I I sieme dei due sessi); da questo punto in poi esse crescono continuamente col crescere dell'età, ma fa eccezione un tratto di lieve regresso da 21 a 23 anni per i maschi e da 26 a 3r anni per le femmine, cosiccM le età di 21 anni per i maschi ,e di 26 per le femmine presentano due lievi massimi relativi. 44. - PROBABILITÀ DI MORTE (MOLTIPLICATE PER 1000) A CIASCUNA ETÀ E PER CIASCUN SESSO. =t soo 1-,---- 400 (Regno. 1930-32) .. -~lf1.Po utL Rf'bNU llllllLur. La mortalItà delle femmme è mmore dl quella dei maschi a quasi tutte le età. Una lieve inversione si verifica corrispondentemente alle età I e 5, im~ percettibili, queste, sul grafico, ed agli intervalli dai 13 ai 17 e dai 22 ai 27 anni; ma, nonostante, tale inversione, il numero 1x dei sopravviventi è, a tutte le età, maggiore per le femmine che per i maschi. Questo vantaggio delle femmine rispetto ai maschi è ben messo in evidenza nel Graf. 45, nel quale sono rappresentati, separatamente pei maschi e per le femmine, i sopravviventi ad alcune età tipiche che deriverebbero da ipotetici contingenti di 100.000 nati maschi e dI 100.000 nati femmine, se tali contingenti venissero colpiti alle diverse età da una I 15 10 i mortalità pari a quella osservata neltriennioI930'-32. In particolare si ha che all'età di 100 anni sopravvivrebbero rispdtivamente 16 maschi e 39 femmine (r) (v. Graf. 45). 45. - SOPRAVVIVENTI A 100.000 NATI, NELLE ETÀ UfDICATE PER l MASCHI (M) E PER LE FEMMINE (F). (Regno. I930-31i1) 90 l'1I F eo 70 €lO SO 40 30 20 1 O O 3. .. La diminuzione dena mortalità nell'ultimo cinquantenmo. - Il confronto fra tavole di mortalità di una data popolazione, relative ad epoche diverse, costituisce un indice molto significativo delle variazioni nelle condizioni di sanità fisica, di benessere economico e di progresso civile che in quella popolazione si sono verificate; e ciò in modo tanto più significativo se le osservazioni del fenomeno vengano temporalmente abbastanza estese perchè sia possibile cogliere la sua tendenza, superando quelle che ne possono essere le variazioni accidentali e transitorie. Per la popolazione italiana sussiste ap., punto la possibilità di una indaginecosl fatta, in quanto che le tavole 1930-1932 possono essere paragonate con le altre precedentemente costruite di cui al citato VoI. VIII degli «Annali di Statistica» basate sull'ammontare della popolazione censita nel (I) Non è a ciò contraddittorio il fatto che all'\).ltimo censimento si siano trovati, come risulta dall'apposita in~ dagine di cui al Cap. V (Età). paragrafo 4. soltanto 23 centenari maschi e 46 femmine, La mortalità della popolazione italiana è andata, difatti. rapidamente declinando attraverso il tempo come si vedrà fra poco. Non soltanto i centenari presenti al Censimento 1931 derivano da contingenti annuali di nati numericamente inferiori a quelli che (nonostante la diminuità natalità) si contano attualmente; ma quei contingenti vennero nelle varie età colpiti da una mortalità assai più intensa di quella che risulta dalla 'tavola di mortalità ora costuita, e che riflette. in tutta la scala delle età. le condizioni del 1930-32.
çapitolo XII. - Tavole di mortalità della pOpOluione italiana 1113O-3ll *189 Prosp. 1. - PROBABILITÀ DI MORTE (IOOO qx)' PERIODO DI OSSERVAZIONE DELLE MORTI ETÀ X 1881-1882 1899-1902 1910-1912 1921- 1922 1930-1932 MF I M I F MF I M I F MF I M I F MF I M I F MF l M I F O 202,1 212,4 191 ,3 169,6 177,8 160,9 141,8 148,5 134,9 128,7 135,6 121.3 108,9 lI5,3 102,3 1 108,7 109,2 108,2 76,7 76,0 77,4 61,9 61,8 61,9 5°,5 51,5 49.3 39,0 39,0 39,1 2 53,4 53,3 53,6 36,4 35,7 37,1 27,6 27,3 27,9 22,3 22,9 21,8 13,2 13,2' 13,2 3 33,3 33,1 33,6 19,9 19,6 2°,3 15,9 15,7 16;0 II,6 Il,6 II,5 7,3 7,4 7,2 4 24,0 23,9 24,0 13,7 13,1 14,2 10,9 10,7 II,O 8,0 8,1 7,9 5,0 5,1 4,9 5 18,3 17,9 18,7 9,5 9,1 9,9 7,4 7,1 7,8 5,6 5,5 5,7 3,7 3,7 3,7 lO 6,2 5,9 6,5 4,0 3,6 4,4 3,1 2,9 3.4 2,7 2,6 2,8 1,9 2,0 1,8 15 5,5 5,0 6,1 4,0 3,6 4,4 3,7 3.3 4,0 3,4 3,2 3,6 2,5 2.4 2,6 20 8,1 8,2 7,9 6,2 6,1 6,4 5,8 5,7 5,8 5,4 5,6 5,2 4,0 4,1 3,9 30 8,9 7,9 9,8 7,2 6,6 7,8 6,6 6,2 6,9 5,7 5,5 5,9 4,5 4,7 4,4 40 10,7 10,6 10,9 8,7 8,5 8,9 7,7 7,7 7,7 6,7 6,8 6,7 5,9 6,4 5,4 50 16,0 17,4 14,6 12,5 13,8 II,3 II,2 12,2 10,2 10,3 II,2 9,5 9,4 10,6 8,2 IO 30,9 31,7 30 ,1 26,1 27,5 24,8 23,1 24,6 21,6 21,4 22,9 19,9 19,6 21,91 17,5 I 70 76 ,8 74,0 79,7 68,1 67,7 68,6 61,7 61,8 61,6 58,1 58,6 57,5 49,7 53,2 46,5 80 148,0 145,2 151,3 175,9 174,6 177,3 165,4 165,6 165,1 159.4 161,3 157,7 132,1 138,0 127,0 90 246 ,9 248,6 246,5 347,7 357,2 34°,1 337,7 344,9 331,9 3II ,3 331,5 2g6,9 277,5 290,3 267,9 100 355,0 365,6 347,4 513,4 54°,5 492,6 508 ,0 525,2 494,6 455,2 498,5 425,9 441,8 464,81 425,8 I 1881, nel 1901, nel I9II e nel 1921 e sulla osservazione delle morti rispettivamente nel biennio 1881-82, nel quadrienn.io 1899-19°2, nel triennio 1910-12 e nel biennio 1921-1922. Il Prosp. I contiene le probabilità di morte desunte, per ciascuna delle età indicate, dalle cinque tavole di mortalità che si vogliono confrontare. A vero dire, le tavole 193°-1932 non sono rigorosamente comparabili con quelle precedenti, perchè si riferiscono a territorio diverso e sono costruite con altro metodo (I); ciò non impedisce tuttavia che, allo stesso modo che si consultano tavole relative a diversi paesi, sia pure calcolate con (I) Mentre le tavole 193°-1932 si riferiscono alla popolazione del Regno compresa negli attuali confini, quelle precedenti contemplavano 'la popolazione contenuta negli antichi confini. Anche in corrispondenza al Censimento lO dicembre 1921 le tavole di mortalità vennero calcolate per la popolazione nei vecchi confini, in quanto che le regolari rilevazioni statistiche del movimento della popolazione, e in particolare quelle delle morti, vennero estese alle Terre redente, con le stesse modalità vigenti nel resto del Regno, soltanto nel 1924. Riguardo al metodo di costruzione noteremo soltanto le principali divergenze, rimandando al citato VoI. VIII degli « Annali ,) per un confronto più dettagliato. Anzitutto si deve notare che per la costruzione delle tavole 1921-1922, come pure per la ricostruzione di quelle relative ad epoche più lontane, si avevano a disposizione soltanto classi quinquennali di viventi e di morti per quasi tutta la scala delle età, sicchè, nell'intento di calcolare le probabilità annue di morte, fu allora necessario scindere tali classi in classi annuali (talora anche a scopo perequatorio); mentre per le nuove tavole 1930-1932 si metodi non identici, per avere almeno una grossolana idea comparativa dell'andamento del fenomeno della mortalità, cosÌ (salvo a proporsi di istituire in seguitò un confronto su tavole identicamente costruite), si possano frattanto mettere a riscontro le nuove tavole con quelle accennate e in particolare con quelle del 1921. Il confronto sarà più attendibile se, nell'esame delle probabilità di morte, come anche degli altri elementi numerici attraverso i quali si esprime l'intensità della mortalità (sopravviventi, vita media, vita probabile, ecc.) si avrà l'avvertenza di limitare la comparazione alle prime cifre soltanto, tralasciando le cifre degli ordini più bassi, che possono potè fare uso senz'altro, come si è visto, della predisposta distribuzione dei censiti nel 1931 e dei morti in ciascuno degli anni 1930,1931,1932 per classi annuali di età ed inoltre per anno di nascita. Inoltre, mentre per le tavo~e 1930-1932 si ebbero disponibili i già citati dati sui movimenti migratori esterni, in ciascuno degli and 1930, 1931 e 1932, nel tempo in cui venne iniziata la costruzione delle tavole 1921-1922 i soli dati che si poterono utilizzare per tener conto di tali movimenti furono quelli, allora non molto esatti, risultanti dai registri anagrafici, ed essi furono impiegati per calcolare la distribuzione della popolazione per età alla fme del 192 l (istante medio del periodo di osservazione delle morti) deducendola dalla analoga distribuzione rilevata al censimento di un mese prima (IO dicembre 1921). Successivamente si poterono altresì utilizzare, in alcune sezioni delle tavole, i dati calcolati dal LXVI (Cfr. nota 2 a pago *185, seconda colonna). Per le tavole 19II-1912, 1899-1902 e 1881-1882 non fu possibile tenere conto dei movimenti migratori. 22& &&Ui i EW&l '"
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