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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

una soluzione numerica, <strong>la</strong> difficoltà non diminuirebbe. In effetti vale <strong>la</strong> pena di<br />

sottolineare una circostanza importante. Si immagini pure di possedere le tecniche<br />

di risoluzione numerica per questo sistema di equazioni: esiste un uomo (o più<br />

uomini) in grado di dire con certezza quali siano le condizioni iniziali ed al contorno<br />

di un sistema così complesso, che si presenta all’osservazione con marcati<br />

tratti stocastici Si tratterebbe di dare, per esempio, ad un dato istante iniziale i<br />

campi istantanei certi delle diverse variabili di interesse in un dominio spaziale reale.<br />

La non linearità di tanti termini presenti nelle equazioni di bi<strong>la</strong>ncio fa sospettare<br />

che piccoli errori nel<strong>la</strong> determinazione delle condizioni iniziali ed al contorno<br />

possano avere effetti drammatici sui risultati ottenibili dall’integrazione del sistema.<br />

In effetti il comportamento caotico delle equazioni di bi<strong>la</strong>ncio è stato ampiamente<br />

evidenziato nelle sperimentazioni numeriche (Sorbjan, 1989). Pur supponendo di<br />

poter superare queste difficoltà, <strong>la</strong> risoluzione di tale sistema è proibitiva anche da<br />

un punto di vista numerico, infatti <strong>la</strong> difficoltà sta nel fatto che risolvere in maniera<br />

corretta tale sistema di equazioni differenziali significa risolvere (cioè descrivere<br />

esplicitamente) tutte le scale spazio-temporali caratteristiche del<strong>la</strong> turbolenza del<br />

PBL. Ricordando che lo spettro tipico del<strong>la</strong> turbolenza si estende per oltre cinque<br />

decadi, è immediato constatare quanto questo problema sia ben al di là delle attuali<br />

capacità <strong>degli</strong> strumenti di calcolo disponibili. Pertanto il modello istantaneo, pur<br />

avendo il pregio teorico di descrivere in modo naturale, esauriente e corretto l’evoluzione<br />

spazio-temporale del PBL, risulta totalmente inapplicabile allo stato<br />

attuale del<strong>la</strong> tecnologia.<br />

2.2.2 Le equazioni per le variabili medie<br />

Invece di considerare le variabili istantanee, si adotti <strong>la</strong> visione stocastica illustrata<br />

in precedenza, secondo cui le variabili che definiscono l’evoluzione spazio-temporale<br />

del PBL sono variabili stocastiche definibili mediante gli infiniti momenti centrali.<br />

A questo punto il ruolo del<strong>la</strong> Fluidodinamica è quello di definire dei vincoli<br />

che devono rispettare le variazioni spazio-temporali delle differenti variabili. Come<br />

si è visto, <strong>la</strong> piramide dei momenti ha come vertice <strong>la</strong> media su cui si fonda qualsiasi<br />

definizione di momento centrale, ma il termine media non è un termine univoco<br />

e già si è visto come <strong>la</strong> scelta naturale (dal punto di vista teorico) del<strong>la</strong> media<br />

di insieme non sia in pratica applicabile. Da qui <strong>la</strong> necessità di adottare una definizione<br />

di media più vicina alle possibilità sperimentali e <strong>la</strong> media temporale pare<br />

attualmente <strong>la</strong> scelta più adeguata. L’adozione di una visione stocastica del fenomeno<br />

non è senza inconvenienti. Infatti al<strong>la</strong> difficoltà di dover dare condizioni iniziali<br />

e al contorno per le variabili istantanee e a risolvere vortici le cui dimensioni<br />

si estendono su cinque decadi (difficoltà del<strong>la</strong> visione istantanea), si contrappone<br />

l’impresa ancor più ardua di scrivere infinite equazioni di bi<strong>la</strong>ncio per gli infiniti<br />

momenti che descrivono il PBL.L’intuizione ci dice che le varie distribuzioni di<br />

probabilità probabilmente potranno essere descritte in maniera soddisfacente con<br />

un numero ridotto di momenti.<br />

Ciò premesso, rivisitiamo ora le re<strong>la</strong>zione di bi<strong>la</strong>ncio al<strong>la</strong> luce di queste considerazioni<br />

con l'obiettivo di costruire un nuovo modello matematico del PBL riferito<br />

non tanto alle variabili istantanee, quanto piuttosto al<strong>la</strong> previsione dell'evoluzione<br />

media delle stesse ed eventualmente dei principali momenti di interesse. Per prima<br />

cosa è opportuno formu<strong>la</strong>re dettagliatamente l'ipotesi proposta nel 1895 da<br />

Reynolds, secondo cui:<br />

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