dell’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>dei</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>.<br />

Il 30 <strong>di</strong>cembre u.s. sono state pubblicate dall’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>dei</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> le “Norme per esercenti<br />

le me<strong>di</strong>cine non convenzionali” che dovrebbero istituire i criteri <strong>di</strong> riferimento per l’autorizzazione<br />

al <strong>di</strong>ritto previsto dal decreto Bersani in materia <strong>di</strong> pubblicità del sanitario esperto in me<strong>di</strong>cina<br />

complementare. In tale delibera, per quanto concerne i requisiti richiesti da quell’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong><br />

per il riconoscimento istituzionale della competenza <strong>di</strong> me<strong>di</strong>co esperto in me<strong>di</strong>cina omeopatica,<br />

al punto 5 si legge:<br />

“<strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na Omeopatica: <strong>di</strong>ploma triennale per un minimo <strong>di</strong> 600 ore <strong>di</strong> formazione teorico-pratica<br />

(corso base + seminari clinici <strong>di</strong> formazione) o iscrizione al Registro <strong>dei</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> Omeopati<br />

della Società Italiana <strong>di</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na Omeopatica, SIMO e della Federazione Italiana delle Associazioni<br />

e <strong>dei</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> Omeopati, FIAMO”.<br />

Tale <strong>di</strong>sposizione or<strong>di</strong>nistica è sconcertante in quanto, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto operato da altri Or<strong>di</strong>ni,<br />

viene a prevedere un unico criterio massimamente esclusivo della professionalità della quasi<br />

totalità <strong>dei</strong> me<strong>di</strong>ci esperti in Omeopatia, criterio peraltro nemmeno richiesto dalle più importanti<br />

istituzioni europee dell’Omeopatia. Inoltre esso tende esplicitamente a favorire due associazioni<br />

me<strong>di</strong>che (SIMO e FIAMO) e le loro scuole escludendo tutte le altre Scuole <strong>di</strong> formazione del settore,<br />

nonché alcune Società scientifiche <strong>di</strong> gran lunga le più rappresentative in quanto a numero <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>ci associati e finanche confederate alla Federazione delle Società Me<strong>di</strong>co Scientifiche Italiane<br />

(FISM). Peraltro, il fatto che l’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>dei</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> riconosca soltanto due sigle sorprende<br />

particolarmente, tenuto conto che tale <strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> può vantare la presenza nel suo Consiglio Direttivo<br />

della dottoressa Giuseppina Bovina la quale, oltre ad essere un Coor<strong>di</strong>natore della commissione<br />

per le MnC <strong>di</strong> quest’or<strong>di</strong>ne, ricopre anche un incarico nel consiglio <strong>di</strong>rettivo della succitata SIMO.<br />

Quanto accaduto <strong>di</strong>mostra chiaramente la necessità improrogabile, da parte della FNOM, della stesura<br />

<strong>di</strong> criteri nazionali uniformi riguardo la definizione <strong>dei</strong> requisiti richiesti al me<strong>di</strong>co che esercita,<br />

a fianco della me<strong>di</strong>cina classica o accademica, anche la me<strong>di</strong>cina omeopatica. Tali criteri sono purtroppo<br />

a tutt’oggi mancanti nonostante che la delibera adottata dalla FNOMCeO a Terni nel maggio<br />

2002 avesse posto le basi per una valutazione da parte della Federazione stessa <strong>di</strong> tutte le problematiche<br />

connesse con la qualificazione professionale <strong>dei</strong> me<strong>di</strong>ci esperti in me<strong>di</strong>cine complementari<br />

a fronte della totale mancanza <strong>di</strong> una regolamentazione <strong>di</strong> Legge da parte dello Stato italiano.<br />

Bollettino Notiziario n° 2 febbraio <strong>2007</strong> • 7

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