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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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MODELLI PER SITUAZIONI PARTICOLARI<br />

dove U è <strong>la</strong> componente del moto lungo l’asse x e W é <strong>la</strong> componente lungo<br />

l’asse z, p è <strong>la</strong> deviazione del<strong>la</strong> pressione da un dato livello di riferimento. Dato<br />

che normalmente non si adotta una chiusura del primo ordine, ma al contrario<br />

si impiega una chiusura k-ε, il coefficiente di diffusività turbolenta K m è dato da:<br />

in cui E è l’energia cinetica turbolenta ed ε il tasso di dissipazione turbolenta<br />

re<strong>la</strong>tivo. Da questa definizione risulta evidente <strong>la</strong> necessità di aggiungere al<br />

modello altre due equazioni prognostiche descrittive di E ed ε:<br />

dove le varie costanti presenti sono pari a (C µ , σ k , σ ε , C ε1 ,<br />

C ε2 )=(0.09,1.0,1.3,1.44,1.92) Queste equazioni, con le opportune condizioni<br />

iniziali e al contorno, possono essere risolte numericamente col metodo dei<br />

volumi finiti.<br />

Il modello fin qui considerato non prende in considerazione le forzanti termiche<br />

e quindi si riferisce a situazioni puramente adiabatiche. Kim e Baik (1999b<br />

e 2001) hanno esteso il loro modello in modo da poter trattare anche situazioni<br />

non adiabatiche. In sintesi, studiare ciò significa aggiungere al modello l’equazione<br />

prognostica per <strong>la</strong> temperatura potenziale:<br />

Il modello fluidodinamico illustrato presenta notevoli complicazioni nel suo<br />

impiego pratico. Si è quindi pensato ad una sua semplificazione radicale<br />

(Berkowicz e al., 1997). In partico<strong>la</strong>re, in condizioni stazionarie e con gli assi<br />

coordinati posti come indicato in Fig.9.7,si ha che:<br />

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