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·VII CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE - Istat

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Capitolo XI. -l'roteeaiom: B) POpolPlOlUl ~: oatllOrie e eJuàl proleuioaaJl<br />

*111<br />

Dal 1901 al 1931, si rileva, nel complesso dei sessi,<br />

una sensibile e continua diminuzione che è dovuta,<br />

però, quasi totalmente alle femmine, per le quali la<br />

percentuale si è ridotta a poco più della metà, con una<br />

brusca diminuzione dal 1921 al 1931. Tale diminuzione;<br />

come si è detto al §. 2, è in parte fittizia. Nei<br />

maschi la diminuzione è, invece, molto lieve.<br />

Nel Prosp. IO sono indicate, per il 1931, le percentuali<br />

della popolazione produttiva nelle varie circoscrizioni<br />

geografiche. Tali percentuali sono decrescenti<br />

da Nord a Sud. I Compartimenti che presentano la<br />

percentuale più alta (60,4) e quella più bassa (45,3)<br />

sono rispettivamente il Piemonte e la Sicilia:<br />

L'accennata progressiva diminuzione, dal Nord<br />

al Sud, non si verifica per i maschi, pei quali le percentuali<br />

(quasi ovunque superiori all'85%) variano<br />

entro limiti ristretti (massimo 89,6, Lucania; minimo<br />

83,7, Campania). Per le femmine, invece, tale diminuzione<br />

è assai marcata (Italia Settentrionale 29,6; Italia<br />

Centrale 23,5; Italia Meridionale 19,2; Italia Insulare<br />

7,2) e le percentuali variano da un massimo di 33,7<br />

in Piemonte a un minimo di 6,2 in. Sicilia.<br />

Prosp. IO. - PERCENTUALI <strong>DELLA</strong> <strong>POPOLAZIONE</strong> PRO­<br />

DUTTIVA NELLE VARIE CIRCOSCRIZIONI.<br />

CIRCOSCRIZIONI<br />

SU IOO CENSITI DI IO ANNI E PItr (.)<br />

~l"U'O ADDETTI AD UNA p;aOFES8IONE<br />

MF M F<br />

REGNO. .... 14 ,ti 86,7 118.6<br />

ITALIA SETTENTR. 57,5 87,I 39,6<br />

ITALIA CENTRALE 54,I 86,I 33,5<br />

ITALIA MERIDIONALE. 50,6 85,8 I9,3<br />

ITALIA INSULARE 46,I 87,3 7;11<br />

PIEMONTE 60,4 88,5 33,7<br />

LIGURIA 53,l 85,3 33.3<br />

LOMBARDIA. 59,3 87,7 33,8<br />

VENEZIA TRIDENTINA 56,7 87,0 37. 6<br />

VENETO 55,I 85,8 37,4<br />

VENEZIA G. E ZARA 54,0 86,8 3I,I<br />

EMILIA. 57,3 86,9 118,5<br />

TOSCANA 53,3 86,4 3I,8<br />

MARCHE 58,9 86,9 33.5<br />

UMBRIA 54,3 87,5 3I,0<br />

LAZIO 53,8 85,0 3I,3<br />

ABRUZZI E MOLISE 5I ,7 87.3 3I,5<br />

CAMPANIA 5°,7 83,7 3I.I<br />

PUGLIE. 48,4 86,7 III,7<br />

LUCANIA 53,6 89,6 3I,3<br />

CALABRIE. 5I ,4 86,7 ZI,9<br />

SICILIA. 45,3 87,0 6,3<br />

SARDEGNA 49,11 88,0 II,3<br />

(.) 2scIuei quelli ... nza indicaslol\e di professione o condizione.<br />

Risulta cosi evidente il diverso comportamento<br />

delle donne, nelle varie circoscrizioni, di fronte alla<br />

occupazione in attività produttive. Caratteristica è<br />

la bassa percentuale rilevata per l'Italia Insulare, ciò<br />

che risponde a fatti noti, che hanno radici profonde<br />

in tradizioni secolari, solo lentamente modificabili.<br />

Suddividendo i Comuni in 6 categorie secondo la<br />

loro importanza demografica e distinguendo, per ciascuna<br />

categoria, gli addetti al gruppo I (professioni)<br />

dai censiti nelle altre condizioni non professionali,<br />

si ottiene, per il Regno e per 'le Ripartizioni geografiche,<br />

la classificazione riportata nella Tav. II dell'Appendice<br />

II, da cui si può ricavare il Prosp. II. .<br />

Prosp. II. - PERCENTUALE DI ADDETTI<br />

ALLE PROFESSIONI (<strong>POPOLAZIONE</strong> PRODUTTIVA)<br />

SUL COMPLESSO <strong>DELLA</strong> <strong>POPOLAZIONE</strong> DI IO ANNI E PIÙ.<br />

CIl~COSCJUZIONI<br />

COMUNI CON<br />

ABITANTI<br />

Oltre 12so·~too.òM1SO;tMlUto·~1 An<br />

a a 8" ca . 08, Tot.a1 ....<br />

500.000 499.999 249.999 W'.9t9 49.~99.999 ... '<br />

\MF 54.7 48,4 50,4 52,1) 5a,a 55.7 54,0<br />

REGNO .. '. 11:( 83,9 80,7 82,9 83,6 86,3 88,8 8/1,7<br />

( F 27,9 I9,4 20,3 23,4 I9,9 35,3 " 2'3,6<br />

rF F 33 ,0 94,I 117,11 3I,O 30.6 28,7 1l9./I<br />

$8,2 5!l,I 54,2 57,0 57,8 5'1.8 57,5<br />

ITALIA SETTENTR • • M 86,0 8z,4 8z.9 113.7 86.0 88.8 87.X<br />

IT,\UA C~NTRAJ.E<br />

~1I:(F 53. 0 SI •• 49.5 50 ,7 55.0 55,S 54.x<br />

. :<br />

fF<br />

811,7 BIJa 811,6 83.6 86.I 88.9 86.x<br />

23.6 z5.9 X7.8 I9.9 24,1) aj,z 1l3.5<br />

46.7 - 45,7 44.5 41.4 54.3 50.6<br />

ITALIA MERIDION4t.B : 79.4 - 81l,1 8x.4 85,2 88.11 85.8<br />

I7,9 - '/'9 9," n,II 25.11 I9.11<br />

E<br />

- 43.s 44.9 45.0 45,1) 47.5 46.x<br />

ITALIA INSULARE.<br />

- 79.11 80.6 85.7 88.7 89,11 87,·<br />

- 9.8 IR,I 6.4 4.9 7.7 7,11<br />

I<br />

Per il Regno, la percentuale della popolamone<br />

produttiva sul totale della popolazione di :IO anni e<br />

più è di 54,7 nei Comuni con oltre 500 mila abitanti,<br />

scende a 48,4 nei Comuni da 25Q.oOO a 499.999 abitanti<br />

e quindi cresce, quasi costantemente, man mano<br />

che si passa alle categorie di Comuni con numero di<br />

abitanti minore, e raggiunge il massimo di 55,7 nella<br />

categoria dei Comuni fino· a· g.999 abitanti. Le differenze,<br />

salvo che per la categoria da 250.000 a 499.999<br />

abitanti, sono relativamente esigue.<br />

Il massimo rilevato nei Comuni più piccoli è<br />

da attribuirsi soprattutto alla presenza di numerosi<br />

addetti all'agricoltura (cfr. §. 6 del presente Capitolo),<br />

nella quale categoria' la percentualedeUepersoné at ..<br />

tive è elevata (cfr.· parte 'E del pre~ente CaPi.to1p).<br />

I

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