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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

2.1.1.4 La temperatura potenziale<br />

Per una particel<strong>la</strong> di aria secca di massa unitaria il Primo Principio del<strong>la</strong><br />

Termodinamica può essere espresso nel<strong>la</strong> forma seguente:<br />

dove dQ è l'energia acquisita da tutte le sorgenti di calore esterne, cui <strong>la</strong> particel<strong>la</strong><br />

risponde incrementando (o decrementando) <strong>la</strong> propria energia interna dU ed<br />

il <strong>la</strong>voro subito (o realizzato) dW. Considerazioni termodinamiche consentono<br />

di riformu<strong>la</strong>re il Primo Principio del<strong>la</strong> Termodinamica nel<strong>la</strong> più semplice forma<br />

seguente (Sozzi e al., 2002):<br />

Ciò si applica ad una particel<strong>la</strong> di aria secca in moto o a riposo nel PBL.Se,in<br />

partico<strong>la</strong>re, tale particel<strong>la</strong> possiede un moto ascensionale, nel<strong>la</strong> sua ascesa incontrerà<br />

pressioni esterne progressivamente inferiori, espandendosi di conseguenza<br />

a spese dell'energia cinetica posseduta dalle molecole contenute, con una conseguente<br />

diminuzione del<strong>la</strong> propria temperatura. Quindi una particel<strong>la</strong> di aria in salita<br />

entro il PBL si espande e si raffredda ed analogamente una particel<strong>la</strong> in discesa si comprime<br />

e si riscalda. La salita o <strong>la</strong> discesa del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> potrebbe essere realizzata in<br />

modi differenti, anche se il più interessante è un moto di tipo adiabatico. In tal caso,<br />

dal<strong>la</strong> (2.25) e dall’equazione idrodinamica (2.21) si ha che:<br />

dove Γ d (0.0098 K/m) è denominato gradiente adiabatico dell’aria secca. In pratica,<br />

una particel<strong>la</strong> in salita adiabatica si raffredda di 0.98 K per ogni 100 m di incremento<br />

di quota.<br />

Un importante parametro termodinamico caratterizzante il PBL è <strong>la</strong> temperatura<br />

potenziale θ, cioè <strong>la</strong> temperatura che assume una particel<strong>la</strong> di aria secca, originariamente<br />

al<strong>la</strong> temperatura T, dopo essere stata spostata adiabaticamente da una quota cui corrisponde<br />

una pressione p, ad una quota di riferimento (approssimativamente il livello del mare) cui<br />

corrisponde una pressione di 1000 hPa.Per ottenere una re<strong>la</strong>zione di pratico interesse<br />

tra θ a T, si procede ipotizzando che il processo subito dal<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> sia di tipo<br />

adiabatico.In questo caso,impiegando ancora una volta <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione (3.25) e <strong>la</strong> legge<br />

dei gas perfetti (Sozzi e al., 2002), il legame tra <strong>la</strong> temperatura potenziale θ e <strong>la</strong><br />

temperatura normale T risulta essere:<br />

dove R/C p è pari a 0.286 e p è espresso in hPa. Al di là del suo significato termodinamico,<br />

<strong>la</strong> (2.27) può essere vista semplicemente come una nuova definizione<br />

di temperatura che, per <strong>la</strong> sua utilità, è ampiamente impiegata nel<strong>la</strong> modellizzazione<br />

del PBL. Naturalmente, se nel<strong>la</strong> (2.27) si sostituisce <strong>la</strong> temperatura T con<br />

T v , quello che si ottiene è <strong>la</strong> temperatura potenziale virtuale θ v . Differenziando <strong>la</strong><br />

(2.27), utilizzando l'equazione di stato dei gas e <strong>la</strong> definizione di Γ d (2.31) ed<br />

operando alcune semplificazioni, si giunge al<strong>la</strong> fine al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione seguente:<br />

40<br />

che mette in re<strong>la</strong>zione il gradiente di temperatura normale col gradiente di tem-

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