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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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MODELLO LAGRANGIANO A PARTICELLE<br />

Queste regole di riflessione sono confortate dai dati sperimentali ottenuti in <strong>la</strong>boratorio<br />

da Willis e Deardorff (1981), come confermato nel <strong>la</strong>voro di Nasstrom e<br />

Ermak (1988).<br />

Da ultimo, se si è in condizioni stabili, non vi è alcuna riflessione superiore e <strong>la</strong> particel<strong>la</strong><br />

risulta persa una volta che si sia innalzata sopra il top del dominio di calcolo.<br />

Come già detto, una particel<strong>la</strong> in fase ascensionale per galleggiamento non viene<br />

riflessa dal top del PBL neppure nelle situazioni convettive. Sempre nelle situazioni<br />

convettive, una particel<strong>la</strong> che si muove sopra <strong>la</strong> sommità del PBL una volta superata<br />

<strong>la</strong> sommità del dominio di calcolo deve considerarsi persa a tutti gli effetti.<br />

7.7 IL CALCOLO DELLA CONCENTRAZIONE<br />

DI INQUINANTE ED IL PROBLEMA DEL KERNEL<br />

Un modello <strong>la</strong>grangiano a particelle, qualunque sia <strong>la</strong> sua complessità, ad un istante<br />

t produce come risultato <strong>la</strong> distribuzione spaziale delle particelle e non un<br />

campo di concentrazione di <strong>inquinanti</strong> come fanno tutti gli altri tipi di modelli di<br />

simu<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> di <strong>inquinanti</strong> in aria. Ovviamente questo non è il tipo<br />

di output che ci si aspetta da un modello!<br />

Il modo più ovvio per ottenere al tempo t <strong>la</strong> concentrazione C in un punto<br />

P(x,y,z) dello spazio è quello di considerare un parallelepipedo di <strong>la</strong>ti ∆x, ∆y e ∆z<br />

centrato su P e di contare il numero di particelle che tale parallelepipedo contiene.<br />

Se le particelle contenute sono N p ,ognuna rappresentante una massa m k di inquinante,<br />

<strong>la</strong> concentrazione C(x,y,z;t) sarà pari a:<br />

Non sarà sfuggito che questa definizione presenta un elevato grado di arbitrarietà.In<br />

primo luogo il campo di concentrazione dipende fortemente dal numero di particelle<br />

emesse. Se tale numero è molto elevato, lo spazio sarà decisamente molto<br />

“pieno” di particelle ed il calcolo del<strong>la</strong> concentrazione col metodo del campionamento<br />

rappresentato dal<strong>la</strong> (7.37) fornirà un campo decisamente rego<strong>la</strong>re; al contrario,<br />

se il numero di particelle emesse è limitato (situazioni desiderabile dal punto<br />

di vista dei tempi di calcolo), il campo che si otterrà lo sarà molto di meno.<br />

Ovviamente, a parità di distribuzione di particelle, il campo di concentrazione sarà<br />

tanto più rego<strong>la</strong>re quanto maggiore è <strong>la</strong> dimensione del volume di campionamento.<br />

Non esiste una rego<strong>la</strong> aurea per risolvere questo problema! Analizzando i <strong>la</strong>vori<br />

pubblicati si può dire che una situazione di compromesso può essere quel<strong>la</strong> in cui il<br />

numero di particelle emesse in un’ora è dell’ordine delle decine di migliaia ed il<br />

volume di campionamento presenta una dimensione orizzontale caratteristica dell’ordine<br />

di 50÷100 m ed una verticale dell’ordine di 10 m.<br />

Un modo completamente differente di affrontare il problema è basato sul concetto<br />

di area di influenza di una particel<strong>la</strong> secondo cui <strong>la</strong> singo<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> più che mimare<br />

l’evoluzione nello spazio di una singo<strong>la</strong> moleco<strong>la</strong>, rappresenta un gruppo numeroso<br />

di molecole (cluster di molecole o puff). La posizione del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> rappresenterebbe<br />

quindi il baricentro del puff, in cui però le differenti molecole tenderebbero<br />

col tempo ad allontanarsi le une dalle altre. In questa visione, quindi, ogni particel<strong>la</strong><br />

sarebbe un’entità astratta che, oltre a possedere i normali attributi di una particel<strong>la</strong>,<br />

cioè una posizione, una velocità media, una velocità “turbolenta” ed una<br />

massa di inquinante, sarebbe caratterizzata anche da un’età, pari al<strong>la</strong> differenza tra<br />

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