·VII CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE - Istat
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VII Cellsimento !leDa<br />
1931. Vol. IV -l'arte I<br />
soltanto essere significative nell'ambito di ciascuna<br />
tavola o di tavole uniformemente costruite; o, meglio<br />
ancora, considerando invece di siffatti elementi numerici<br />
relativi ai singoli anni di età, quelli relativi a<br />
più larghe classi di età, di modo che in ciascuna<br />
di queste classi si possa ragionevolmente ammettere<br />
una compensazione tra i fattori dai quali dipendono<br />
le difformità. Con queste cautele il confronto delle<br />
varie tavole siJpuò, dunque, ritenere lecito (I), e<br />
ciò d'altronde consentirà di esaminare analiticamente<br />
(2) il fenomeno della mortalità in Italia per<br />
il non breve periodo di 50 anni, cosicchè la tendenza<br />
che sarà per risultare potrà considerarsi come pienamente<br />
significativa.<br />
Intanto, ritornando al Prosp. I (in cui le probabilità<br />
di morte sono state scritte, per le ragioni su<br />
esposte, trascurando le cifre del quinto ordine e arrotondando<br />
di conseguenza le cifre del quarto ordine),<br />
la pOSSIbilità di un paragone praticamente esatto sussiste<br />
certamente per le probabilità di morte qo eqj.<br />
Si è, infatti, avuto occasione di sperimentare, in<br />
relazione ai bambini morti durante il 1932, che il<br />
metodo impiegato per le tavole 1921-1922 e quello<br />
più sopra esposto, applicati al calcolo di qo e di ql<br />
forniscono risultati praticamente uguali, ciò che viene<br />
indirettamente a dimostrare anche la bontà del primo<br />
di tali metodi, implicante una presuntiva distribuzione<br />
dei morti a seconda dell'anno di nascita, mentre<br />
l'esatta distribuzione, che non si possedeva per<br />
quelle tavole, si aveva, come dato fondamentale, per<br />
la costruzione delle tavole 1930-1932.<br />
Ora, il Prosp. I mostra che l'enorme progresso<br />
realizzatosi tra il 1881 e il 1921 nella sanità infantile,<br />
ha continuato a verificarsi, con notevole intensità,<br />
anche nel decennio 1921-1931: e, difatti, su 1000<br />
nati in complesso, oppure maschi, oppure femmine,<br />
la morte risparmia ne] primo anno di età circa 20, 20<br />
e 19 bambini; .e su 1000 sopravviventi ad un anno, ne<br />
risparmia, nel secondo anno eli età, circa II, 12 e<br />
IO rispettivamente.<br />
In quanto alle probabilità di morte per le età<br />
senili (da 80 anni in poi) esse sono, in principio, calcolate<br />
con lo stesso metodo impiegato, per tali età,<br />
nelle tavole 1921-22 e precedenti, ma oltre a qualche<br />
lieve diversità circa la localizzazione dei quozienti<br />
poliennali di mortalità attraverso i cui logaritmi è<br />
stata condotta l'iperbole interpolatrice, di cui si è<br />
(1) Sono frequ~nt~ i c~nfronti ~ra tavole di m~rta.1it~<br />
costruite con metodi diverSI e relative alle popolazlolll di<br />
diversi paesi, senza che neppure vengano osservate le accennate<br />
cautele.<br />
. (2) Analiticamllnte, nel senso che il confronto non<br />
viene fatto mediante coefficienti di mortalità generale, sui<br />
quali influisce, come è ben notO, la composizione della popolazione<br />
per età,. ma att:ave~so i valori ~elle f.un~ioni biometriche<br />
per claSSI annuali o Sia pure pohennah di_età.<br />
detto, sussiste anche la già accennata differenza nei<br />
denominatori di quei quozienti.<br />
Se anche per i periodi precedenti al 1930 - 1932<br />
si fossero impiegati, nei denominatori dei quozienti<br />
poliennali, gli esposti anzichè i viventi (come si è<br />
appunto dovuto fare allora per le età senili), le probabilità<br />
di morte per tali età sarebbero risultate<br />
alquanto più basse. Ciò nondimeno le probabilità<br />
stesse calcolate per il 1930-32 sono di tanto più basse<br />
rispetto a quelle del I92I-22 da fare ritenere che un<br />
indubbio miglioramento si sia prodotto, nell'ultimo<br />
decennio, anche per le età più avanzate. Fa eccezione<br />
l'età di 100 anni (e naturalmente presentano un comportamento<br />
simile le età prossime, che non figurano<br />
nel prospetto), in cui la diminuzione delle probabilità<br />
di morte tra il 1921-1922 e il 1931-1932 è molto<br />
tenue; anzi, non è improbabile che se si usassero tavole<br />
perfettame~te confrontabili, ci si troverebbe<br />
di fronte ad un leggero peggioramento, anzichè ad<br />
un miglioramento. Ma si avrà occasione di ritornare<br />
in seguito sul comportamento della mortalità in<br />
q ueste età estreme.<br />
Resta il lungo intervallo delle età giovanili ()<br />
centrali, nelle quali il Prosp. I accuserebbe, anche per<br />
il 1930-1932, una forte diminuzione della mortalità.<br />
Per giudicare esattamente della confrontabilità<br />
delle ultime tavole con le precedenti, in corrispondenza<br />
a queste età, bisognerebbe ricostruire anche<br />
le tavole 1930-1932, con il metodo impiegato nella<br />
costruzione delle tavole 1921-1922 e nella ricostruzione<br />
di quelle anteriori. Non è, tuttavia, azzardato<br />
ritenere che, deducendo dalle probabilità annue di<br />
morte quelle decennali (cioè le probabilità di morire<br />
entro un decennio (I), anzichè entro un anno), risulteranno,<br />
in un confronto, attenuate le differenze<br />
imputabili alla diversità dei metodi di calcolo delle<br />
tavole 1921-22 (e precedenti) e 1930-32. Tali probabilità<br />
sono contenute, per ciascuno dei cinque periodi<br />
considerati e in corrispondenza alle età terminanti<br />
per zero fino a 80 anni, nel Prosp. 2.<br />
Dall'ispezione del prospetto risulta che la probabilità<br />
di morte inere!'te ai successivi decenni di<br />
età è, per tutta la scala delle età, diminuità. fino al<br />
lQ30-32. Così, mentre, secondo l'esperienza 1921-22,<br />
su 1000 nati vivi maschi la morte ne colpiva entro il<br />
primo decennio di vita 230 circa, e su 1000 femmine<br />
ne colpiva 215 circa, conformemente alla osservazione<br />
1930-32 questi numeri si riducevano, rispettivamente,<br />
a 183 e 170 circa. Similmente, su 1000<br />
maschi (o femmine), sopravviventi al1'etàprecisadi<br />
IO anni, 33 circa (o 35 circa), erano, secondo le ta-<br />
. lo - 110 110 - tto<br />
o<br />
lO<br />
(I) Per es •. SI ha loq o = --t--; lO qlO = --l --; ecc.