la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio
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CAPITOLO 5 MODELLO EULERIANO 5.1 LE BASI TEORICHE 5.1.1 Le equazioni La base teorica di ogni modello di tipo euleriano è l’equazione che esprime il bilancio istantaneo di massa scritta per le varie sostanze inquinanti che si è interessati a simulare. Se si considerano N specie inquinanti, per una generica sostanza i- esima tale equazione risulta essere, una volta trascura la diffusione molecolare, la seguente: In questa equazione il termine R i , che a priori dipende dalla concentrazione istantanea di tutte le sostanze presenti, rappresenta sinteticamente tutta la cinetica chimica considerata, mentre il termine E i rappresenta le sorgenti di inquinanti ed il termine S i tiene conto globalmente di tutti i processi di rimozione che hanno luogo in atmosfera.Va subito rilevato che la generica concentrazione c i è una concentrazione molare (espressa quindi come moli •m-3 ). Ovviamente si hanno tante equazioni quanti sono le specie inquinanti ed il sistema è chiuso se è noto il campo di vento. Nel Cap.3 si è spiegata la ragione dell’impossibilità dell’impiego diretto di questa equazione e della necessità di utilizzare l’ipotesi di Reynolds secondo cui ogni variabile (anche la concentrazione dei vari inquinanti, quindi) risulta pari alla sovrapposizione di un valore medio lentamente variabile nel tempo ed una fluttuazione turbolenta a media nulla.Applicando tale ipotesi e facendo la media, dopo alcune semplificazioni (Seinfeld e Pandis, 1998) si ottiene la relazione seguente: Analizzando questa equazione si possono fare le osservazioni seguenti: • il primo termine a sinistra rappresenta l’evoluzione nel tempo della concentrazione media, • il secondo termine a sinistra rappresenta il trasporto dell’inquinante causato dal moto medio delle masse d’aria (avvezione), • il terzo termine rappresenta l’interazione con la turbolenza atmosferica e viene indicato col termine diffusione turbolenta, • il primo termine di destra, che rappresenta globalmente le reazioni chimiche, dipende, con le limitazioni sottolineate da Seinfeld e Pandis (1998), dalla concentrazione media delle varie specie inquinanti. Anche in questo caso si hanno tante equazioni quante sono le sostanze inquinanti considerate, tuttavia, anche se si ipotizzasse di conoscere il campo medio del vento, il sistema non risulterebbe chiuso per la presenza delle covarianza tra le componenti della velocità del vento e la concentrazione, cioè dei flussi turbolenti. Si è ritornati al problema già studiato a proposito del modello di PBL ed anche in questo caso ciò che consente a questo modello differenziale di poter essere usato in concreto è la sua chiusura.Anche se sono possibili soluzioni di elevato grado di complessità e di notevole realismo, è consueto chiudere queste equazioni con rela- 299
MODELLO EULERIANO zioni del primo ordine che esprimono i flussi turbolenti sulla base del gradiente locale della concentrazione, in pratica relazioni di chiusura di tipo K: dove i coefficienti K xx ,K yy e K zz sono i coefficienti di diffusività turbolenta. Con questa ipotesi il modello euleriana K per il trasporto e la dispersione degli inquinanti è costituito dal sistema seguente: dove i = 1,2,..,N. In questo sistema di equazioni, oltre al campo medio del vento ottenibile da un modello di PBL, sono presenti come variabili solo la concentrazione media dei vari inquinanti e quindi tale sistema è chiuso e teoricamente risolubile. La sua risoluzione produrrà la distribuzione spazio-temporale di ciascun inquinante considerato in ogni punto di un opportuno dominio di calcolo. Da ultimo va rilevato che, se non si considera la chimica dell’atmosfera (e ciò è giustificato quando si sta simulando la dispersione di un inquinante chimicamente poco reattivo), ogni singola equazione del sistema risulta indipendente dalle altre e può essere risolta separatamente. Per semplicità, nel seguito si considererà questo caso particolare, salvo riprendere in considerazione il problema nel suo complesso al Cap.8. 5.1.2 Il dominio di calcolo e le coordinate Se si trascura la chimica (o che è lo stesso, se si considera un inquinante poco reattivo) il suo modello euleriano di dispersione in aria è costituito da una delle equazioni (5.5c).Tale equazione verrà risolta in generale numericamente in un dominio di calcolo opportuno.Tale dominio di calcolo può essere visto, in generale, come una porzione di spazio di forma parallelepipeda avente come superficie inferiore il suolo, come superficie superiore una superficie piana posta ad una quota o coincidente o superiore alla sommità del PBL. Supponendo per il momento che la superficie inferiore sia piana, per ragioni connesse coi metodi numerici usati per la risoluzione dell’equazione del trasporto e della diffusione, a tale dominio di calcolo sarà sovrapposta una griglia regolare tridimensionale che lo ripartirà in celle elementari aventi spigoli ∆ x ,∆ y e ∆ z nelle tre direzioni coordinate. La frontiera inferiore, raramente sarà una superficie piana; in generale sarà presente dell’orografia che può essere rappresentata matematicamente mediante la quota orografica: 300 E’ possibile mantenere le coordinate cartesiane anche quando è presente l’orografia (Fig.5.1a), anche se é molto scomodo, visto che alcune celle del dominio di calcolo risulterebbero localizzate al di sotto del suolo. Normalmente si preferisce realizzare una trasformazione in cui le coordinate orizzontali restano inal-
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MODELLO EULERIANO<br />
5.1 LE BASI TEORICHE<br />
5.1.1 Le equazioni<br />
La base teorica di ogni modello di tipo euleriano è l’equazione che esprime il<br />
bi<strong>la</strong>ncio istantaneo di massa scritta per le varie sostanze <strong>inquinanti</strong> che si è interessati<br />
a simu<strong>la</strong>re. Se si considerano N specie <strong>inquinanti</strong>, per una generica sostanza i-<br />
esima tale equazione risulta essere, una volta trascura <strong>la</strong> diffusione moleco<strong>la</strong>re, <strong>la</strong><br />
seguente:<br />
In questa equazione il termine R i , che a priori dipende dal<strong>la</strong> concentrazione istantanea<br />
di tutte le sostanze presenti, rappresenta sinteticamente tutta <strong>la</strong> cinetica chimica<br />
considerata, mentre il termine E i rappresenta le sorgenti di <strong>inquinanti</strong> ed il<br />
termine S i tiene conto globalmente di tutti i processi di rimozione che hanno<br />
luogo in atmosfera.Va subito rilevato che <strong>la</strong> generica concentrazione c i è una concentrazione<br />
mo<strong>la</strong>re (espressa quindi come moli •m-3 ). Ovviamente si hanno tante<br />
equazioni quanti sono le specie <strong>inquinanti</strong> ed il sistema è chiuso se è noto il campo<br />
di vento.<br />
Nel Cap.3 si è spiegata <strong>la</strong> ragione dell’impossibilità dell’impiego diretto di questa<br />
equazione e del<strong>la</strong> necessità di utilizzare l’ipotesi di Reynolds secondo cui ogni<br />
variabile (anche <strong>la</strong> concentrazione dei vari <strong>inquinanti</strong>, quindi) risulta pari al<strong>la</strong><br />
sovrapposizione di un valore medio lentamente variabile nel tempo ed una fluttuazione<br />
turbolenta a media nul<strong>la</strong>.Applicando tale ipotesi e facendo <strong>la</strong> media, dopo<br />
alcune semplificazioni (Seinfeld e Pandis, 1998) si ottiene <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione seguente:<br />
Analizzando questa equazione si possono fare le osservazioni seguenti:<br />
• il primo termine a sinistra rappresenta l’evoluzione nel tempo del<strong>la</strong> concentrazione<br />
media,<br />
• il secondo termine a sinistra rappresenta il trasporto dell’inquinante causato dal<br />
moto medio delle masse d’aria (avvezione),<br />
• il terzo termine rappresenta l’interazione con <strong>la</strong> turbolenza atmosferica e viene<br />
indicato col termine diffusione turbolenta,<br />
• il primo termine di destra, che rappresenta globalmente le reazioni chimiche,<br />
dipende, con le limitazioni sottolineate da Seinfeld e Pandis (1998), dal<strong>la</strong> concentrazione<br />
media delle varie specie <strong>inquinanti</strong>.<br />
Anche in questo caso si hanno tante equazioni quante sono le sostanze <strong>inquinanti</strong><br />
considerate, tuttavia, anche se si ipotizzasse di conoscere il campo medio del vento,<br />
il sistema non risulterebbe chiuso per <strong>la</strong> presenza delle covarianza tra le componenti<br />
del<strong>la</strong> velocità del vento e <strong>la</strong> concentrazione, cioè dei flussi turbolenti.<br />
Si è ritornati al problema già studiato a proposito del modello di PBL ed anche in<br />
questo caso ciò che consente a questo modello differenziale di poter essere usato<br />
in concreto è <strong>la</strong> sua chiusura.Anche se sono possibili soluzioni di elevato grado di<br />
complessità e di notevole realismo, è consueto chiudere queste equazioni con re<strong>la</strong>-<br />
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