05.01.2015 Views

la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

MODELLI DI TIPO STAZIONARIO<br />

sorgente inquinante in ogni singolo punto del<strong>la</strong> griglia di calcolo, cosa che costituisce<br />

il terzo ciclo, attraverso le valutazioni seguenti:<br />

• determinazione del baricentro del pennacchio<br />

• calcolo del<strong>la</strong> concentrazione in ogni singolo punto di calcolo.<br />

Operando questo doppio ciclo sulle sorgenti e sui punti del dominio di calcolo e<br />

sfruttando <strong>la</strong> sovrapposizione <strong>degli</strong> effetti, si ottiene immediatamente <strong>la</strong> concentrazione<br />

complessiva in ogni punto del dominio di calcolo, tipica dell'ora considerata.<br />

Il risultato così ottenuto è <strong>la</strong> distribuzione territoriale del<strong>la</strong> concentrazione di<br />

un dato inquinante. Questa distribuzione viene, a questo punto, passata dal codice<br />

all'utente o attraverso un file di output o attraverso una restituzione grafica. Fatto<br />

ciò, il codice considera una nuova ora, produce una nuova simu<strong>la</strong>zione fino all'esaurimento<br />

delle ore disponibili.<br />

Prima di concludere, vale <strong>la</strong> pena ricordare che, a fronte del<strong>la</strong> semplicità implementativa<br />

del modello Gaussiano Stazionario, è necessario sempre ricordare i limiti<br />

connessi con tale apparato modellistico. Le ipotesi principali che stanno al<strong>la</strong> base di<br />

un tale modello sono:<br />

• il tasso di emissione delle varie sorgenti presenti deve essere costante. In pratica<br />

questa condizione teorica non può mai essere soddisfatta, tuttavia è opportuno<br />

che il tasso di emissione delle varie sorgenti considerate vari almeno lentamente<br />

da un’ora all’altra e, nell’ambito dell’ora, possa essere ritenuto circa costante;<br />

• nel<strong>la</strong> direzione sottovento l'avvezione è predominante rispetto al<strong>la</strong> diffusione.<br />

Questa condizione risulta soddisfatta quando <strong>la</strong> velocità media del vento non<br />

risulta troppo bassa.Va rilevato che, di tutte le limitazioni di un modello gaussiano<br />

plume, questa è <strong>la</strong> meno gravosa;<br />

• gli <strong>inquinanti</strong> sono trasportati nel<strong>la</strong> direzione sottovento da una velocità media del<br />

vento; l'uso di una velocità media del vento e di una sua direzione costante comporta<br />

l'adozione di un campo di vento orizzontalmente omogeneo. Questa osservazione<br />

limita l’uso di un modello gaussiano plume a domini spaziali re<strong>la</strong>tivamente<br />

ridotti e comunque di dimensione non superiore al<strong>la</strong> decina di chilometri;<br />

• il pennacchio è infinito e stazionario e quindi non tiene conto di alcuna storia<br />

passata.<br />

Non bisogna mai dimenticare queste ipotesi di base. Spesso le situazioni di pratico<br />

interesse sono compatibili con tali ipotesi e in tal caso le simu<strong>la</strong>zioni ottenute con<br />

un modello Gaussiano Stazionario risultano abbastanza realistiche. Esistono però<br />

situazioni che, o per estensione del dominio di calcolo, o per situazioni orografiche<br />

o meteorologiche partico<strong>la</strong>ri,sono incompatibili con tali limitazioni.In questo caso<br />

l'uso di un modello di questo tipo è decisamente inopportuno e i risultati che<br />

ottiene decisamente lontani dal<strong>la</strong> realtà.<br />

4.2 MODELLI STAZIONARI DI TIPO IBRIDO<br />

I modelli Gaussiani Stazionari sono stati finora, di fatto, gli unici modelli per <strong>la</strong><br />

simu<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> <strong>degli</strong> <strong>inquinanti</strong> in aria realmente utilizzati nelle<br />

applicazioni ingegneristiche; tuttavia, con l'acquisizione di nuovi e più completi<br />

dati sperimentali è risultato evidente come <strong>la</strong> realisticità delle loro previsioni fosse<br />

veramente limitata,soprattutto nelle situazioni di forte convettività, quando si riscontra-<br />

273

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!