architetti tesi di laurea - retevitruvio
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Introduzione<br />
Sergio Stenti<br />
11<br />
Confesso che avrei qualche <strong>di</strong>fficoltà<br />
a scegliere un corso <strong>di</strong> <strong>laurea</strong> ad<br />
architettura; sono cosi impervie le<br />
denominazioni “ scienze dell’architettura<br />
e “ <strong>laurea</strong> specialistica 5UE ” e i percorsi<br />
formativi proposti, che sarei imbarazzato<br />
a scegliere. Di primo acchitto le<br />
denominazioni sono fuorvianti: un<br />
percorso scientifico per un architetto<br />
mi sembra una stranezza (un’arte<br />
scientifica o una scienza artistica)<br />
e poi una formazione specialistica<br />
magari mi sembra utile, ma <strong>di</strong> quale<br />
specializzazione si tratta non mi è ben<br />
chiaro.<br />
Quel poco <strong>di</strong> mestiere che ho fatto mi<br />
sembra in verità assai poco scientifico<br />
e poco specialistico; tali denominazioni<br />
si ad<strong>di</strong>cono molto <strong>di</strong> più al mio lavoro<br />
<strong>di</strong> ricerca, che è la maggior parte del<br />
mio lavoro, ma non è questo che<br />
vorrei oggi dalla <strong>laurea</strong> anche perché<br />
la ricerca in architettura è veramente<br />
una cenerentola, esiste per lo più solo in<br />
ambito universitario.<br />
Se penso oggi al mestiere <strong>di</strong> architetto<br />
non ci vedo più quell’unitarietà dei saperi<br />
e quell’armonia umanistica che l’hanno<br />
caratterizzato per lungo tempo, ci<br />
vedo uno sbrindellamento in molteplici<br />
campi, professionalmente separati,<br />
che miracolosamente ri<strong>di</strong>ventano<br />
unitari solo in gran<strong>di</strong> figure come<br />
Siza, Piano, Zumthor, Ando, Gehry,<br />
Rogers, che hanno la capacità <strong>di</strong> stare<br />
sempre dentro l’architettura anche<br />
quando <strong>di</strong>segnano una se<strong>di</strong>a. Per il<br />
resto assistiamo ad una ibridazione <strong>di</strong><br />
figure in altre figure, <strong>di</strong> saperi in altri<br />
saperi, che vivificano il largo campo <strong>di</strong><br />
chi si occupa <strong>di</strong> trasformare il mondo<br />
fisico nel quale viviamo: stilisti della<br />
moda che “griffano” arre<strong>di</strong>, <strong>architetti</strong><br />
che “griffano” città, scultori che<br />
“progettano” architetture, designers che<br />
<strong>di</strong>segnano piazze, <strong>architetti</strong> che fanno gli<br />
artisti. Non è agevole ridefinire i compiti<br />
dell’architetto in tante sovrapposizioni<br />
e invasioni <strong>di</strong> campo e poi forse non<br />
ha più molta importanza; importante<br />
è invece per noi docenti occuparci <strong>di</strong><br />
cosa e <strong>di</strong> come insegnamo e se questo<br />
insegnare è concreto e aggiornato, e<br />
se serve a formare figure <strong>di</strong> <strong>laurea</strong>ti<br />
dotate dei migliori strumenti, critici e<br />
tecnici, per entrare nel mondo duro e<br />
competitivo del lavoro.<br />
Questa prima mostra delle <strong>tesi</strong> della<br />
<strong>laurea</strong> triennale mi pare un’ottima<br />
occasione per “vedere” ciò che gli<br />
studenti e i docenti producono; essa<br />
è solo un momento, uno step <strong>di</strong> un<br />
percorso, un’occasione <strong>di</strong> <strong>di</strong>battito,<br />
ma credo esprima l’in<strong>di</strong>rizzo che si è<br />
cercato <strong>di</strong> dare al corso <strong>di</strong> <strong>laurea</strong> e alla<br />
sua apertura e flessibilità, orientate<br />
verso <strong>di</strong>fferenti lauree magistrali<br />
(+2). Si è cercato <strong>di</strong> far convergere gli<br />
insegnamenti verso la progettazione<br />
architettonica quale aspetto<br />
caratterizzante del corso <strong>di</strong> <strong>laurea</strong>;<br />
una progettazione applicata a e<strong>di</strong>lizia,<br />
tecnologia, <strong>di</strong>segno industriale, restauro<br />
e paesaggio.<br />
La mostra documenta l’ampiezza dei vari<br />
aspetti che compongono la triennale,<br />
un corso <strong>di</strong> base per eventuali successivi<br />
stu<strong>di</strong> presenti a Napoli o in altri atenei.<br />
Insomma una triennale con in<strong>di</strong>rizzo alla<br />
progettazione che rappresenta la vera<br />
specificità del nostro corso <strong>di</strong> <strong>laurea</strong>.<br />
Agli studenti può apparire del tutto<br />
naturale che ad architettura si progetti<br />
più che si stu<strong>di</strong> ma non è cosi. Anzi<br />
non è ancora cosi. Molte integrazioni<br />
devono essere fatte e molte convergenze<br />
raggiunte ma a questo la mostra e il<br />
convegno previsto vogliono contribuire,<br />
stimolando <strong>di</strong>battiti anche tra il corpo<br />
docente.<br />
La centralità dell’insegnamento della<br />
progettazione non è un fatto scontato<br />
nelle facoltà <strong>di</strong> Architettura da almeno<br />
vent’anni, da quando cioè essa è stata<br />
depotenziata e ridotta ad una tra le<br />
tante <strong>di</strong>scipline insegnate; l’aver assunto<br />
invece una focalizzazione progettuale<br />
come obiettivo <strong>di</strong>dattico rappresenta in<br />
fondo una “paradossale” novità. Non è,<br />
infatti, un ritorno in<strong>di</strong>etro, alla centralità<br />
della composizione architettonica<br />
del tra<strong>di</strong>zionale treppie<strong>di</strong> accademico<br />
(progettazione, storia, strutture) ma<br />
una nuova costruzione <strong>di</strong>dattica dove<br />
la centralità è occupata dalle materie<br />
progettuali finalizzate alla costruzione<br />
<strong>di</strong> opere e manufatti interne al largo<br />
campo dell’architettura.<br />
E’ questa una semplice idea <strong>di</strong>dattica<br />
anche per l’organizzazione della Facoltà.<br />
Un percorso unico <strong>di</strong> base e molte<br />
specializzazioni biennali, cosi come in<br />
fondo proponeva la riforma Berlinguer;<br />
ma ognuna delle “cento città” d’Italia,<br />
compresa Napoli, ha seguito percorsi<br />
<strong>di</strong>versi, più legati al proprio “particolare”<br />
che ad un percorso unitario degli stu<strong>di</strong><br />
nazionali.<br />
Credo che molti sottovalutino la portata<br />
della <strong>laurea</strong> triennale considerandola<br />
il prodotto maldestro <strong>di</strong> ragionamenti<br />
professionali e culturali che comunque<br />
non riguardano l’architettura “<strong>di</strong><br />
eccellenza”, irriducibile a meno <strong>di</strong><br />
cinque anni <strong>di</strong> formazione. Ma se la<br />
inten<strong>di</strong>amo come un <strong>di</strong>ploma anziché<br />
<strong>laurea</strong> (ahimè tutti in Italia vogliono<br />
essere chiamati “dottori” ) forse i<br />
pregiu<strong>di</strong>zi si riducono e se la ve<strong>di</strong>amo<br />
come uno “stop and go” verso una<br />
specializzazione <strong>di</strong>versificata e scelta da<br />
studenti più consapevoli forse cadono<br />
del tutto. Sul piano professionale poi<br />
la <strong>laurea</strong> triennale (dopo esame <strong>di</strong> stato<br />
e iscrizione all’Or<strong>di</strong>ne nella classe degli<br />
<strong>architetti</strong>, paesaggisti o conservatori<br />
iunior) consente un’ampia gamma<br />
d’interventi, dall’arredamento, alle<br />
ville, alle ristrutturazioni, fino a nuove<br />
costruzioni ad<strong>di</strong>rittura alte cinque piani<br />
(1), che è molto <strong>di</strong> più <strong>di</strong> quello che<br />
facevano i vecchi geometri. In un certo<br />
senso il <strong>laurea</strong>to triennale stressa la<br />
formazione quinquennale, mettendone<br />
in crisi la figura unitaria ma aprendo<br />
anche nuovi orizzonti — insomma da<br />
una cattiva riforma possono nascere<br />
buoni risultati ! —<br />
Eppure la maggioranza dei <strong>laurea</strong>ti<br />
triennali sceglie <strong>di</strong> continuare gli stu<strong>di</strong><br />
e ciò è tanto più vero al Sud perché il<br />
mercato del lavoro offre una scarsa<br />
domanda rispetto a una gran<strong>di</strong>ssima<br />
Tesi <strong>di</strong> Laurea del Corso Triennale in Scienze dell’Architettura 2006/2009