la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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05.01.2015 Views

INQUINAMENTO, INQUINANTI E MODELLI nate apparentemente quasi del tutto da processi di combustione. Infine è importante notare che, sempre in relazione alle dimensioni delle particelle, sono stati effettuati studi sui tempi di permanenza nell'aria e sul meccanismo di rimozione dei particolati da parte delle piogge. Questo meccanismo, noto con il termine washout,è efficace per le particelle di dimensioni non inferiori a circa 2 µm. Esso consiste nel fatto che le piogge possono avere un effetto ripulente dell'atmosfera poiché le nubi negli alti livelli della troposfera si formano più facilmente per la presenza di piccole particelle che agiscono da nuclei di condensazione. Le gocce così formatesi, cadendo, inglobano anche altre particelle ingrandendosi man mano che scendono nei livelli più bassi. Le ricerche finora effettuate riguardano solo effetti da polveri specifiche. E' stato comunque possibile rilevare da studi riguardanti le polveri di forni per cemento che tali polveri, mescolandosi con nebbia leggera o pioggia, formano una spessa crosta sulla superficie superiore delle foglie che può essere rimossa solo con forza, non essendo sufficiente il lavaggio con acqua.Tale incrostazione, facendo da scudo alla luce solare, interferisce con la fotosintesi e sconvolge il processo di scambio della CO 2 con l'atmosfera, oltre a inibire lo sviluppo della pianta. Inoltre il danneggiamento della foglia per abrasione meccanica rende le piante più suscettibili agli attacchi da parte di insetti. Non ultimo è da rilevare il danno indiretto recato agli animali che usano le piante come alimento, poiché i parti colati depositatisi sulle piante possono contenere componenti chimici dannosi. Relativamente agli effetti sull'uomo, il sistema maggiormente attaccato dai particolati è l'apparato respiratorio e il fattore di maggior rilievo è probabilmente la dimensione delle particelle, in quanto da esse dipende l'estensione della penetrazione nelle vie respiratorie. Prima di raggiungere i polmoni, i particolati devono oltrepassare delle barriere naturali, predisposte dall'apparato respiratorio stesso.Tali barriere sono innanzitutto costituite dai peli delle narici, che agiscono da filtro per le particelle più grosse; quelle più piccole sono invece fermate dalle mucose (a cui le particelle aderiscono) che rivestono l'apparato respiratorio. In alcune parti si hanno inoltre dei minuti peli (ciglia) che ondeggiano avanti e indietro fra le mucose in una corrente che convoglia le particelle intrappolandole verso la gola (dove vengono inghiottite). Alcuni particolati sono efficacemente bloccati dalle dimensioni e dalla forma dei passaggi dell'aria. Si può ritenere che le particelle con dimensione superiore a 5. µm siano fermate e depositate nel naso e nella gola Il pericolo è invece rappresentato dalla parte che raggiunge gli alveoli, dai quali viene eliminata in modo meno rapido e completo, dando luogo ad un possibile assorbimento nel sangue con conseguente intossicazione. Il materiale che permane nei polmoni può o avere intrinseca tossicità, a causa delle sue caratteristiche fisiche o chimiche, o interferire con l'eliminazione di altri materiali più pericolosi o causare fenomeni di assorbimento oppure adsorbimento sulle particelle (per cui possono essere convogliate molecole di gas irritante nei polmoni ad es. il carbone sotto forma di fuliggine può incorporare per adsorbimento molte molecole di gas sulla sua superficie). Come già sopra accennato si hanno diversi particolati tossici i cui effetti sulla salute sono tuttora oggetti di studio.Ad eccezione dell'aerosol dell'acido solforico, è difficile trovare in atmosfera particolati intrinsecamente tossici ad alte concentrazioni. L'interesse è volto piuttosto a determinare particelle tossiche, come ad esempio alcuni metalli presenti nell'aria in tracce e in continuo aumento a causa delle attività umane. 31

INQUINAMENTO, INQUINANTI E MODELLI I danni sui materiali sono legati sopratutto alla composizione chimica e allo stato fisico dell'inquinante. Un primo tipo di danno indiretto è causato dall'annerimento dei materiali, dovuto alla sedimentazione dei particolati; la pulitura necessaria indebolisce il materiale (sempre che ancor prima le particelle non siano anche di per sé corrosive veicolino sostanze corrosive adsorbite o absorbite). Gli edifici (case, monumenti, strutture, ecc.) vengono sporcati e danneggiati da particelle solitamente catramose, collose ed acide, le quali aderiscono alle superfici fungendo da serbatoi di acidi per la corrosione (fatto questo che si verifica sopratutto in città, dove vengono usate grandi quantità di carbone ed oli a base di zolfo). Anche le superfici con verniciature fresche o già asciutte subiscono l'attacco dei particolati; ne sono un esempio le condizioni delle auto parcheggiate nei pressi di impianti industriali o in aree urbane fortemente inquinate. In aria asciutta e pulita i metalli resistono bene alla corrosione che però aumenta all'aumentare dell'umidità. 32

INQUINAMENTO, INQUINANTI E MODELLI<br />

nate apparentemente quasi del tutto da processi di combustione.<br />

Infine è importante notare che, sempre in re<strong>la</strong>zione alle dimensioni delle particelle,<br />

sono stati effettuati studi sui tempi di permanenza nell'aria e sul meccanismo di<br />

rimozione dei partico<strong>la</strong>ti da parte delle piogge. Questo meccanismo, noto con il<br />

termine washout,è efficace per le particelle di dimensioni non inferiori a circa 2<br />

µm. Esso consiste nel fatto che le piogge possono avere un effetto ripulente dell'atmosfera<br />

poiché le nubi negli alti livelli del<strong>la</strong> troposfera si formano più facilmente<br />

per <strong>la</strong> presenza di piccole particelle che agiscono da nuclei di condensazione. Le<br />

gocce così formatesi, cadendo, inglobano anche altre particelle ingrandendosi man<br />

mano che scendono nei livelli più bassi.<br />

Le ricerche finora effettuate riguardano solo effetti da polveri specifiche. E' stato<br />

comunque possibile rilevare da studi riguardanti le polveri di forni per cemento<br />

che tali polveri, mesco<strong>la</strong>ndosi con nebbia leggera o pioggia, formano una spessa<br />

crosta sul<strong>la</strong> superficie superiore delle foglie che può essere rimossa solo con forza,<br />

non essendo sufficiente il <strong>la</strong>vaggio con acqua.Tale incrostazione, facendo da scudo<br />

al<strong>la</strong> luce so<strong>la</strong>re, interferisce con <strong>la</strong> fotosintesi e sconvolge il processo di scambio<br />

del<strong>la</strong> CO 2 con l'atmosfera, oltre a inibire lo sviluppo del<strong>la</strong> pianta. Inoltre il danneggiamento<br />

del<strong>la</strong> foglia per abrasione meccanica rende le piante più suscettibili<br />

agli attacchi da parte di insetti. Non ultimo è da rilevare il danno indiretto recato<br />

agli animali che usano le piante come alimento, poiché i parti co<strong>la</strong>ti depositatisi<br />

sulle piante possono contenere componenti chimici dannosi.<br />

Re<strong>la</strong>tivamente agli effetti sull'uomo, il sistema maggiormente attaccato dai partico<strong>la</strong>ti<br />

è l'apparato respiratorio e il fattore di maggior rilievo è probabilmente <strong>la</strong><br />

dimensione delle particelle, in quanto da esse dipende l'estensione del<strong>la</strong> penetrazione<br />

nelle vie respiratorie. Prima di raggiungere i polmoni, i partico<strong>la</strong>ti devono<br />

oltrepassare delle barriere naturali, predisposte dall'apparato respiratorio stesso.Tali<br />

barriere sono innanzitutto costituite dai peli delle narici, che agiscono da filtro per<br />

le particelle più grosse; quelle più piccole sono invece fermate dalle mucose (a cui<br />

le particelle aderiscono) che rivestono l'apparato respiratorio. In alcune parti si<br />

hanno inoltre dei minuti peli (ciglia) che ondeggiano avanti e indietro fra le mucose<br />

in una corrente che convoglia le particelle intrappo<strong>la</strong>ndole verso <strong>la</strong> go<strong>la</strong> (dove<br />

vengono inghiottite). Alcuni partico<strong>la</strong>ti sono efficacemente bloccati dalle dimensioni<br />

e dal<strong>la</strong> forma dei passaggi dell'aria. Si può ritenere che le particelle con<br />

dimensione superiore a 5. µm siano fermate e depositate nel naso e nel<strong>la</strong> go<strong>la</strong> Il<br />

pericolo è invece rappresentato dal<strong>la</strong> parte che raggiunge gli alveoli, dai quali viene<br />

eliminata in modo meno rapido e completo, dando luogo ad un possibile assorbimento<br />

nel sangue con conseguente intossicazione. Il materiale che permane nei<br />

polmoni può o avere intrinseca tossicità, a causa delle sue caratteristiche fisiche o<br />

chimiche, o interferire con l'eliminazione di altri materiali più pericolosi o causare<br />

fenomeni di assorbimento oppure adsorbimento sulle particelle (per cui possono<br />

essere convogliate molecole di gas irritante nei polmoni ad es. il carbone sotto<br />

forma di fuliggine può incorporare per adsorbimento molte molecole di gas sul<strong>la</strong><br />

sua superficie). Come già sopra accennato si hanno diversi partico<strong>la</strong>ti tossici i cui<br />

effetti sul<strong>la</strong> salute sono tuttora oggetti di studio.Ad eccezione dell'aerosol dell'acido<br />

solforico, è difficile trovare in atmosfera partico<strong>la</strong>ti intrinsecamente tossici ad<br />

alte concentrazioni. L'interesse è volto piuttosto a determinare particelle tossiche,<br />

come ad esempio alcuni metalli presenti nell'aria in tracce e in continuo aumento<br />

a causa delle attività umane.<br />

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