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Fenomenologia e psicopatologia degli uomini autori di violenza_Dr ...

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“<strong>Fenomenologia</strong> e <strong>psicopatologia</strong> <strong>degli</strong><br />

<strong>uomini</strong> <strong>autori</strong> <strong>di</strong> <strong>violenza</strong>”<br />

<strong>Dr</strong>. Andrea Cicogni<br />

Psichiatra e Psicoterapeuta<br />

Azienda Sanitaria Firenze 10 Firenze<br />

Centro <strong>di</strong> Ascolto Uomini Maltrattanti ONLUS


Alcune domande... :<br />

Perchè occuparsi <strong>degli</strong> <strong>uomini</strong> <strong>autori</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>violenza</strong> anche al <strong>di</strong> fuori del Sistema<br />

Giu<strong>di</strong>ziario<br />

Quanti sono e chi sono gli <strong>uomini</strong><br />

maltrattanti<br />

Come rilevare correttamente la <strong>violenza</strong> e la<br />

pericolosità e proteggere la vittima<br />

L'esperienza del Centro <strong>di</strong> Ascolto Uomini<br />

Maltrattanti prima esperienza italiana nata<br />

a Firenze nel 2009.


Dati ISTAT 2007 sulla <strong>violenza</strong> in Toscana<br />

17% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito nel corso<br />

della sua vita una <strong>violenza</strong> da un partner o expartner.<br />

Il 26,4% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito nel<br />

corso della loro vita una <strong>violenza</strong>/molestia sessuale.<br />

04/06/2013


Se è vero che UNA SU TRE<br />

Se è vero che una donna su tre ha subito o<br />

subisce <strong>violenza</strong> dal partner o ex partner<br />

quanti sono gli <strong>uomini</strong> <strong>autori</strong> <strong>di</strong> <strong>violenza</strong><br />

Evidentemente un numero simile e non<br />

paragonabile ai soli <strong>autori</strong> <strong>di</strong> feminici<strong>di</strong>o<br />

che spesso è non un raptus o una per<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> controllo ma l'atto finale <strong>di</strong> un<br />

comportamento controllante e <strong>di</strong> potere<br />

sulla donna.<br />

04/06/2013


Perchè occuparsi <strong>degli</strong> Uomini <strong>autori</strong> <strong>di</strong> Violenza<br />

Genitorialità dell’uomo che agisce <strong>violenza</strong><br />

Intergenerazionalità e Serialità<br />

Maggiore sicurezza delle vittime: se decidono <strong>di</strong> rimanere,<br />

ma anche se decidono <strong>di</strong> separarsi<br />

Il problema della <strong>violenza</strong> è soprattutto un problema<br />

sociale legato alla <strong>di</strong>suguaglianza <strong>di</strong> genere<br />

Non funziona sempre la “just put them in jail theory” o<br />

comunque prima o poi escono.<br />

Lo chiedono l'OMS, e le raccomandazioni Consiglio Europeo<br />

04/06/2013


Alcune Normative internazionali ed<br />

Europee che raccomandano il lavoro<br />

con gli <strong>autori</strong> <strong>di</strong> <strong>violenza</strong><br />

Dichiarazione delle Nazioni Unite sulla <strong>violenza</strong><br />

contro le donne, 1993<br />

Consiglio d’Europa rec. 5, 2005<br />

Risoluzione del Parlamento europeo 4/4/2011, punto<br />

24<br />

04/06/2013


Nei Servizi <strong>di</strong> Salute Mentale<br />

• Facilmente si può minimizzare o spesso non<br />

identificare affatto la <strong>violenza</strong>. La <strong>di</strong>agnosi ed il<br />

trattamento del <strong>di</strong>sturbo mentale può senza<br />

volerlo <strong>di</strong>strarre l’attenzione l<br />

dal problema della<br />

<strong>violenza</strong> e da mettere in atto ciò che è utile per<br />

interromperla e creare un livello <strong>di</strong> sicurezza per<br />

la vittima.<br />

• Rischi della eccessiva psicologizzazione data<br />

dalla convinzione che solo identificare e trattare<br />

la <strong>psicopatologia</strong> sottostante può portare ad una<br />

cessazione della <strong>violenza</strong>.


Trattamenti nei Servizi Sanitari e<br />

della Salute Mentale<br />

• Spesso sono inefficaci o ad<strong>di</strong>rittura dannosi,<br />

frequentemente non riescono a <strong>di</strong>agnosticare e<br />

mettere a fuoco il problema della <strong>violenza</strong><br />

domestica.<br />

• Danno spesso il messaggio che le donne<br />

maltrattate sono malate e che “almeno in parte”<br />

la <strong>violenza</strong> è colpa loro.<br />

• Portano all’uso (sbagliato o eccessivo) <strong>di</strong> farmaci<br />

per la donna, alla consulenza <strong>di</strong> coppia e non<br />

pongono attenzione alla sicurezza della donna.


La <strong>violenza</strong> epidemia nascosta nella<br />

salute mentale<br />

n.b. Pazienti psichiatrici che SUBISCONO <strong>violenza</strong> non l'agiscono.<br />

Violenza subita o assistita come importante pre<strong>di</strong>ttore <strong>di</strong><br />

patologia fisica e mentale.<br />

Alto utilizzo servizi sanitari ad ogni livello somatizzazioni, <strong>di</strong>sturbi d<br />

d'ansia cronici, PTSD, <strong>di</strong>sturbi dell'umore, suici<strong>di</strong> e tentati<br />

suici<strong>di</strong>, <strong>di</strong>sturbi del comportamento alimentare ecc.<br />

In definitiva la <strong>violenza</strong> domestica è uno dei principali problemi<br />

<strong>di</strong> salute per la sua <strong>di</strong>ffusione e associazione con patologie<br />

mentali e fisiche e perchè e raramente <strong>di</strong>agnosticato da<br />

me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina genarale e specialisti, in particolare<br />

psichiatri.<br />

Necessità quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> training ed interventi adeguati e<br />

multi<strong>di</strong>sciplinari


Impatto epigenetico della <strong>violenza</strong> e<br />

dell'abuso:Rischio/Resilienza<br />

Fattori che possono indurre variazioni<br />

epigenetiche( metilazioni del DNA):<br />

Abuso, Deprivazioni, Stress, Accu<strong>di</strong>mento, , fumo,<br />

pestici<strong>di</strong>, uso <strong>di</strong> droghe, nutrizione, ormoni.<br />

LE AVVERSITA' SUBITE NELLA PRIMA INFANZIA<br />

POSSONO AVERE CONSEGUENZE<br />

EPIGENETICHE A LUNGO TERMINE CHE<br />

POSSONO EREDITATEN DALLE GENERAZIONI<br />

SUCCESSIVE.


Criticità nell’identificazione della<br />

<strong>violenza</strong> e dell’uomo maltrattante<br />

• La negazione e la manipolazione messe in atto<br />

sono in genere ben condotte e seducenti.<br />

• Il maltrattante può apparire molto razionale,<br />

sano, “together”.<br />

• Qualora ammetta la <strong>violenza</strong> può apparire<br />

sinceramente pentito e scusarsi profondamente.<br />

• può riuscire a far passare la <strong>violenza</strong> come<br />

momentanea o giustificata; o causata dall’uso <strong>di</strong><br />

alcool o sostanze; o comunque problemi<br />

depressivi ecc.


Esempi <strong>di</strong> Minimizzazione e<br />

Giustificazione<br />

MINIMIZZAZIONE<br />

• L’ho soltanto minacciata.<br />

• Sono qui in quanto obbligato ma…<br />

• Le ho solo dato uno schiaffo<br />

• Non l’ho l<br />

mai picchiata davvero<br />

• Abbiamo avuto una scaramuccia da innamorati<br />

• Le vengono i livi<strong>di</strong> facilmente<br />

• Credo che si sia impaurita (senza motivo)<br />

• La situazione si è un po’ riscaldata<br />

• E’ stato solo un piccolo bisticcio


Giustificazione e colpevolizzazione<br />

della vittima<br />

• Le cose sono andate fuori controllo<br />

• Le ho dato un buffetto<br />

• Ho solo un cattivo carattere<br />

• Ero ubriaco<br />

• Ha toccato i miei punti deboli<br />

• Mi ha spinto troppo oltre<br />

• Mi sono solo <strong>di</strong>feso<br />

• E della SUA <strong>violenza</strong> allora che ne <strong>di</strong>ce<br />

• Con me <strong>di</strong>venta sempre isterica


Necessario passare da: “her<br />

behaviour/his<br />

his feelings” a “his<br />

behaviour<br />

her feelings”<br />

• Negazione della propria responsabilità<br />

• Minimizzazione del danno provocato<br />

• Negazione della vittima e attribuzione<br />

della colpa alla vittima<br />

• Giustificazione morale e richiamo ad ideali<br />

più alti (religiosi ad es.)


F.A.Q.:Chi sono i maltrattanti<br />

• Non esiste al momento (e forse non<br />

esisterà mai) un profilo preciso o una<br />

tipologia capace <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>re il<br />

maltrattamento. Abbiamo un<br />

“PARADOSSO DELLA NORMALITA’ “<br />

• Tuttavia qualche tentativo <strong>di</strong><br />

classificazione è stato fatto…


Gondolf 1988<br />

Suggerisce un continuum tra<br />

• Spora<strong>di</strong>co<br />

• Cronico antisociale<br />

• Sociopatico


Saunders, , 1992<br />

• Family only: : controllati e controllanti con<br />

alto livello <strong>di</strong> <strong>violenza</strong> psicologica<br />

• Generally violent: : patologia grave del<br />

Super Io, assenti sensi <strong>di</strong> colpa e<br />

coinvolgimento emotivo.<br />

• Emotionally volatile: : <strong>di</strong>pendenti dalla<br />

presenza della partner, aggressioni cicliche<br />

seguite da pentimenti.


Dutton, , 1995<br />

• Molti hanno sintomi <strong>di</strong> un PTSD<br />

Mix <strong>di</strong> umiliazione, vergogna e abuso


PTSD Disturbo Post-Traumatico<br />

da Stress<br />

Disturbo d'ansia che si sviluppa dopo aver assistito o<br />

vissuto un evento pericoloso che ha messo a rischio<br />

la propria vita o quella altrui<br />

Tre gruppi <strong>di</strong> sintomi:<br />

1)Sperimentare <strong>di</strong> nuovo i sintomi <strong>di</strong> paura e terrore:<br />

flash backs, , incubi, pensieri paurosi<br />

2)Sintomi <strong>di</strong> evitamento <strong>di</strong> ciò che ricorda l'evento,<br />

ottusità emotiva relativa ecc.<br />

3)Iper<br />

arousal: : attivazione cronica sistema reazione<br />

emotiva (ortosimpatico ecc.)


Jacobson and Gottman, , 1998<br />

• Pitt Bulls: (hot<br />

: (hot blooded maggior frequenza car<strong>di</strong>aca ed<br />

emozioni durante l’abuso) l<br />

comportamento violento con<br />

chi amano, gelosi, hanno paura dell’abbandono, si<br />

arrabbiano molto, stalker, , aumento arausal, , più trattabili<br />

in terapia riabilitativa.<br />

• Cobra:(<br />

:(cold<br />

hearted battito car<strong>di</strong>aco basso e meno<br />

emozioni durante la <strong>violenza</strong>) aggressivi verso tutti<br />

anche animali domestici, più emotivamente in<strong>di</strong>pendenti,<br />

si calmano quando <strong>di</strong>ventano aggressivi, uso più<br />

frequente <strong>di</strong> armi e coltelli, uso <strong>di</strong> sostanze, più<br />

facilmente pregiu<strong>di</strong>cati, più <strong>di</strong>fficili da trattare.<br />

Tendenzialmente sociopatici.Quando arriva la Polizia li<br />

trova calmi ed adeguati con la partner agitata ed urlante<br />

(talora arrestano la persona sbagliata o dual arrest..!)


Elisabeth Gilchrist et al. 2003 identifica due<br />

grossi gruppi:<br />

• 1) BORDER-LINE/ DIPENDENTI EMOTIVI<br />

• 2) NARCISISTICI/ANTISOCIALI


Border-line/Dipendenti emotivi:<br />

• Alto livello <strong>di</strong> gelosia, alto livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza<br />

interpersonale, alto livello <strong>di</strong> rabbia e bassa<br />

autostima, <strong>di</strong>sforici, emotivamente volatili,<br />

possono più facilmente soffrire <strong>di</strong> ansia e<br />

depressione, incolpano sempre gli altri o le<br />

circostanze esterne (locus of control esterno),<br />

possono aver sperimentato abusi fisici e sessuali,<br />

hanno una modalità <strong>di</strong> attaccamento insicuro,<br />

pensieri autolesivi o suicidari, , la rabbia viene<br />

vissuta come parte dell’intimit<br />

intimità, , se troppo<br />

confusi o <strong>di</strong>struttivi <strong>di</strong>fficili da tenere in un<br />

gruppo.


Narcisistici/Antisociali<br />

• Prevalentemente ANTISOCIALI: uso <strong>di</strong> alcool e<br />

droghe, tendenza a vestire i panni del macho,<br />

<strong>di</strong>fficoltà ad essere empatici, patologia grave del<br />

SuperIo (assenza <strong>di</strong> colpa)<br />

• Prevalentemente NARCICISTI: tendono ad<br />

essere paranoici e narcisisti, rispondono in modo<br />

socialmente desiderabile<br />

• Gruppo a bassa patologia prevalentemente<br />

narcisistica, moderate attitu<strong>di</strong>ni macho,<br />

atteggiamenti socialmente desiderabili, bassa<br />

rabbia, assente ideazione suicidaria, , non abusati<br />

nell’infanzia.


Internal working models e<br />

attaccamento<br />

• Internal working models: : set <strong>di</strong> credenze profonde che<br />

regolano le relazioni <strong>di</strong> intimità emotiva tra gli adulti con<br />

inizio nell'infanzia.<br />

• Modello <strong>di</strong> attaccamento ansioso: : se sentono il partner<br />

poco <strong>di</strong>sponibile sviluppano un'ansia <strong>di</strong> essere<br />

abbandonati e un comportamento rabbioso e<br />

apertamante aggressivo verso la compagna.<br />

• Attaccamento evitante: : <strong>di</strong>fficoltà e malesserre nelle<br />

relazioni intime si appoggiano su stessi, sono<br />

tendenzialmente narcisisti e mancano <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong><br />

empatia.


Livello <strong>di</strong> <strong>violenza</strong> per frequenza e gravità<br />

• Alto livello <strong>di</strong> <strong>violenza</strong>: (40% dei casi) presente<br />

in <strong>autori</strong> <strong>di</strong> <strong>violenza</strong> con un modello <strong>di</strong><br />

attaccamento ansioso evitante come pure con<br />

un <strong>di</strong>sturbo border-line <strong>di</strong> personalità.<br />

• Livello moderato: : (35% dei casi) maltrattanti<br />

con attaccamento ansioso<br />

• Livello basso:(25% dei casi) non ha tratti<br />

pre<strong>di</strong>ttivi


Le 4 con<strong>di</strong>zioni dell'EMPATIA<br />

• Con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> affettività:L'osservatore deve essere in<br />

un preciso stato affettivo<br />

• Con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> somiglianza interpersonale: : lo stato<br />

affettivo dell'osservatore deve somigliare sotto certi<br />

aspetti a quello <strong>di</strong> chi ha <strong>di</strong> fronte<br />

• Con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> trasmissione causale: : lo stato affettivo<br />

della persona osservata è la causa dello stato<br />

affettivo dell'osservatore<br />

• Con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> attribuzione causale: : l'osservatore<br />

deve essere cosciente della relazione causale tra lo<br />

stato affettivo dell'altro ed il suo stato.


Tipi <strong>di</strong> <strong>violenza</strong>:<br />

• Maltrattamento fisico<br />

• Maltrattamento economico<br />

• Violenza sessuale<br />

• Maltrattamento psicologico<br />

• Comportamento persecutorio Stalking<br />

1. Comunicazioni indesiderate e intrusive: trasmettere messaggi sulle le proprie<br />

emozioni, sui bisogni, desideri intenzioni relativi a stati affettivi amorosi coatti o <strong>di</strong><br />

o<strong>di</strong>o rancore. Sms email lettere graffiti ecc.<br />

2. Contatti indesiderati:pe<strong>di</strong>nare, sorvegliare, visite sotto casa o nel posto <strong>di</strong> lavoro,<br />

minacce aggressioni,<br />

3. Comportamenti associati: cancellazione beni e servizi, invio <strong>di</strong> notte <strong>di</strong> cose ecc.<br />

3.


Possibili tipologie <strong>di</strong> Stalkers<br />

• Ex partner risentito<br />

• Con sintomi psicopatologici definiti<br />

• Corteggiatore inadeguato<br />

• Stalker rancoroso respinto<br />

• Predatore sessuale


Ex partner risentito<br />

• Ritiene <strong>di</strong> aver subito, è alimentato dal<br />

desiderio <strong>di</strong> vendetta, ha tratti narcisistici<br />

e <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza, abuso frequente <strong>di</strong><br />

sostanze.


Delirante e bisognoso <strong>di</strong> affetto<br />

• Presenza <strong>di</strong> un delirio erotomanico, , la<br />

vittima cederà se ci mettono grande<br />

impegno, paranoici, <strong>di</strong>st. Schizofreniformi,<br />

• Le sanzioni penali non li <strong>di</strong>ssuadono sono<br />

una prova da superare per <strong>di</strong>mostrare la<br />

loro devozione.


Corteggiatore incompetente<br />

• È inadeguato nel corteggiamento,<br />

esplicitamente opprimente e/o aggressivo,<br />

maleducato, sceglie più vittime, meno<br />

resistente nel tempo ma ripropone con<br />

altre persone gli stessi schemi.


Stalker respinto rancoroso<br />

• Paranoico, rigido e permaloso, somigliante<br />

ai querulomani, , pensa <strong>di</strong> essere dalla<br />

parte del giusto<br />

• Sanzioni legali in fase precoce sono<br />

EFFICACI


Stalker predatore<br />

• Più raro, molestatore che pensa alle<br />

vittime in termini sessuali, problemi gravi<br />

<strong>di</strong> autostima, socializzazione e sessualità.<br />

• La paura lo può eccitare, può colpire<br />

anche bambini (pedofili, feticisti ecc.)


F.A.Q.: : Ma sono “MATTI”<br />

• Circa 25% hanno un <strong>di</strong>sturbo psichiatrico<br />

<strong>di</strong> Asse I<br />

• Circa il 50% hanno un <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong><br />

personalità (Asse II)<br />

• Circa il 90% ha una sintomatologia<br />

sottosoglia per un qualche <strong>di</strong>sturbo<br />

psichiatrico


CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI<br />

MENTALI<br />

DISTUR<br />

BI<br />

MENTAL<br />

I<br />

DISTUR<br />

BI<br />

PSICOTI<br />

CI<br />

DISTUR<br />

BI<br />

DELL’<br />

UMORE<br />

DISTUR<br />

BI<br />

D’ANSIA<br />

SKF<br />

DISTURB<br />

O<br />

DELIRANT<br />

E<br />

PSICOSI<br />

BREVE<br />

DISTURB<br />

O<br />

UNIPOLA<br />

RE<br />

DISTURB<br />

O<br />

BIPOLAR<br />

E<br />

DISTIMIA<br />

CICLOTIM<br />

IA<br />

DAP GAD DOC<br />

DISTURBI<br />

ALIMENT<br />

ARI


Disturbi <strong>di</strong> personalità vari<br />

• Circa ¼ tendenze narcisistiche<br />

• Circa ¼ passivo aggressive<br />

• Circa 1/5 tendenze depressive<br />

• Circa 1/5 tendenze antisociali<br />

• Circa il 30% aveva alti punteggi in 4 o più<br />

sottoscale


In conclusione tuttavia:<br />

• Il livello <strong>di</strong> <strong>psicopatologia</strong> non pre<strong>di</strong>ce la i nuovi episo<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> maltrattamento<br />

• Sebbene il livello <strong>di</strong> <strong>psicopatologia</strong> richieda un<br />

trattamento, non è probabile che questo risolva la<br />

<strong>violenza</strong> in sé. s<br />

• In alcuni casi la <strong>di</strong>agnosi puo’ essere tautologica (es.<br />

<strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> personalità)<br />

• Interventi inadeguati (in<strong>di</strong>viduali, o familiari o <strong>di</strong> coppia)<br />

che non abbiano una posizione chiara sulla <strong>violenza</strong>, che<br />

è prima <strong>di</strong> tutto un problema legale e non<br />

psicopatologico, possono essere non solo inutili ma<br />

iatrogeni e fortemente pericolosi.


F.A.Q. “..ma perché non lo<br />

lasciano”<br />

• Chi lavora con donne maltrattate sa che questo è spesso<br />

un obiettivo non un punto <strong>di</strong> partenza.<br />

• “Ciclo della <strong>violenza</strong>”:1)relazione normale 2) scoppio<br />

della <strong>violenza</strong> 3) fase delle scuse rimorso pentimento<br />

(sottile richiesta <strong>di</strong> aiuto e colpevolizzazione della donna<br />

che non lo capisce ed inizio nuovo ciclo.<br />

• Paura <strong>di</strong> ritorsioni, problemi pratici, mancanza <strong>di</strong> risorse<br />

o alternative.<br />

• Impotenza appresa, “Donne che amano troppo” ma<br />

ATTENZIONE: parlare <strong>di</strong> masochismo, collusione ecc. per<br />

donne che non hanno alternative sociali ed economiche<br />

ecc. è spesso aggiungere <strong>violenza</strong> a <strong>violenza</strong>.


F.A.Q. “..e e gli <strong>uomini</strong> maltrattati<br />

• Esistono, anche se in numero esiguo e alcuni vivono la<br />

stessa situazione <strong>di</strong> vergogna, <strong>di</strong> impossibilità a lasciare<br />

il/la partner (tuttavia non appaiono terrorizzati, come le<br />

donne che vengono ferite più gravemente) ecc.<br />

• Vi sono ricerche effettuate in Comunità specifiche<br />

(Esercito USA, gruppi gay/lesbian<br />

lesbian, , dati raccolti dalla<br />

Polizia che interviene in emergenza “dual<br />

arrest”)<br />

• False denuncie: esistono, ma in linea con gli altri reati.<br />

mentre <strong>di</strong> sicuro il 93% delle violenze fisiche e sessuali<br />

NON viene denunciato.


Conduzione dei colloqui ed<br />

approccio al maltrattante<br />

• Confronting Denial versus Motivational<br />

interwiew.<br />

• Il colloquio che tende a confrontare il<br />

maltrattante e metterlo davanti ai propri tentativi<br />

<strong>di</strong> sfuggire la propria responsabilità e basato su<br />

domande <strong>di</strong>rette relative all’abuso abuso e al<br />

maltrattamento.<br />

• Il colloquio <strong>di</strong> valutazione psicologica è basato<br />

invece su domande aperte o in<strong>di</strong>rette.


Approccio graduale (non ingenuo)<br />

al colloquio con domande aperte<br />

• Come va la vostra relazione<br />

• Quali problemi o tensioni ci sono state tra<br />

voi <strong>di</strong> recente<br />

• Mi descriva i vostri <strong>di</strong>saccor<strong>di</strong> o litigi, tutte<br />

le coppie ne hanno …<br />

• Molti <strong>di</strong>ventano aggressivi quando hanno<br />

un conflitto o un litigio, le è mai capitato <strong>di</strong><br />

tirare o colpire qualcosa


Appena possibile entrare nello<br />

specifico dei comportamenti:<br />

• Le è mai capitato <strong>di</strong> fare qualcuna delle<br />

cose seguenti alla sua compagna<br />

(chiedere uno per uno i comportamenti):<br />

tenerla stretta, spingerla, schiaffeggiarla,<br />

colpirla, darle un cazzotto, un calcio,<br />

strozzarla, tirarle i capelli, usare un<br />

oggetto o un’arma, forzarla a fare sesso<br />

con lei


Altre fonti <strong>di</strong> evidenza dal colloquio<br />

• La sua compagna ha mai minacciato <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vorziare o <strong>di</strong> separarsi<br />

• La sua partner è mai stata a dormire fuori<br />

da un conoscente a motivo del suo<br />

comportamento<br />

• Ha mai chiamato la polizia per il suo<br />

comportamento


Alla conclusione del colloquio<br />

il consulente <strong>di</strong>rà all’uomo semplicemente ciò che l’uomo l<br />

ha detto a lui: mi<br />

sembra che ci sia un problema <strong>di</strong> abuso e maltrattamento da ciò che c<br />

ci<br />

siamo detti.<br />

N.B.<br />

Non si devono utilizzare informazioni date dalla donna in un confronto faccia a<br />

faccia o in<strong>di</strong>rettamente. Questo può esporre la donna a ulteriori vendette e<br />

maltrattamenti e costringerla a abbandonare l’idea l<br />

<strong>di</strong> chiedere aiuto.<br />

Le evidenze <strong>di</strong> legge, <strong>di</strong> polizia, conducono a porre il problema come un<br />

problema <strong>di</strong> interesse sociale, <strong>di</strong> cui la comunità civile si fa carico, che viene<br />

sanzionato e punito dalla Legge. Questa sorta <strong>di</strong> “<strong>autori</strong>tà”<br />

della Legge, è<br />

probabile non solo che sia presa sul serio, ma che bilanci il potere della<br />

relazione intima. Suggerisce che la Comunità Civile è dalla parte della donna<br />

che non è così isolata e senza <strong>di</strong>fese.


Approccio soft al colloquio<br />

• Motivational interwiew<br />

• Confronto fatto in modo supportivo,<br />

positivo ed incoraggiante.<br />

• Cogliere lo stato motivazionale del<br />

soggetto: (pre(<br />

pre-contemplazione,<br />

contemplazione, azione, cambiamento) ed<br />

agire <strong>di</strong> conseguenza.


Creare una bilancia motivazionale<br />

basta sull’analisi Costo/Beneficio<br />

Benefici dell’Abuso<br />

• Mi calma la tensione<br />

• Sta zitta per un po’<br />

• Mi salva dal sentirmi<br />

ferito<br />

• …<br />

• …<br />

Costi dell’Abuso<br />

Mia moglie mi può<br />

lasciare<br />

Non mi parla più<br />

Dopotutto mi sento in<br />

colpa<br />

I miei figli hanno paura<br />

<strong>di</strong> me<br />


Costo/Beneficio della Non<strong>violenza</strong><br />

Benefici della<br />

non<strong>violenza</strong><br />

• Mi fa essere me<br />

stesso<br />

• Mi fa vergognare <strong>di</strong><br />

meno<br />

• Sperimento l’intimitl<br />

intimità<br />

• …<br />

• …<br />

Costi della Non<strong>violenza</strong><br />

Mi sento vulnerabile<br />

Non faccio sempre ciò<br />

che voglio<br />

Devo ascoltare le<br />

critiche<br />

Richiede maggior sforzo<br />


“Ammettitori” talvolta più <strong>di</strong>fficili da<br />

trattare dei “negatori”<br />

• Nel colloquio il maltrattante suona<br />

frequentemente innocente e lui crede <strong>di</strong> esserlo<br />

veramente.<br />

• E’ una sfida per il clinico (come pure per gli<br />

amici, la famiglia) separare le percezioni e le<br />

deformazioni del maltrattante dai fatti.<br />

• L’ammettere <strong>di</strong> essere un maltrattante può<br />

suscitare simpatia e farlo apparire meno<br />

colpevole.


Il vittimismo e non assunzione <strong>di</strong><br />

responsabilità paralizzanti<br />

• La causa o la responsabilità della <strong>violenza</strong><br />

è proiettata fuori da sé: s è stata colpa della<br />

rabbia, dello stress, <strong>di</strong> violenze subite<br />

nell’infanzia, del bere, <strong>di</strong> una giornata<br />

storta ecc.<br />

• Nagazione, , manipolazione, proiezione,<br />

nascondere le cose sono comportamenti<br />

frequenti nella terapia dei maltrattanti.


Rabbia e stress <br />

• Chiamare in causa la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> controllo,<br />

problemi <strong>di</strong> rabbia o <strong>di</strong> stress è una credenza<br />

comune.<br />

• In realtà solo il 5-10% 5<br />

dei maltrattanti ha<br />

<strong>di</strong>fficoltà a controllare la rabbia e l’aggressivitl<br />

aggressività.<br />

Più che essere “fuori controllo” il comportamento<br />

è “controllante”.<br />

• Chiamare rabbia ogni sentimento è sbagliato,<br />

spesso c’èc<br />

paura, sentirsi ferito, gelosia,<br />

sensazione <strong>di</strong> impotenza, preoccupazione ecc.


La <strong>violenza</strong> è sempre una scelta<br />

che ho la possibilità <strong>di</strong> non fare:<br />

• Come nell’alcolismo o nell’uso <strong>di</strong> droghe, finchè il<br />

problema è fuori <strong>di</strong> qui, causato da qualcuno o<br />

qualcos’altro, altro, IO NON POSSO CAMBIARE, perché<br />

dovrei cambiare qualcosa che è essenzialmente<br />

oltre il mio controllo. Ciò che posso fare è<br />

cambiare me stesso e i problemi che partono da<br />

me.<br />

• Preghiera dell’alcolista: Dio dammi la forza <strong>di</strong><br />

cambiare ciò che <strong>di</strong>pende da me e la saggezza<br />

accettare ciò che non posso cambiare ma<br />

soprattutto l’intelligenza l<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere tra le due


F.A.Q. “Cosa si fa nel mondo per<br />

trattare i maltrattanti”<br />

• Dai primi programmi negli anni settanta in USA<br />

(Emerge a Boston, Amend a Denver, Duluth in<br />

Minnesota) si sono sviluppati numerosi<br />

Programmi e Centri <strong>di</strong> trattamento nel mondo.<br />

Un’indagine dell’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale della<br />

Sanità del 2003 ne censisce la presenza in<br />

almeno 36 nazioni del mondo. L’Italia L<br />

sconta un<br />

ritardo culturale e legislativo, anche rispetto alle<br />

Raccomandazioni del Consiglio d’Europa d<br />

(2005)<br />

che incoraggia programmi d’intervento d<br />

con gli<br />

<strong>autori</strong>. Cfr. Linee Guida CAM


Lavorare con i maltrattanti: alcuni<br />

elementi chiave per un programma<br />

efficace<br />

• Confrontare i meccanismi <strong>di</strong> negazione, minimizzazione.<br />

Cambiare la <strong>di</strong>storta concezione <strong>di</strong> mascolinità che<br />

favorisce la <strong>violenza</strong>. Accettare <strong>di</strong> essere i responsabili<br />

del proprio comportamento violento.<br />

• Essere attenti alla sicurezza della vittima<br />

• Gli altri professionisti che entrano in contatto con il<br />

maltrattante debbono dare un chiaro ed univoco<br />

messaggio che la <strong>violenza</strong> è inaccettabile e considerare i<br />

maltrattanti responsabili della propria <strong>violenza</strong>. Necessità<br />

<strong>di</strong> un lavoro in rete con i Servizi Pubblici e del Privato<br />

Sociale. Necessità <strong>di</strong> una crescente intolleranza della<br />

<strong>violenza</strong> domestica nella società civile.


Utilità del lavoro in gruppo<br />

• Il riconoscimento in gruppo della <strong>violenza</strong><br />

attuata in privato riduce i meccanismi <strong>di</strong><br />

negazione e minimizzazione.<br />

• Il gruppo permette meglio una decostruzione<br />

della visione e costrutti sociali relativi alla<br />

<strong>violenza</strong> domestica.<br />

• Il gruppo massimizza il sistema <strong>di</strong> sostegno e<br />

permette <strong>di</strong> confrontare la <strong>violenza</strong> e gli<br />

atteggiamenti verso le donne senza <strong>di</strong>ventare<br />

avversari.


Modalità e temi del lavoro in<br />

gruppo:<br />

• Aiutare l’uomo l<br />

a riconoscere il proprio comportamento violento ed<br />

abusante. (capire ciò che si intende per abuso e quali ne siano le<br />

forme)<br />

• Analisi delle scuse e razionalizzazioni per ridurre il <strong>di</strong>niego, la<br />

negazione, la minimizzazione e attribuzione della colpa alla vittima<br />

tima<br />

• Riconoscimento <strong>degli</strong> effetti della <strong>violenza</strong> sulla partner e sui<br />

bambini.<br />

• Analisi dei Costi/Benefici della <strong>violenza</strong><br />

• Mo<strong>di</strong>fica delle convinzioni e valori sulla mascolinità<br />

• Sviluppo <strong>di</strong> strategie per evitare la <strong>violenza</strong> futura<br />

• Analisi delle modalità relazionali della famiglia <strong>di</strong> origine<br />

• Check-in continuo dei sentimenti provati nella relazione con la<br />

partner nella settimana e poi nei confronti del gruppo: riconoscere<br />

ed esprimere sentimenti <strong>di</strong> vulnerabilità, , timore dell’abbandono ecc.


F.A.Q. “ma in definitiva servono a<br />

qualcosa questi programmi”<br />

La metanalitica <strong>di</strong> 302 ricerche, fatta da Lipsey e Wilson nel 1993,<br />

mostra, ad eccezione <strong>di</strong> 6 stu<strong>di</strong>, risultati positivi statisticamente<br />

significativi.<br />

Scott nel 2004 analizzando i 40 programmi del Quebec stima che gli g<br />

<strong>uomini</strong> sottoposti al trattamento non reci<strong>di</strong>va nei due terzi dei casi in<br />

termini <strong>di</strong> <strong>violenza</strong> “fisica”.. Sebbene sia alti i tassi <strong>di</strong> abbandono<br />

durante il trattamento.<br />

Gondolf nel 2004 ha analizzato 40 ricerche <strong>di</strong> valutazione dei risultati<br />

apparse su riviste scientifiche che hanno mostrato come<br />

complessivamente tra 50 e 80% dei partecipanti non ha commesso<br />

violenze fisiche nel follow-up tra 6 mesi ed un anno.<br />

La “just put them in jail” response se utile come segnale forte e<br />

<strong>di</strong>ssuasivo in alcune ricerche, in altre può da solo non servire anzi<br />

molti tornano a vivere dopo essere stati tolti <strong>di</strong> mezzo per un<br />

periodo con la vecchia partner o agiscono <strong>violenza</strong> con nuove<br />

partners (fino al 93% dei casi).


Conclusioni generali<br />

• Fare un intervento “terapeutico riabilitativo” con<br />

i maltrattanti presenta complessità e problemi<br />

tali che rendono concrete le possibilità <strong>di</strong> fare<br />

interventi ingenui, inutili, francamente dannosi<br />

come pure <strong>di</strong> scivolare in grossolani errori.<br />

• Nel mondo negli ultimi 30-40 anni si sono<br />

sviluppati modelli <strong>di</strong> trattamento, tecniche e<br />

teorie della tecnica che devono essere<br />

conosciute, <strong>di</strong>ffuse, applicate e valutate anche<br />

nel nostro Paese.<br />

• Sarà nostro obiettivo mantenere un<br />

atteggiamento scientifico, critico, “evidence<br />

based” volto allo stu<strong>di</strong>o e valutazione <strong>degli</strong><br />

interventi come pure al loro miglioramento.

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