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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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MODELLI DI DISPERSIONE DI TIPO PUFF<br />

In pratica non si hanno gli elementi per poter calco<strong>la</strong>re in maniera esatta gli integrali<br />

presenti nelle (6.2) e risulta quindi indispensabile utilizzare al loro posto uno<br />

schema di tipo numerico che utilizza i valori del vettore vento noti in una griglia<br />

discreta. Ciò inevitabilmente comporterà errori nel<strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> nuova<br />

posizione del centroide del puff, sia derivanti dell’integrazione numerica del sistema<br />

di equazioni che ne determinano <strong>la</strong> traiettoria, sia a causa del<strong>la</strong> parziale conoscenza<br />

con cui sono noti i campi meteorologici. Questo problema è ben noto in<br />

meteorologia quando si calco<strong>la</strong>no le traiettorie di particelle d’aria e in Stohl (1996)<br />

viene presentata una panoramica esaustiva su tale problema. Un buon compromesso<br />

tra precisione ed economicità di calcolo si ha impiegando un algoritmo di tipo<br />

predictor-corrector che:<br />

• nel primo step calco<strong>la</strong> <strong>la</strong> prima approssimazione del<strong>la</strong> nuova posizione del puff:<br />

• e con tale prima approssimazione calco<strong>la</strong> <strong>la</strong> posizione definitiva con le re<strong>la</strong>zioni:<br />

6.4 LA DISPERSIONE TURBOLENTA DEL PUFF<br />

Oltre ad essere trasportato dal movimento medio delle masse d’aria, un generico<br />

puff subisce col tempo quel<strong>la</strong> che viene chiamata una <strong>dispersione</strong> turbolenta che,come<br />

si è visto, altro non è che il progressivo inglobamento di aria associata a vortici turbolenti<br />

di piccole e medie dimensioni. Ciò determinerà un progressivo abbassamento<br />

complessivo del<strong>la</strong> concentrazione entro il puff ed un aumento irreversibile<br />

di omogeneità nel<strong>la</strong> sua distribuzione interna.<br />

Anche se questo problema è stato trattato in modo estremamente rigoroso e complesso<br />

(Mikkelsen e al., 1987, Sykes e al., 1998), è consuetudine (Scire e al., 2000)<br />

ipotizzare che, una volta definito un sistema di coordinate cartesiane con origine<br />

coincidente col baricentro del puff, con l’asse x diretto nel<strong>la</strong> direzione locale del<br />

vento medio, con l’asse y posto orizzontalmente e perpendico<strong>la</strong>re a x e l’asse z verticale,<br />

il processo di <strong>dispersione</strong> turbolenta è modellizzabile con una distribuzione<br />

del<strong>la</strong> concentrazione di inquinante di forma gaussiana nelle tre direzioni coordinate.<br />

Per questo, l’elemento chiave del<strong>la</strong> modellizzazione del<strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> turbolenta<br />

del puff è <strong>la</strong> deviazione standard σ x ,σ y ,σ z (o varianze) delle tre distribuzioni<br />

gaussiane lungo gli assi coordinati che dipenderanno principalmente dal<strong>la</strong> turbolenza<br />

del PBL,ma anche dal<strong>la</strong> geometria del<strong>la</strong> sorgente e dal<strong>la</strong> buoyancy posseduta<br />

dal puff al momento del<strong>la</strong> sua emissione. La conoscenza attuale dei processi turbolenti<br />

del PBL non consente di accertare se <strong>la</strong> distribuzione rispetto ai due assi coordinati<br />

orizzontali sia veramente differente e quindi molto frequentemente si invoca<br />

l’iposi di simmetria orizzontale del puff e porta a dire che σ x = σ y .<br />

Se ci si concentra inizialmente sul contributo dovuto al<strong>la</strong> turbolenza del PBL,si<br />

può ragionare come segue. Dato un puff con baricentro nel punto P del PBL, una<br />

forma generale per σ y e σ z derivanti dai moti turbolenti dell’atmosfera (Hanna e<br />

al, 1977) è <strong>la</strong> seguente:<br />

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