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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

tecnologia, è praticamente impossibile fotografare <strong>la</strong> struttura turbolenta del PBL.<br />

Di fatto è più difficile misurare ad un certo istante le caratteristiche di una vasta<br />

porzione del PBL piuttosto che fare misure protratte nel tempo in un punto preciso<br />

dello spazio. Se, per esempio, si instal<strong>la</strong> una torre meteorologica dotata a<br />

varie quote di un anemometro e di un termometro e si collegano tutti questi<br />

sensori ad un sistema di acquisizione dati, si è in grado di fotografare, in quel<strong>la</strong><br />

ristretta porzione di spazio, l’andamento temporale delle variabili meteorologiche<br />

rilevate (in questo caso vento e temperatura). La tecnologia disponibile è tale<br />

che l'intervallo temporale tra una misura e <strong>la</strong> successiva può essere ridotto a frazioni<br />

di secondo con costi e sforzi organizzativi, nel complesso, accettabili. Il<br />

passo verso una descrizione spaziale risulta possibile solo nel senso di un incremento<br />

dei punti di misura, fino a ricondursi ad un reticolo tridimensionale di<br />

postazioni di misura sufficientemente fitto. Il limite a ciò è l'aumento esponenziale<br />

dei costi e l'esplosione combinatoriale dei problemi organizzativi e logistici.<br />

L'introduzione attuale di sensori remote sensing come il RADAR per <strong>la</strong> misura<br />

del<strong>la</strong> pioggia e del vento radiale, il SODAR per <strong>la</strong> misura del vettore vento ed il<br />

RASS per <strong>la</strong> misura del<strong>la</strong> temperatura, pur avendo indotto sensibili miglioramenti<br />

in questa problematica, non ha comunque risolto tutte le difficoltà.<br />

Da sempre l'impossibilità di misurare ha prodotto, per reazione, un notevole sforzo<br />

intellettuale volto al<strong>la</strong> costruzione di modelli o allo sviluppo di teorie con cui<br />

aggirare le difficoltà sperimentali stesse. Proprio in tale direzione deve essere<br />

inquadrato il <strong>la</strong>voro di G.I.Taylor che, nel 1938, formulò <strong>la</strong> celebre ipotesi di conge<strong>la</strong>mento<br />

del<strong>la</strong> turbolenza, secondo cui <strong>la</strong> turbolenza dei vari vortici poteva essere considerata<br />

conge<strong>la</strong>ta durante il loro transito nelle vicinanze di un sensore. Così era possibile<br />

impiegare <strong>la</strong> velocità media del vento per trasformare <strong>la</strong> variazione temporale<br />

del<strong>la</strong> turbolenza in una corrispondente variazione spaziale.Tale ipotesi non<br />

è vera in generale, ma lo diventa in tutti quei casi in cui i vortici turbolenti<br />

evolvono con una sca<strong>la</strong> temporale maggiore del tempo da loro impiegato nel<br />

transitare per il sensore. Se un vortice di dimensione caratteristica λ è trasportato<br />

da un vento medio orizzontale U, il tempo che intercorre tra l'istante in cui<br />

il sensore inizia a sentire il vortice e l'istante in cui ciò si esaurisce sarà P, legato<br />

al modulo del<strong>la</strong> velocità del vento ed al<strong>la</strong> dimensione caratteristica del vortice<br />

dal<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione:<br />

In concreto, si consideri <strong>la</strong> temperatura come variabile caratteristica del vortice.<br />

Durante il transito del vortice nei pressi del termometro, si noterà una sua variazione<br />

misurata dal termometro. Si ipotizzi che <strong>la</strong> dimensione caratteristica del<br />

vortice sia λ=100 m e che, nel momento in cui il vortice <strong>la</strong>mbisce il termometro,<br />

<strong>la</strong> temperatura misurata sia 10°C, mentre quando il vortice <strong>la</strong>scia il termometro<br />

sia di 5°C, evidenziando una variazione di -5°C. Se U è pari a 10 m/s, in<br />

10s tutto il vortice è passato per il termometro e, se non ha subito evoluzioni, <strong>la</strong><br />

variazione di temperatura misurata coincide col gradiente termico del vortice.<br />

Localmente si è misurata una variazione temporale ∂T/∂t = -0.5 (K •m-1 ) per il<br />

passaggio del vortice caratterizzato da un gradiente termico spaziale pari a<br />

∂T/∂x = 5K/100m = 0.05 K •m-1 ,dove x è misurata paralle<strong>la</strong>mente al<strong>la</strong> direzione<br />

del vento medio. E' quindi immediato constatare che:<br />

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