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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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MODELLI DI TIPO STAZIONARIO<br />

vettive. Era chiaro lo scopo di ottenere una formu<strong>la</strong>zione alternativa a quel<strong>la</strong><br />

gaussiana che consentisse:<br />

• di mantenere pressoché intatta <strong>la</strong> semplicità algoritmica del modello,<br />

• di rappresentare realisticamente <strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> in situazioni convettive.<br />

I risultati ottenuti sono estremamente incoraggianti ed hanno prodotto modelli<br />

veri e propri in grado di sostituire ormai i celebri modelli Gaussiani Stazionari.<br />

Il primo modello ibrido da citare è sicuramente HPDM (Hybrid Plume Dispersion<br />

Model) (Hanna e Chang, 1991). Tale modello tratta le situazioni convettive<br />

impiegando <strong>la</strong> teoria esposta nei paragrafi precedenti, mentre tratta le situazioni<br />

stabili seguendo <strong>la</strong> convenzionale teoria Gaussiana stazionaria.Va però ricordato<br />

che <strong>la</strong> sua applicazione è limitata alle situazioni in cui il territorio che si sta considerando<br />

è piatto o poco ondu<strong>la</strong>to.<br />

Considerazioni analoghe valgono per il modello AERMOD (Perry e altri,<br />

1995). Tale modello, presentato per <strong>la</strong> prima volta al<strong>la</strong> Sixth Conference on Air<br />

Quality Modeling (Washington, DC, 9-10 Agosto 1995) è il risultato del <strong>la</strong>voro<br />

collegiale del<strong>la</strong> maggior parte dei ricercatori impegnati nello studio del<strong>la</strong> <strong>dispersione</strong><br />

<strong>degli</strong> <strong>inquinanti</strong> in situazioni convettive.Tale <strong>la</strong>voro è stato sponsorizzato<br />

dall’American Meteorological Society e dall’EPA con l’obiettivo di costruire<br />

un modello adatto ad essere impiegato nel<strong>la</strong> pratica ingegneristica. Il risultato<br />

è molto soddisfacente e sicuramente AERMOD è destinato a sostituire nel<strong>la</strong><br />

pratica corrente il notissimo modello gaussiano stazionario ISC3. Questo modello<br />

è molto più complesso di HPDM ed è sicuramente il modello ibrido più<br />

completo attualmente realizzato ed in esso compaiono tutte le teorie del<strong>la</strong> <strong>dispersione</strong><br />

nel PBL convettivo presentate in questo Capitolo. Nel<strong>la</strong> versione attuale,<br />

AERMOD può trattare anche territori in cui sia presente dell’orografia non<br />

trascurabile.<br />

Da ultimo va segna<strong>la</strong>to il modello CTDMPLUS (Perry e altri, 1989). Questo<br />

modello è stato il primo modello ibrido realizzato e disponibile e per questo <strong>la</strong><br />

teoria su cui si fonda è un poco meno attuale rispetto ai modelli precedentemente<br />

citati.Tuttavia, <strong>la</strong> sua ottima realizzazione informatica ed il fatto, come si<br />

vedrà nel seguito, che è stato realizzato proprio per essere impiegato in situazioni<br />

orograficamente complesse, ne fanno uno strumento prezioso nel<strong>la</strong> modellizzazione<br />

di prima approssimazione del<strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> <strong>degli</strong> <strong>inquinanti</strong>.<br />

La presenza di questi tre modelli (e sicuramente altri se ne aggiungeranno) fa<br />

presagire che molto presto sarà finalmente terminata l’era dei modelli puramente<br />

gaussiani stazionari, anche nelle applicazioni ingegneristiche.<br />

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