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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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MODELLI DI TIPO STAZIONARIO<br />

Terzo comportamento.<br />

Se si considera il solo galleggiamento, <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione che si ottiene è <strong>la</strong> ben nota<br />

legge dei 2/3:<br />

in cui <strong>la</strong> lunghezza di sca<strong>la</strong> per il galleggiamento l b è espressa dal<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione seguente:<br />

Osservazioni conclusive.<br />

E' possibile determinare in modo approssimato a che distanza sottovento vanno<br />

applicate le tre re<strong>la</strong>zioni di traiettoria individuate.A tal proposito è possibile definire<br />

le tre distanze critiche seguenti:<br />

La rego<strong>la</strong> pratica di selezione delle re<strong>la</strong>zioni di innalzamento è <strong>la</strong> seguente:<br />

• per x < x c1 si utilizza <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione (4.32a),<br />

• per x c1 < x < x c3 si utilizza <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione (4.36b),<br />

• per x > x c3 si utilizza <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione (4.37).<br />

Va notato che è possibile individuare una re<strong>la</strong>zione che consenta di fondere gli<br />

ultimi due regimi.Tale re<strong>la</strong>zione, decisamente molto comoda è <strong>la</strong> seguente:<br />

che, dopo <strong>la</strong> sostituzione dei valori opportuni per i vari parametri di entrainment,<br />

diventa:<br />

Per distanza inferiori al<strong>la</strong> prima distanza critica si usa <strong>la</strong> (4.32a) e per distanze superiori<br />

<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione precedente. Quello che risulta da quanto detto è che per sorgenti con<br />

elevatissimo galleggiamento il regime meccanico in pratica scompare. E' questa<br />

<strong>la</strong> ragione per cui, nel<strong>la</strong> pratica modellistica corrente, l'unica equazione di evoluzione<br />

del<strong>la</strong> traiettoria del plume usata è <strong>la</strong> (4.37) che, riscritta mettendo in evidenza<br />

il flusso di galleggiamento iniziale, diventa:<br />

250<br />

celeberrima equazione di cui nei modelli plume si usa e si abusa.<br />

Dalle re<strong>la</strong>zioni presentate risulta che il baricentro del plume continua a crescere<br />

ed in queste re<strong>la</strong>zioni non è presente alcun meccanismo di arresto di questa crescita<br />

indefinita. E' evidente che <strong>la</strong> realtà è ben diversa! Il plume diventa sempre<br />

più grande e le sue caratteristiche sempre più vicine a quelle dell'aria ambiente,<br />

tanto da diventare indistinguibile da essa. Questo è l'effetto del<strong>la</strong> turbolenza<br />

atmosferica.Visto però che in questo momento si sta trattando una situazione<br />

idealizzata di tipo adiabatico, è abbastanza naturale immaginare che <strong>la</strong> turbolenza<br />

sia caratterizzata da vortici di piccole dimensioni (non convettivi); sarebbe

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