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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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MODELLI DI DISPERSIONE DI TIPO PUFF<br />

312<br />

nello spazio e nel tempo, che ne determina il trasporto. Da questo punto di vista,<br />

nel puff è necessario individuare un punto di riferimento che altro non è che il<br />

suo baricentro (o centroide) P B (x,y,z,t) ed il trasporto del puff sarà quindi completamente<br />

descritto dal<strong>la</strong> traiettoria del proprio baricentro nello spazio;<br />

• questa particel<strong>la</strong> di aria, cioè il puff, durante <strong>la</strong> sua vita varierà di dimensione.<br />

Ciò, come già descritto al Capitolo 3, deriva dall’interazione di questa porzione<br />

marcata di aria con i vortici presenti nel PBL. In partico<strong>la</strong>re, i vortici di<br />

maggior dimensione altereranno prevalentemente <strong>la</strong> traiettoria del baricentro<br />

del puff, mentre i vortici di dimensioni medie e piccole verranno progressivamente<br />

inglobati all’interno del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> producendo, da un <strong>la</strong>to, un suo<br />

aumento dimensionale e, dall’altro, una diminuzione di concentrazione di<br />

inquinante. I modelli puff c<strong>la</strong>ssici, in generale, ignorano l’azione dei vortici di<br />

grandi dimensioni, mentre tengono conto dell’azione di quelli a dimensione<br />

media e picco<strong>la</strong>, ipotizzando una diffusione turbolenta del puff stesso che determina<br />

un suo aumento dimensionale.<br />

In pratica, un generico Modello Puff segue e studia l’evoluzione nello spazio e<br />

nel tempo di ogni puff emesso da ciascuna sorgente presente in un dato dominio<br />

di calcolo, calco<strong>la</strong>ndo <strong>la</strong> traiettoria del baricentro di ciascuno e <strong>la</strong> rispettiva<br />

diffusione turbolenta.<br />

L’elemento principale di questo tipo di modello è dunque il puff che è quindi<br />

un’entità astratta caratterizzata dagli elementi seguenti:<br />

• un baricentro che rappresenta il punto caratteristico (di riferimento) di questa<br />

struttura, l’elemento che evolve nel tempo in termini rigorosamente deterministici,<br />

trasportato rigidamente dal campo medio tridimensionale del vento;<br />

• una condizione iniziale di moto, che rappresenta le modalità con cui il puff è<br />

stato emesso dal<strong>la</strong> sorgente. In pratica queste condizioni si riducono ad una<br />

velocità ascensionale determinata dal galleggiamento dovuto al<strong>la</strong> differente<br />

temperatura (e/o densità) posseduta dal gas emesso rispetto al<strong>la</strong> temperatura<br />

dell’aria circostante ed al<strong>la</strong> velocità vera e propria di emissione.Tali condizioni<br />

verranno progressivamente dimenticate dal puff con l’aumentare dell’età a causa<br />

del fatto che, progredendo il tempo, si realizzerà un progressivo inglobamento<br />

dell’aria ambiente entro il puff con una conseguente e progressiva perdita di<br />

identità del puff stesso.<br />

• una sua caratteristica struttura dimensionale. E’qui che le similitudini tra il<br />

concetto di particel<strong>la</strong> di aria usata in meteorologia e puff cessano. In realtà si<br />

ipotizza che il puff non sia un’entità delimitata con precisione, ma piuttosto<br />

un’entità tridimensionale (che potremmo immaginarci come un ellissoide)<br />

che, rispetto ad un sistema di assi cartesiani ortogonali centrati sul baricentro e<br />

con l’asse x diretto nel<strong>la</strong> direzione del vento medio locale, presenta una concentrazione<br />

di inquinante distribuita (secondo <strong>la</strong> teoria c<strong>la</strong>ssica dei puff) secondo<br />

una gaussiana in ognuna delle direzioni coordinate con concentrazione<br />

massima nel baricentro. In questo senso, <strong>la</strong> dimensione fisica del puff è sempre<br />

infinita, anche se <strong>la</strong> maggior parte dell’inquinante costituisce una sorta di<br />

nuvo<strong>la</strong> ellissoidale centrata attorno al baricentro. Inizialmente tale nuvo<strong>la</strong> è<br />

molto densa attorno al baricentro, poi col tempo avviene l’interazione coi vortici<br />

del PBL e quindi un progressivo inglobamento di aria ambiente che<br />

aumenta <strong>la</strong> deviazione standard delle tre distribuzioni gaussiane e quindi rea-

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