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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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MODELLO LAGRANGIANO A PARTICELLE<br />

Se però <strong>la</strong> particel<strong>la</strong> non ha esaurito <strong>la</strong> propria spinta ascensionale,Hurley e Physick<br />

ipotizzano che tale barriera non deve aver alcun effetto sul moto ascensionale del<strong>la</strong><br />

particel<strong>la</strong> stessa.<br />

7.5.2 Il metodo “microscopico”<br />

Tale metodo, proposto Van Dop (1992) ed applicato in modelli di utilità pratica da<br />

Yamada (2000), considera <strong>la</strong> situazione che una particel<strong>la</strong> posta ad una certa quota<br />

z possieda una temperatura potenziale θ p mentre l’aria circostante si trovi al<strong>la</strong> temperatura<br />

potenziale θ a . La particel<strong>la</strong> sarà quindi soggetta ad un galleggiamento definito<br />

dal<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione:<br />

che causerà al<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> una velocità ascensionale w p , positiva o negativa a seconda<br />

del segno di B. Le equazioni differenziali che descrivono tale fenomeno sono:<br />

dove s è dato dal<strong>la</strong> (7.28d) e T w e T B sono tempi caratteristici di ri<strong>la</strong>ssamento dati da:<br />

A e t 0 valgono rispettivamente 4.3 e 1 secondo e t è il tempo trascorso dall’emissione<br />

del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong>. Dal punto di vista operativo si procede nel modo seguente:<br />

• ad un certo istante t si abbia al<strong>la</strong> quota z, dove <strong>la</strong> temperatura potenziale è pari a<br />

θ a , una particel<strong>la</strong> con temperatura θ p ;<br />

• <strong>la</strong> soluzione dell’equazione di Langevin che descrive il moto verticale del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong><br />

nell’atmosfera turbolenta sia pari a w L , che rappresenta <strong>la</strong> velocità verticale<br />

del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> al netto <strong>degli</strong> effetti di galleggiamento;<br />

• si integri il sistema (7.32) ottenendo <strong>la</strong> velocità del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> dovuta al solo galleggiamento;<br />

• al tempo t, <strong>la</strong> velocità complessiva del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> sarà pari a:<br />

e quindi il suo spostamento verticale nell’intervallo temporale successivo sarà:<br />

Per concludere, come sottolineato da Yamada (2000), questa metodologia potrebbe<br />

essere applicata, sostanzialmente senza variazioni, anche per descrivere particel<strong>la</strong><br />

con una densità ζ p anche molto superiore a quel<strong>la</strong> dell’aria δ a .L’unica cosa da fare<br />

sarebbe definire il galleggiamento come:<br />

In realtà <strong>la</strong> cosa non così semplice come potrebbe sembrare, dato che <strong>la</strong> particel<strong>la</strong><br />

durante <strong>la</strong> sua vita incorporerà una parte dell’aria circostante, diminuendo progressivamente<br />

<strong>la</strong> propria densità ζ p . Una discussione su tale problematica è riportata in<br />

Gopa<strong>la</strong>krishnan e Sharam (1997).<br />

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