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architetti tesi di laurea - retevitruvio

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17<br />

Contributi <strong>di</strong>sciplinari<br />

Massimo Nunziata<br />

Villa a Trentaremi, 1954<br />

accezione <strong>di</strong> mezzo conoscitivo delle<br />

leggi che governano la struttura<br />

formale, <strong>di</strong> strumento per l’analisi<br />

dei valori esistenti, <strong>di</strong> atto espressivo<br />

e <strong>di</strong> comunicazione visiva dell’idea<br />

progettuale alle <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>mensioni<br />

scalari”. Le materie ad esso connesse<br />

“comprendono i fondamenti geometrico<br />

descrittivi del <strong>di</strong>segno e della<br />

modellazione informatica, le loro teorie<br />

ed i loro meto<strong>di</strong>, anche nel loro sviluppo<br />

storico; il rilievo come strumento <strong>di</strong><br />

conoscenza della realtà architettonica,<br />

ambientale e urbana, le sue metodologie<br />

<strong>di</strong>rette e strumentali, le sue procedure e<br />

tecniche, anche <strong>di</strong>gitali, <strong>di</strong> restituzione<br />

metrica, morfologica, tematica; il<br />

<strong>di</strong>segno come linguaggio grafico,<br />

infografico e multime<strong>di</strong>ale, applicato al<br />

processo progettuale dalla formazione<br />

dell’idea alla sua definizione esecutiva”.<br />

La rappresentazione dell’architettura,<br />

in tutte le sue <strong>di</strong>scipline fondamentali<br />

– <strong>di</strong>segno, fondamenti e applicazioni <strong>di</strong><br />

geometria descrittiva, rilievo – introduce<br />

la traduzione dal concreto all’astratto<br />

e viceversa che sostanzia il pensiero<br />

dell’architettura, la sua prefigurazione<br />

progettuale, la sua riduzione alle<br />

geometrie. Per il perseguimento <strong>di</strong><br />

tali scopi, le materie del Disegno<br />

prospettano allo studente una serie <strong>di</strong><br />

applicazioni pratiche e <strong>di</strong> possibili settori<br />

professionali in cui le metodologie<br />

acquisite possono essere utilizzate,<br />

sia per rispondere ad una domanda <strong>di</strong><br />

lavoro sia per sollecitarla attraverso<br />

forme <strong>di</strong> autocommitenza assai utili<br />

nell’attuale panorama <strong>di</strong> programmi<br />

e <strong>di</strong> incentivi alla trasformazione<br />

delle nostre città e dei nostri contesti<br />

ambientali e paesaggistici. Ciò anche<br />

considerato l’incentivo che oggi si<br />

vuol dare all’occupazione attraverso<br />

l’invenzione <strong>di</strong> nuovi settori <strong>di</strong> lavoro<br />

che interpretino ed esplicitino esigenze<br />

non abbastanza approfon<strong>di</strong>te, eppur<br />

significative. Alla <strong>di</strong>namica del mondo<br />

del lavoro deve corrispondere, infatti, la<br />

<strong>di</strong>namica delle competenze che vanno<br />

orientate verso settori privilegiati,<br />

ma anche verso sempre nuovi settori<br />

prefigurabili.<br />

Il ruolo delle <strong>di</strong>scipline della<br />

rappresentazione, sia rispetto alle<br />

altre <strong>di</strong>scipline, sia rispetto al mondo<br />

del lavoro, <strong>di</strong>venta significativo e<br />

chiarificatore per valutare l’incidenza<br />

che esse devono assumere nei vari<br />

corsi <strong>di</strong> <strong>laurea</strong> in relazione all’impegno<br />

formativo previsto sia in termini<br />

generali che nei <strong>di</strong>versi ambiti <strong>di</strong><br />

specializzazione.<br />

L’obiettivo formativo per la<br />

caratterizzazione dell’architetto iunior<br />

deve tener conto della trasformazione<br />

Carlo Cocchia, Massimo Nunziata e altri<br />

Torre dei laboratori, Nuovo Policlinico, 1963-71<br />

del contesto ambientale, della città e<br />

della architettura, una trasformazione<br />

alla quale le Discipline dell’ ICAR 17<br />

concorrono nel duplice obiettivo:<br />

a) <strong>di</strong> fornire i dati conoscitivi<br />

dei contesti esistenti, della città<br />

storica, della architettura nella sua<br />

connotazione monumentale e <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia<br />

<strong>di</strong> base;<br />

b) <strong>di</strong> fornire gli strumenti intellettuali<br />

ed operativi per rappresentare il<br />

progetto <strong>di</strong> trasformazione alle varie<br />

scale e nelle sue <strong>di</strong>verse connotazioni <strong>di</strong><br />

manutenzione, <strong>di</strong> recupero, <strong>di</strong> restauro,<br />

<strong>di</strong> riorganizzazione territoriale, <strong>di</strong><br />

specificazione tecnologica, <strong>di</strong> progetto<br />

del nuovo.<br />

La ridefinizione degli or<strong>di</strong>ni<br />

professionali, messa in atto negli<br />

ultimi anni, ha affiancato alle figure<br />

tra<strong>di</strong>zionali dell’architetto progettista,<br />

dell’urbanista, del restauratore e del<br />

designer nuove figure professionali a<br />

cui, dopo tre anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, vengono<br />

affidati alcuni compiti prioritari:<br />

a) la collaborazione alla progettazione<br />

con specifiche competenze nella<br />

redazione <strong>di</strong> grafici, <strong>di</strong> computi metrici<br />

e nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> cantiere; b) la<br />

redazione <strong>di</strong> alcune tipologie <strong>di</strong> progetti;<br />

c) il rilevo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia antica e moderna.<br />

Questa norma <strong>di</strong>mostra come sia<br />

altamente professionalizzante e

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