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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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MODELLO LAGRANGIANO A PARTICELLE<br />

Questa forma dell’equazione di Langevin suggerisce un metodo semplice per<br />

determinare il time-step ∆t. Infatti basta definire un valore δ per l’errore accettabile<br />

nell’approssimazione dell’equazione ed il time-step cercato si otterrà dal<strong>la</strong><br />

re<strong>la</strong>zione seguente:<br />

Non sarà sfuggito al lettore che il tempo caratteristico T Lw è generalmente differente<br />

dagli analoghi tempi caratteristici T Lu e T Lv per le componenti u e v del<br />

moto del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> e quindi che in pratica avremmo tre possibili time-step, uno<br />

re<strong>la</strong>tivo a ciascuna direzione. Dato però che nel<strong>la</strong> generalità dei casi <strong>la</strong> condizione<br />

più restrittiva è quel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva al movimento verticale, è conveniente utilizzare<br />

il ∆t che si ottiene dal<strong>la</strong> (7.45h) come time-step generale. Le difficoltà, però,<br />

non sono finite! Particelle che si trovano in punti diversi del PBL sentiranno una<br />

turbolenza differente e, per quanto abbiamo detto, richiederebbero time-step differenti.Tutto<br />

ciò complica non poco <strong>la</strong> realizzazione di un modello operativo.<br />

Un primo modo per risolvere il problema consiste nello stabilire un time-step<br />

principale ∆t valido per tutte le particelle. Si considera poi una generica particel<strong>la</strong><br />

k che, trovandosi in un ben preciso punto dello spazio, sente un tempo caratteristico<br />

T Lw . Con tale informazione si calco<strong>la</strong> un “time-step locale” ∆t’. Se ∆t’≥ ∆t,<br />

verrà adottato come time-step ∆t, in caso contrario si frazionerà il movimento<br />

del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> in n = ∆t/ ∆t’ movimenti elementari ciascuno di durata ∆t’. Dato<br />

che questa strategia, anche se semplice, aumenta <strong>la</strong> complessità dei modelli, spesso<br />

si preferisce adottare arbitrariamente un time-step unico ∆t sufficientemente<br />

ridotto (valore tipico è 1 secondo).<br />

7.9 IL TERMINE DI SORGENTE<br />

E’ singo<strong>la</strong>re che gran parte dell’attenzione posta dai modellisti al modello <strong>la</strong>grangiano<br />

a particelle sia focalizzata sull’apparato teorico che descrive il movimento<br />

delle particelle, mentre ben poco è stato fatto sul<strong>la</strong> modalità del<strong>la</strong> loro emissione.<br />

Nei punti che seguono si analizzeranno alcuni elementi utili a questo scopo prendendo<br />

come riferimento sorgenti di tipo puntuale, areale, volumetrico e lineare.<br />

7.9.1 Sorgenti di tipo puntuale<br />

Una sorgente puntuale è una sorgente che emette particelle da un punto fisso<br />

(x c , y c , z c )dello spazio. Ogni particel<strong>la</strong> emessa possiede al tempo di emissione t 0 le<br />

stesse coordinate del<strong>la</strong> sorgente. Se <strong>la</strong> sorgente rappresenta un camino con un<br />

raggio r 0 significativo, è opportuno che ogni particel<strong>la</strong> venga emessa da un punto<br />

interno al cerchio di raggio r 0 , con centro nel<strong>la</strong> posizione (x c , y c ) e posto al<strong>la</strong><br />

quota z c . Una possibile strategia che si può adottare è <strong>la</strong> seguente:<br />

- si estraggono due numeri casuali α e ß da una distribuzione uniforme. Tali<br />

numeri saranno compresi tra 0 e 1.<br />

- le coordinate orizzontali del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> saranno date da:<br />

- <strong>la</strong> coordinata z 0p risulta coincidente con z c<br />

352<br />

Il valore iniziale u’ 0 , v’ 0 ,w’ 0 del<strong>la</strong> fluttuazione delle componenti del<strong>la</strong> velocità<br />

del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> saranno estratte dal<strong>la</strong> funzione di densità di probabilità delle corrispondenti<br />

fluttuazioni del<strong>la</strong> velocità dell’aria riscontrate nel punto di emissio-

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