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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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DEPOSIZIONE SECCA ED UMIDA E PROCESSI DI TRASFORMAZIONE CHIMICA<br />

- questo flusso risulta direttamente proporzionale al<strong>la</strong> concentrazione di inquinante<br />

al suolo.<br />

8.1.1.8 Introduzione del<strong>la</strong> deposizione secca<br />

nei modelli <strong>la</strong>grangiani a particelle<br />

In primo luogo un modello <strong>la</strong>grangiano a particelle deve tener conto del<strong>la</strong> sedimentazione<br />

gravitazionale delle particelle solide a differenti granulometrie.<br />

Ovviamente, se l’inquinante è gassoso l’effetto del<strong>la</strong> sedimentazione gravitazionale<br />

non esiste. La sedimentazione gravitazionale di un particel<strong>la</strong> pesante è vista<br />

da un modello a particel<strong>la</strong> da due punti di vista diversi:<br />

- per prima cosa, al<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> è applicata non solo <strong>la</strong> velocità verticale prevista<br />

dall’equazione di Langevin, ma anche un’altra componente verticale di velocità totalmente<br />

dovuta al<strong>la</strong> gravitazione. Il modo più semplice per implementare questo<br />

meccanismo è quello di determinare lo spostamento verticale d z del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong><br />

durante l’intervallo temporale dt con <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione seguente:<br />

dz = (w + v s ) . dt<br />

dove w è <strong>la</strong> componente verticale del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> prevista dall’equazione di<br />

Langevin e v s è <strong>la</strong> velocità di sedimentazione re<strong>la</strong>tiva.<br />

- il fatto che <strong>la</strong> particel<strong>la</strong> possieda un movimento discensionale dovuto al<strong>la</strong> gravità<br />

determina un’alterazione del tempo di decorre<strong>la</strong>zione <strong>la</strong>grangiano T Lz . Ciò è<br />

dovuto al fatto che <strong>la</strong> particel<strong>la</strong>, avendo una velocità verticale propria (<strong>la</strong> velocità<br />

di sedimentazione), non rimane in una partico<strong>la</strong>re eddy turbolento, ma salta<br />

fuori in continuazione dall’influenza dei vari eddy che incontra lungo il proprio<br />

cammino. Questo fenomeno è tanto più rilevante quanto maggiore è <strong>la</strong> densità<br />

e <strong>la</strong> dimensione del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong>. Una trattazione esauriente di questo fenomeno<br />

è data da Swford e Guest (1991) e da Wilson (2000), anche se le complicazioni<br />

formali presentate dagli autori non sono facilmente introducibili in<br />

un modello <strong>la</strong>grangiano a particelle di tipo operativo. Se si semplifica drasticamente<br />

<strong>la</strong> teoria, si può arrivare ad individuare una re<strong>la</strong>zione tra il tempo di<br />

decorre<strong>la</strong>zione <strong>la</strong>grangiano T pz di una particel<strong>la</strong> pesante dotata di velocità di<br />

sedimentazione v s ed il tempo di decorre<strong>la</strong>zione T Lz determinato dal<strong>la</strong> pura turbolenza.<br />

Seguendo Hashem e Parker (1991) <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione cercata è <strong>la</strong> seguente:<br />

378<br />

dove d p è una costante che si è visto scostarsi poco da 1.<br />

Al di là del processo di sedimentazione, inesistente per gli <strong>inquinanti</strong> gassosi e<br />

modellizzabile come si è visto per il partico<strong>la</strong>to, resta da trattare <strong>la</strong> deposizione<br />

secca vera e propria, cioè <strong>la</strong> scomparsa di inquinante da un plume o, che è lo stesso,<br />

il flusso verticale al suolo di inquinante. Nel contesto di un modello <strong>la</strong>grangiano<br />

a particelle il problema può essere visto nel modo seguente. Se una particel<strong>la</strong><br />

in un intervallo dt raggiunge il suolo, in assenza di deposizione secca<br />

dovrebbe essere riflessa dal suolo stesso con le procedure indicate al Cap.7.<br />

L’introduzione del<strong>la</strong> deposizione secca altera questo meccanismo di riflessione.<br />

E’ possibile infatti (Wilson e al., 1989) definire una probabilità di riflessione R per<br />

una particel<strong>la</strong> tale che:

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