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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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MODELLO LAGRANGIANO A PARTICELLE<br />

La versione operativa delle re<strong>la</strong>zioni precedenti è:<br />

Analoghe re<strong>la</strong>zioni valgono per <strong>la</strong> direzione x e z a patto di utilizzare i valori<br />

appropriati di Tempo Lagrangiano di Sca<strong>la</strong>.A proposito del Tempo Lagrangiano di<br />

Sca<strong>la</strong>, è opportuno fare alcune considerazioni di utilità pratica:<br />

• esiste un Tempo Lagrangiano di Sca<strong>la</strong> per ogni direzione (streamline, trasversale e<br />

verticale), e rappresenta in pratica il tempo di decorre<strong>la</strong>zione del moto del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong><br />

nel<strong>la</strong> direzione data;<br />

• esiste una re<strong>la</strong>zione tra Tempo Lagrangiano di Sca<strong>la</strong>, varianza del<strong>la</strong> componente<br />

del vento re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> direzione che si sta considerando e tasso di dissipazione dell’energia<br />

cinetica turbolenta che, per il caso verticale è data dal<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />

seguente<br />

e per le altre direzioni valgono re<strong>la</strong>zioni analoghe in cui compare il valore appropriato<br />

del<strong>la</strong> varianza del<strong>la</strong> componente del vento re<strong>la</strong>tiva.<br />

Non sarà certo sfuggita una grave incongruenza fisica nel<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione Particle-Puff<br />

fin qui presentata. In essa le coordinate (x,y,z) del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> subiscono variazioni<br />

stocastiche e σ x , σ y e σ z aumentano nel tempo, mostrando un progressivo incremento<br />

del<strong>la</strong> turbolenza interiorizzata da un puff,e ciò fa sì che di fatto questo modello<br />

tenga conto due volte del<strong>la</strong> turbolenza del PBL, cosa ovviamente scorretta (De<br />

Haan e Rotach, 1998a; Reynolds, 2000). Perché, viceversa, esso risulti fisicamente<br />

corretto è necessario che <strong>la</strong> turbolenza atmosferica totale interiorizzata dal<strong>la</strong> particel<strong>la</strong><br />

venga ripartita tra le variazioni stocastiche del baricentro e l’incremento delle<br />

deviazioni standard del Kernel gaussiano. Un possibile metodo è quello proposto da<br />

De Haan e Rotach (1998b) che si basa sul<strong>la</strong> constatazione che i vortici di dimensioni<br />

paragonabili al<strong>la</strong> dimensione del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> contribuiscono solo al suo incremento<br />

dimensionale mentre i vortici di dimensione maggiore determinano <strong>la</strong> variazione<br />

stocastica del<strong>la</strong> posizione del baricentro del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> rispetto al<strong>la</strong> traiettoria<br />

deterministica imposta dal campo di vento medio. Soffermiamoci inizialmente sul<strong>la</strong><br />

prima delle due affermazioni. Considerando come dimensione caratteristica del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong><br />

nelle tre direzioni cardinali (streamline, trasversale e verticale) rispettivamente<br />

le tre deviazioni standard σ x , σ y e σ z ,vortici con frequenza superiore a:<br />

contribuendo direttamente all’incremento dimensionale del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> non<br />

dovranno contribuire al<strong>la</strong> variazione nel tempo del<strong>la</strong> velocità (e quindi del<strong>la</strong> posizione)<br />

del baricentro del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong>. Il meccanismo di generazione delle componenti<br />

del<strong>la</strong> velocità del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong>, costituito sostanzialmente dalle equazioni di<br />

Langevin, tiene conto inevitabilmente dei vortici di ogni dimensione. Una volta<br />

generate le nuove componenti del<strong>la</strong> velocità del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong>, perché esse non vengano<br />

apprezzabilmente contaminate dai vortici che già hanno contribuito al suo<br />

incremento dimensionale, è necessario operare un filtraggio numerico di tali componenti<br />

con un filtro passa-basso avente una frequenza di taglio prossima a n * x per <strong>la</strong><br />

componente u del<strong>la</strong> velocità, n * y per <strong>la</strong> componente v e n * z per <strong>la</strong> componente w.<br />

De Haan e Rotach hanno impiegato a questo proposito un filtro di Kalman, anche<br />

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