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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

ciò che accade negli altri punti dello spazio-tempo. Quindi, se U 1 è il valore osservato in<br />

M 1 = (x 1 ,y 1 ,z 1 ;t 1 ) e U 2 è il valore in M 2 = (x 2 ,y 2 ,z 2 ;t 2 ), le osservazioni sperimentali<br />

ed il fatto che si debbano rispettare le re<strong>la</strong>zioni di conservazione del<strong>la</strong> fluidodinamica<br />

ci assicura che è necessario che esista una densità di probabilità bidimensionale<br />

PM 1 M 2 tale che <strong>la</strong> probabilità P che U sia compresa tra u 1 e u 1 +du 1 a M 1 e u 2 ÷u 2 +du 2 a<br />

M 2 valga PM 1 M 2 (u 1 , u 2 ) du 1 du 2 . Ciò consente di tener conto, almeno parzialmente,<br />

del<strong>la</strong> tridimensionalità del<strong>la</strong> turbolenza, ma non del<strong>la</strong> sua continuità temporale.A tal<br />

proposito, se si considerano i punti M 1 = (x 1 ,y 1 ,z 1 ;t 1 ), M 2 = (x 2 ,y 2 ,z 2 ;t 2 ), ….., M n =<br />

(x N ,,y N ,,z N ;t N ) dovrà esistere una funzione di densità di probabilità tale da consentire di<br />

definire <strong>la</strong> probabilità di U nell'intero spazio tempo.<br />

Sempre per <strong>la</strong> natura tridimensionale del<strong>la</strong> turbolenza del PBL, una data variabile<br />

non può essere indipendente dal<strong>la</strong> altre variabili e quindi devono essere definibili<br />

anche densità di probabilità congiunte che leghino tra loro le realizzazioni delle singole<br />

variabili. La formu<strong>la</strong>zione matematica di tali densità di probabilità congiunte<br />

è piuttosto complessa e <strong>la</strong> tra<strong>la</strong>sciamo; l’importante è comprendere a quale conclusione<br />

si sia giunti. Una visione stocastica del<strong>la</strong> turbolenza del PBL porta al<strong>la</strong> definizione<br />

di densità di probabilità congiunte che consentono di definire <strong>la</strong> probabilità<br />

che in un dato punto dello spazio-tempo le variabili che descrivono <strong>la</strong> turbolenza del PBL<br />

assumano dati valori. Dato che il PBL è un fluido viscoso che, come tale, deve rispettare<br />

le leggi di conservazione del<strong>la</strong> fluidodinamica, questa visione di fatto cerca di<br />

riscrivere (almeno concettualmente) le re<strong>la</strong>zioni di conservazione in termini di funzioni<br />

di densità di probabilità congiunta.Trattare direttamente tali funzioni di densità<br />

di probabilità non è comodo e cerchiamo quindi una via più semplice per<br />

affrontare lo studio del<strong>la</strong> turbolenza. Se ci si limita a considerare una so<strong>la</strong> variabile<br />

U nel punto M 1 dello spazio-tempo, si definisce momento di ordine n <strong>la</strong> grandezza<br />

seguente:<br />

Si nota immediatamente come il momento del primo ordine coincida con <strong>la</strong> media<br />

sopra definita. Una volta nota <strong>la</strong> media, è possibile definire i momenti centrali nel<br />

modo seguente:<br />

Il momento centrale più importante dopo <strong>la</strong> media è il momento centrale del secondo<br />

ordine, detto varianza e definito come:<br />

<strong>la</strong> cui radice quadrata σ viene chiamata deviazione standard e rappresenta <strong>la</strong> <strong>dispersione</strong><br />

media attorno al valor medio del<strong>la</strong> variabile U.<br />

La statistica assicura che <strong>la</strong> conoscenza di tutti i momenti (centrali o no) è del tutto<br />

equivalente al<strong>la</strong> conoscenza del<strong>la</strong> densità di probabilità p(u), cosa che non esaurisce<br />

il problema, vista <strong>la</strong> necessità di conoscere anche l’interdipendenza tra i valori di<br />

una stessa variabile misurati in punti diversi dello spazio-tempo. A tale scopo, dati<br />

due punti M 1 e M 2 dello spazio-tempo, è possibile definire anche in questo caso dei<br />

momenti, in partico<strong>la</strong>re centrali, anche se <strong>la</strong> loro espressione risulta re<strong>la</strong>tivamente<br />

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