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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

dimensioni finite, tanto piccolo da avere dimensioni trascurabili rispetto alle<br />

dimensioni caratteristiche del dominio di indagine, ma sufficientemente grande<br />

da contenere una porzione d’aria con caratteristiche chimico-fisiche omogenee.<br />

Per descriverne il movimento nello spazio e nel tempo, è necessario adottare un<br />

adeguato sistema di coordinate. Dato che nel<strong>la</strong> maggior parte delle applicazioni<br />

pratiche si considera un dominio di indagine con un'estensione verticale ridotta<br />

(dell’ordine di 1÷2 km) ed una estensione orizzontale dell'ordine delle centinaia<br />

di chilometri, non è normalmente necessario tener conto esplicitamente del<strong>la</strong><br />

curvatura terrestre e quindi è sufficiente un normale sistema di riferimento cartesiano<br />

ortogonale.A priori tale sistema potrebbe essere qualsiasi, tuttavia è comodo<br />

adottarne uno tale che:<br />

• l'asse x sia orientato nel<strong>la</strong> direzione Est - Ovest (positivo verso Est),<br />

• l'asse y sia orientato nel<strong>la</strong> direzione Nord - Sud (positivo verso Nord),<br />

• l'asse z sia orientato nel<strong>la</strong> direzione Alto - Basso (positivo verso l'alto).<br />

Questa scelta non è unica ed in certe situazioni risulteranno più comode scelte<br />

differenti.<br />

In questo contesto,un fluido risulta essere un’entità continua per <strong>la</strong> quale,in ogni<br />

punto X(x,y,z;t) dello spazio-tempo, è definibile un vettore U(x,y,z;t), cioè un<br />

campo di velocità. Nel caso del PBL <strong>la</strong> velocità del fluido (variabile vettoriale) prende<br />

il nome di vettore vento, definita in modo univoco dalle componenti rispetto<br />

agli assi coordinati (indicate come v x ,v y ,v z oppure u, v, w). In moltissime situazioni,<br />

però, il vento viene anche descritto attraverso:<br />

• il modulo del vettore U (o più spesso del<strong>la</strong> sua proiezione sul piano orizzontale),<br />

che prende il nome di velocità del vento. In pratica si ha che <strong>la</strong> velocità del<br />

vento è definita come:<br />

E’ normale trascurare nei pressi del suolo <strong>la</strong> componente verticale visto che spesso,<br />

ma non sempre, tale componente è di molto inferiore alle componenti orizzontali,<br />

specialmente quando si considerano valori medi su tempi sufficientemente<br />

lunghi. Dal punto di vista delle unità di misura, si adotta sia per le singole<br />

componenti del vettore vento che per <strong>la</strong> sua velocità l'unità (m •s-1 ).<br />

• secondo le convenzioni aeronautiche si definisce direzione del vento <strong>la</strong> direzione da<br />

cui spira il vento. Essa è 0° quando <strong>la</strong> direzione di provenienza è il Nord e questo<br />

angolo cresce fino a 360°, in partico<strong>la</strong>re è 90° quando il vento proviene da<br />

Est, 180° quando proviene da Sud e 270° quando proviene da Ovest.<br />

Matematicamente <strong>la</strong> direzione del vento si ottiene dalle componenti cartesiane<br />

nel modo seguente:<br />

dove:<br />

34<br />

Un generico volume di controllo, posizionato nel punto P(x,y,z), contiene un<br />

elevato numero di molecole in continua agitazione termica e quindi è definibi-

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