05.01.2015 Views

la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

MODELLI DI DISPERSIONE DI TIPO PUFF<br />

fenomeno che influisce sul<strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> del puff. Così in genere non è. In effetti <strong>la</strong><br />

deviazione standard orizzontale e verticale sono influenzate anche dal<strong>la</strong> buoyancy<br />

che il puff acquista al momento del<strong>la</strong> sua emissione.Tale influenza può essere quantificata<br />

come:<br />

dove ∆H è l’innalzamento (plume rise) che il puff ha subito fino al tempo t per <strong>la</strong> buoyancy<br />

acquisita al<strong>la</strong> sua emissione.Va poi ricordato che già all’emissione il puff può<br />

essere caratterizzato da una dimensione non nul<strong>la</strong> (e quindi da deviazioni standard<br />

iniziali σ y0 e σ z0 dipendenti dal<strong>la</strong> sorgente reale che si sta considerando).<br />

Va poi considerato un altro problema pratico. Nel suo cammino nello spazio, realizzato<br />

spesso in tempi piuttosto lunghi se il dominio di calcolo è molto esteso, il<br />

generico puff è passato attraverso situazioni micrometeorologiche molto differenti e<br />

ciascuna ha <strong>la</strong>sciato <strong>la</strong> propria impronta nelle deviazioni standard che,per questo,non<br />

possono essere derivate solo dal tempo di volo del puff. Si immagini di conoscere<br />

per esempio il valore σ y al tempo t e si conoscano le condizioni micrometeorologiche<br />

che si riscontrano a t nel punto occupato dal baricentro del puff. Definiamo<br />

tempo virtualeξquel tempo che giustificherebbe <strong>la</strong> deviazione standard riscontrata<br />

per il puff se le situazioni micrometeorologiche locali fossero state incontrate dal puff<br />

fin dal<strong>la</strong> sua emissione. In pratica, per calco<strong>la</strong>re ξ è sufficiente invertire le re<strong>la</strong>zioni<br />

(6.4), cosa che dovrà essere fatta impiegando di rego<strong>la</strong> una procedura iterativa.<br />

Questa procedura vale anche se invece di σ y si fosse considerato σ z .<br />

Una volta noto il tempo virtuale, il valore di σ y e σ z ,al tempo t+ ∆t (al<strong>la</strong> fine del<br />

time step, quindi) sarà pari a:<br />

6.5 PUFF SPLITTING E MERGING<br />

Col passare del tempo e quindi con l’aumentare dell’età, <strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> orizzontale<br />

e verticale del puff continua a crescere inevitabilmente. Il risultato finale di tutto<br />

ciò è che i puff sono inevitabilmente destinati ad assumere dimensioni enormi. Pur<br />

essendo intrinseco nel<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione del modello, tale comportamento non è fisicamente<br />

accettabile. In effetti questa crescita indefinita non è compatibile con un<br />

campo di vento e di turbolenza molto disomogenei come spesso è il caso quando<br />

si considera <strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> su territori di vaste proporzioni e con orografia significativa.<br />

In questi casi, un puff di grandi dimensioni verrebbe trasportato in base ai<br />

valori di vento caratteristici del proprio centroide, ignorando completamente le<br />

variazioni che invece si incontrano all’interno del puff stesso. Quando i campi<br />

meteorologici non sono omogenei, l’accuratezza del calcolo può essere mantenuta<br />

solo suddividendo il puff (splitting) in puff di dimensione inferiore che possano essere<br />

sensibili esplicitamente alle variazioni del<strong>la</strong> meteorologia.<br />

Molti sono stati i metodi proposti per lo splitting dei puff (Thykier-Nielsen e al.,<br />

1999; Scire a al., 2000); qui di seguito viene presentata una semplificazione del<br />

metodo proposto da Sykes e al. (1998). Si consideri per esempio <strong>la</strong> direzione x e sia<br />

σ x <strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> del puff in tale direzione. Se σ x eccede un valore prefissato ∧ (arbitrario,<br />

ma che spesso viene posto pari al<strong>la</strong> dimensione caratteristica del<strong>la</strong> griglia<br />

orizzontale di calcolo) il puff verrà sostituito da due nuovi puff aventi le caratteristiche<br />

seguenti:<br />

317

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!