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05.01.2015 Views

LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA le ad ogni istante una temperatura dell'aria T, cioè la funzione T(x,y,z;t) (normalmente misurata in gradi Kelvin).Va sottolineato che nella descrizione del PBL vengono spesso impiegate anche definizioni differenti di temperatura, come si vedrà nel seguito. Per un generico volume di controllo si definisce pressione p la forza per unità di superficie che agisce perpendicolarmente alla superficie esterna del volume stesso. L'unità di misura più usata in Micrometeorologia è il chiloPascal (kPa) e l’ectoPascal (hPa, numericamente equivalente ai mbar). In condizioni standard e al livello del mare, la pressione atmosferica è pari a 1013.25 hPa. In atmosfera la pressione è isotropica, cioè in un dato punto essa è uguale in ogni direzione ed è la conseguenza del peso dell’aria sovrastante: più ci si innalza, meno numerose sono le molecole presenti nella colonna d’aria sovrastante il punto in considerazione, cosa che determina una diminuzione della pressione con la quota pressoché esponenziale e dipendente dalla temperatura. Una relazione approssimata che esprime tale variazione è la seguente: in cui p 0 è la pressione al livello del mare, T è la temperatura (K) e z è la quota in metri. Come ordine di grandezza per calcoli rapidi ed approssimati, si ricordi che nel PBL si ha una riduzione di pressione con la quota pari a circa 10 hPa per ogni innalzamento di 100 metri. 2.1.1.2 Le caratteristiche dell'aria secca e dell’aria umida Quando nel PBL è assente il vapor d'acqua, si è in presenza di aria secca. Essa è una miscela di vari costituenti gassosi la cui composizione è in continuo cambiamento nello spazio e nel tempo. Questa affermazione, vera in generale, ha comunque bisogno di alcune spiegazioni. Nell'aria sono presenti alcuni gas (gas permanenti) la cui concentrazione non cambia apprezzabilmente nel tempo. I principali gas di questo tipo sono l'Azoto (N 2 ), che rappresenta in volume il 78% dell'intera aria secca, e l'Ossigeno (O 2 ), che rappresenta circa il 21% dell'aria secca. In pratica l'aria secca è rappresentata dalla miscela di questi due gas a cui si affiancano altri costituenti gassosi come i gas nobili Argon (Ar), Neon (Ne), Elio (He) e Xeno (Xe) e Idrogeno (H 2 ). Dato che la quasi totalità dell'aria secca è rappresentata dalla miscela di un numero ridotto di gas permanenti, non ci si aspetta che la sua composizione vari significativamente nello spazio e nel tempo.Tuttavia, se si considera la sua composizione con maggior attenzione, si nota come in essa siano presenti numerose altre sostanze chimiche che, sebbene in concentrazioni estremamente ridotte, possono influenzare notevolmente la vita del pianeta. In genere, tali sostanze sono il risultato delle attività umane, soprattutto di quelle industriali, e spesso la loro presenza più o meno marcata nei vari punti del globo viene indicata genericamente come inquinamento atmosferico. Un’importante famiglia di queste sostanze è costituita dai gas responsabili dell’assorbimento della radiazione ad onda lunga emessa dalla superficie terrestre, noti come gas serra, il cui rappresentante principale è il Biossido di Carbonio (CO 2 ), anche se svolgono un’azione rilevante il Metano (CH 4 ), l’Ossido Nitroso (N 2 O) ed in misura minore l’Ozono (O 3 ). Un’altra importante famiglia è quella dei Clorofluorocarburi (CFC) che svolge un ruolo determinante nei processi di distruzione della fascia di Ozono stratosferico: 35

LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA tali sostanze, per la loro scarsa reattività, hanno tempi di residenza in atmosfera molto lunghi (dell’ordine delle decine o centinaia di anni) che permettono loro di raggiungere la stratosfera e di entrare in complesse reazioni chimiche che portano alla distruzione delle molecole di Ozono, con conseguente diminuzione dell’effetto schermante nei confronti della radiazione ultravioletta. Tab. 2.1: - Costituenti principali dell'aria secca. Accanto a queste famiglie di inquinanti, responsabili di fenomeni a scala planetaria e capaci di influire sui processi fisici che regolano i meccanismi di equilibrio atmosferico, vanno ricordati tutti gli inquinanti presenti in quantità rilevanti in prossimità del suolo, importanti soprattutto per gli effetti diretti sulla salute degli organismi viventi, animali e vegetali: ossidi di azoto, ossidi di zolfo, composti del carbonio (soprattutto Monossido di Carbonio, CO, e tutta la classe degli idrocarburi), oltre a sostanze presenti in fase solida o liquida, solitamente indicata col termine di Particolato o Aerosol, caratterizzati dalle loro dimensioni fisiche e dalla loro composizione chimica, entrambe estremamente variabili nello spazio e nel tempo.Tutte queste sostanze sono presenti a concentrazioni assolute estremamente piccole, tali da non essere rilevanti nei processi fisici atmosferici (tranne che in qualche misura sulla sua trasparenza, che va ad alterare i bilanci energetici radiativi), ma importanti per la già ricordata azione dannosa sugli organismi viventi. In Tab.2.1 è presentata una sintesi di quanto detto. Mentre per i gas permanenti le concentrazioni indicate sono sicuramente rappresentative di una generica aria secca, per tutte le altre sostanze i valori di concentrazione riportati devono essere visti come un ordine di grandezza indicativo. L’aria secca (Matveev, 1965) soddisfa la legge dei gas perfetti come un gas con peso molecolare medio di circa 28.96.Tenendo conto di ciò, l'equazione di stato dell'aria secca è: 36 dove p è la densità dell'aria e R d è la costante universale dei gas (287.053 J•K -1 •kg -1 oppure 2.8705 hPa•K -1 •m 3 •kg -1 se la pressione è in hPa). Dalla (2.4) si ottiene una relazione per la densità dell'aria secca (kg•m -3 ), nota la pressione (in hPa) e la tem-

LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

le ad ogni istante una temperatura dell'aria T, cioè <strong>la</strong> funzione T(x,y,z;t) (normalmente<br />

misurata in gradi Kelvin).Va sottolineato che nel<strong>la</strong> descrizione del PBL vengono<br />

spesso impiegate anche definizioni differenti di temperatura, come si vedrà<br />

nel seguito.<br />

Per un generico volume di controllo si definisce pressione p <strong>la</strong> forza per unità di<br />

superficie che agisce perpendico<strong>la</strong>rmente al<strong>la</strong> superficie esterna del volume stesso.<br />

L'unità di misura più usata in Micrometeorologia è il chiloPascal (kPa) e l’ectoPascal<br />

(hPa, numericamente equivalente ai mbar). In condizioni standard e al livello del<br />

mare, <strong>la</strong> pressione atmosferica è pari a 1013.25 hPa. In atmosfera <strong>la</strong> pressione è isotropica,<br />

cioè in un dato punto essa è uguale in ogni direzione ed è <strong>la</strong> conseguenza<br />

del peso dell’aria sovrastante: più ci si innalza, meno numerose sono le molecole<br />

presenti nel<strong>la</strong> colonna d’aria sovrastante il punto in considerazione, cosa che determina<br />

una diminuzione del<strong>la</strong> pressione con <strong>la</strong> quota pressoché esponenziale e dipendente<br />

dal<strong>la</strong> temperatura. Una re<strong>la</strong>zione approssimata che esprime tale variazione è<br />

<strong>la</strong> seguente:<br />

in cui p 0 è <strong>la</strong> pressione al livello del mare, T è <strong>la</strong> temperatura (K) e z è <strong>la</strong> quota in<br />

metri. Come ordine di grandezza per calcoli rapidi ed approssimati, si ricordi che<br />

nel PBL si ha una riduzione di pressione con <strong>la</strong> quota pari a circa 10 hPa per ogni<br />

innalzamento di 100 metri.<br />

2.1.1.2 Le caratteristiche dell'aria secca e dell’aria umida<br />

Quando nel PBL è assente il vapor d'acqua, si è in presenza di aria secca. Essa è una<br />

misce<strong>la</strong> di vari costituenti gassosi <strong>la</strong> cui composizione è in continuo cambiamento<br />

nello spazio e nel tempo. Questa affermazione, vera in generale, ha comunque bisogno<br />

di alcune spiegazioni. Nell'aria sono presenti alcuni gas (gas permanenti) <strong>la</strong> cui<br />

concentrazione non cambia apprezzabilmente nel tempo. I principali gas di questo<br />

tipo sono l'Azoto (N 2 ), che rappresenta in volume il 78% dell'intera aria secca, e<br />

l'Ossigeno (O 2 ), che rappresenta circa il 21% dell'aria secca. In pratica l'aria secca è<br />

rappresentata dal<strong>la</strong> misce<strong>la</strong> di questi due gas a cui si affiancano altri costituenti gassosi<br />

come i gas nobili Argon (Ar), Neon (Ne), Elio (He) e Xeno (Xe) e Idrogeno (H 2 ).<br />

Dato che <strong>la</strong> quasi totalità dell'aria secca è rappresentata dal<strong>la</strong> misce<strong>la</strong> di un numero<br />

ridotto di gas permanenti, non ci si aspetta che <strong>la</strong> sua composizione vari significativamente<br />

nello spazio e nel tempo.Tuttavia, se si considera <strong>la</strong> sua composizione<br />

con maggior attenzione, si nota come in essa siano presenti numerose altre<br />

sostanze chimiche che, sebbene in concentrazioni estremamente ridotte, possono<br />

influenzare notevolmente <strong>la</strong> vita del pianeta. In genere, tali sostanze sono il risultato<br />

delle attività umane, soprattutto di quelle industriali, e spesso <strong>la</strong> loro presenza più<br />

o meno marcata nei vari punti del globo viene indicata genericamente come inquinamento<br />

atmosferico.<br />

Un’importante famiglia di queste sostanze è costituita dai gas responsabili dell’assorbimento<br />

del<strong>la</strong> radiazione ad onda lunga emessa dal<strong>la</strong> superficie terrestre, noti<br />

come gas serra, il cui rappresentante principale è il Biossido di Carbonio (CO 2 ),<br />

anche se svolgono un’azione rilevante il Metano (CH 4 ), l’Ossido Nitroso (N 2 O) ed<br />

in misura minore l’Ozono (O 3 ).<br />

Un’altra importante famiglia è quel<strong>la</strong> dei Clorofluorocarburi (CFC) che svolge un<br />

ruolo determinante nei processi di distruzione del<strong>la</strong> fascia di Ozono stratosferico:<br />

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