05.01.2015 Views

la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

di una partico<strong>la</strong>re dimensione, mentre in ascissa è riportata <strong>la</strong> dimensione del<br />

vortice stesso in termini di frequenza. I vortici più piccoli hanno periodi più<br />

corti. I picchi nello spettro mostrano quali vortici contribuiscono di più all'energia<br />

complessiva vista in un punto P.Il picco più a sinistra,con periodo di circa<br />

100 ore, si riferisce a variazioni di velocità del vento associate al passaggio di<br />

fronti. Il picco più a destra è quello più interessante; esso è dovuto ai vortici a<br />

microsca<strong>la</strong> del<strong>la</strong> durata variabile tra 10 secondi e 10 minuti, quelli in effetti già<br />

visti esaminando <strong>la</strong> Fig.2.14. Dal<strong>la</strong> Fig.2.16 emerge una circostanza singo<strong>la</strong>re.<br />

Sono visibili variazioni nel<strong>la</strong> velocità del vento o dell'ordine di alcune ore (derivanti<br />

dai moti a mesosca<strong>la</strong>) o dell'ordine dei minuti e dei secondi (dovuti al<strong>la</strong> turbolenza).<br />

Non si notano variazioni con periodi intermedi.Tale fenomeno è del<br />

tutto generale ed è noto col termine spectral gap ed è molto evidente nel<strong>la</strong> figura<br />

(<strong>la</strong> valle tra i due picchi principali). Non era quindi arbitrario definire il PBL<br />

come quel<strong>la</strong> porzione di troposfera che risponde alle forzanti su una sca<strong>la</strong> temporale dell'ordine<br />

dell'ora (Stull, 1989); implicito era il fatto che <strong>la</strong> turbolenza fosse <strong>la</strong> principale<br />

forza motrice agente nel PBL. Lo spectral gap è quindi un mezzo per separare<br />

le influenze turbolente sul PBL da quelle influenze che turbolente non<br />

sono. Da queste considerazioni si può concludere che il periodo di mediazione<br />

da adottare nel<strong>la</strong> stima del<strong>la</strong> media e <strong>degli</strong> altri momenti di interesse dovrebbe<br />

essere di 15÷60 minuti.<br />

Fig.2.16: spettro del<strong>la</strong> velocità del vento al suolo.<br />

L'evidenza sperimentale ha mostrato come il PBL, specialmente se convettivo, sia<br />

sede di vortici di varie dimensioni (da vortici dell'ordine del chilometro a vortici<br />

dell'ordine del millimetro). Nel 1926 Richardson notò che i moti a sca<strong>la</strong> più<br />

picco<strong>la</strong> hanno sempre origine dall'instabilità dei moti a sca<strong>la</strong> maggiore e perciò<br />

ipotizzò l’esistenza di un processo di energy cascade in cui i vortici di dimensioni<br />

maggiori si frammentavano in vortici sempre più piccoli fino a giungere a<br />

dimensioni talmente limitate da dissipare tutta l'energia cinetica turbolenta disponibile<br />

in calore. Per quantificare questi concetti, si immagini di poter disporre<br />

di una fotografia spaziale del<strong>la</strong> meteorologia in un dato istante. Se si immagina<br />

un'atmosfera omogenea, il coefficiente di corre<strong>la</strong>zione R spaziale più che<br />

dipendere da due punti distinti dello spazio, dipende dal<strong>la</strong> loro distanza r. Una<br />

misura del<strong>la</strong> distanza entro cui il segnale resta corre<strong>la</strong>to con sé stesso è <strong>la</strong> lunghezza<br />

integrale di sca<strong>la</strong> L, definita come:<br />

70

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!