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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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MODELLO LAGRANGIANO A PARTICELLE<br />

marcata, ma ad uno stato ben preciso in un tempo ben preciso e mi domando quale<br />

possa essere <strong>la</strong> probabilità che tale stato venga raggiunto da una qualsiasi particel<strong>la</strong><br />

a partire da una condizione iniziale. Dato che l’interesse è rivolto ad un ben preciso<br />

punto dello spazio delle fasi (cioè ad un ben preciso valore del<strong>la</strong> velocità verticale del<strong>la</strong><br />

particel<strong>la</strong>), questa visione è di fatto una visione tipicamente euleriana. Con queste premesse<br />

che focalizzano l’attenzione direttamente sulle funzioni di densità di probabilità<br />

del processo stocastico Σ, ci si può porre <strong>la</strong> domanda se sia possibile una<br />

descrizione di Σ alternativa all’equazione di Langevin. La risposta è affermativa<br />

ed è riassunta nell’equazione seguente in cui compare come variabile proprio <strong>la</strong><br />

funzione di densità di probabilità P(w,t)<br />

che prende il nome di equazione di Fokker-P<strong>la</strong>nck.L’equazione di Fokker-P<strong>la</strong>nck è<br />

<strong>la</strong> controparte euleriana dell’equazione di Langevin. Anch’essa descrive l’evoluzione<br />

del processo stocastico Markoviano, ma mentre <strong>la</strong> descrizione <strong>la</strong>grangiana (equazione<br />

di Langevin) ci presenta una descrizione individualistica (l’evoluzione, cioè,<br />

di una ben precisa particel<strong>la</strong> marcata), l’equazione di Fokker-P<strong>la</strong>nck si dedica ad<br />

una descrizione collettiva dell’intera popo<strong>la</strong>zione di particelle. Il legame fra le due<br />

equazioni è estremamente forte visto che le funzioni A(w,t) e D(w,t) presenti<br />

nel<strong>la</strong> (7.12) sono proprio il coefficiente di drift ed il coefficiente di diffusione<br />

che compaiono anche nell’equazione di Langevin. Le due equazioni sono effettivamente<br />

alternative, ma come vedremo, solo dall’impiego combinato di entrambe è possibile<br />

ottenere modelli <strong>la</strong>grangiani a particelle effettivamente utilizzabili.<br />

7.3 MODELLO MONODIMENSIONALE DEL MOTO<br />

DI UNA PARTICELLA.<br />

Studiamo ora con maggior rigore il movimento di una particel<strong>la</strong> di inquinante,<br />

anche se per semplicità limitiamoci per il momento a considerarne il solo movimento<br />

verticale senza dire nul<strong>la</strong> del suo movimento orizzontale. Realisticamente,<br />

il movimento verticale di una generica particel<strong>la</strong> sarà estremamente irrego<strong>la</strong>re a<br />

causa del<strong>la</strong> turbolenza che caratterizza il PBL e <strong>la</strong> sua velocità verticale w, per<br />

intervalli temporali dt superiori a t µ potrà essere vista come <strong>la</strong> realizzazione di un<br />

processo stocastico Markoviano descritto dall’equazione di Langevin, come già<br />

detto. Quindi, dal punto di vista del<strong>la</strong> velocità, <strong>la</strong> particel<strong>la</strong> durante <strong>la</strong> sua vita<br />

percorrerà una traiettoria più o meno irrego<strong>la</strong>re nello spazio monodimensionale delle<br />

velocità w. Come conseguenza di ciò, <strong>la</strong> velocità del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> genererà uno spostamento<br />

del<strong>la</strong> stessa e quindi <strong>la</strong> particel<strong>la</strong> percorrerà una vera e propria traiettoria<br />

nello spazio monodimensionale del<strong>la</strong> coordinata verticale z. Normalmente si riassume<br />

tutto ciò dicendo che <strong>la</strong> particel<strong>la</strong> nel tempo percorre una traiettoria nello spazio<br />

bidimensionale delle fasi (z,w).Se l’equazione di Langevin è lo strumento ideale per<br />

descrivere <strong>la</strong> velocità verticale w, lo spostamento z del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong>, e quindi <strong>la</strong> sua<br />

traiettoria, è efficacemente descritta dal<strong>la</strong> normale cinematica. In sintesi, il movimento<br />

di una generica particel<strong>la</strong> sullo spazio delle fasi è descritto dal sistema differenziale<br />

stocastico seguente:<br />

334<br />

Nel<strong>la</strong> prima equazione, che descrive il movimento secondo w, si distinguono immediatamente<br />

il coefficiente di drift a w (z,w,t), il coefficiente di diffusione b w (z,w,t) e <strong>la</strong> realizzazione<br />

di un processo incrementale di Wiener dW(t), cioè di realizzazioni non

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