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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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MODELLO LAGRANGIANO A PARTICELLE<br />

ne sarebbe irrealistico e quindi <strong>la</strong> (7.16) dovrà essere valida anche per ogni t ><br />

t * . Se ciò è vero in generale, tra P(z,w,t) e P a (z,w,t) dovrà valere <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />

seguente:<br />

Questa re<strong>la</strong>zione è di fondamentale importanza dato che costituisce il ponte cercato<br />

(e sperato) tra <strong>la</strong> pdf del fluido (misurabile) e quel<strong>la</strong> delle particelle di inquinante<br />

(non misurabile). Se si utilizza <strong>la</strong> (7.17) nell’equazione di Fokker-P<strong>la</strong>nck<br />

(7.14), si ottiene<br />

E’ immediato verificare che <strong>la</strong> (7.14) e <strong>la</strong> (7.18) sono uguali salvo che P a sostituisce<br />

P e questa non è una variazione puramente cosmetica! Infatti, stabilita l’equivalenza<br />

fra le due equazioni, da questo momento P a (z,w,t) non è più un’incognita<br />

del problema, dato che in qualche modo siamo in grado di misurar<strong>la</strong> o stimar<strong>la</strong><br />

(in pratica tutta <strong>la</strong> Micrometeorologia è finalizzata proprio a questo). Le uniche<br />

incognite presenti nel<strong>la</strong> (7.18) sono i coefficienti a w e b w ,le stesse presenti nel sistema<br />

(7.13). Queste sono le armi di cui disponiamo! L’intenzione è ora quel<strong>la</strong> di:<br />

• usare il sistema (7.13) per descrivere <strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> delle particelle nello spazio;<br />

• usare l’equazione di Fokker-P<strong>la</strong>nck (7.18) come equazione di servizio in modo<br />

tale che essa, con altre considerazioni, ci consenta di determinare i coefficienti<br />

incogniti a w e b w .<br />

7.3.1 Determinazione del coefficiente di diffusione<br />

Dal<strong>la</strong> Seconda Ipotesi di Kolmogorov (si veda il Cap.2), nell’inertial subrange <strong>la</strong><br />

statistica di un fluido è indipendente dal<strong>la</strong> propria viscosità dinamica v ed è funzione<br />

solo del tasso di dissipazione di energia cinetica turbolenta ε. Monin e<br />

Yaglom (1971b) hanno mostrato che <strong>la</strong> funzione di struttura <strong>la</strong>grangiana del<strong>la</strong> velocità<br />

di una particel<strong>la</strong> ammette una Re<strong>la</strong>zione di Simi<strong>la</strong>rità. Si ricordi che questa<br />

funzione di struttura è data da:<br />

Se si utilizza l’equazione di Langevin (7.13) nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione precedente e si operano<br />

opportune semplificazioni (Gardiner,1983), si ottiene:<br />

Come mostrato da Monin e Yaglom (1971b), per D(dt) vale <strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione di<br />

Simi<strong>la</strong>rità:<br />

che eguagliata al<strong>la</strong> (7.19b) porta al<strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> seguente re<strong>la</strong>zione che<br />

permette finalmente <strong>la</strong> stima del coefficiente di diffusione b w :<br />

336<br />

In questa re<strong>la</strong>zione compare C 0 è una Costante Universale il cui valore risulta<br />

normalmente pari a 3. L’importante risultato ottenuto sta nel fatto che nelle<br />

(7.13) l’unica incognita rimasta è a w .

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