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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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INQUINAMENTO, INQUINANTI E MODELLI<br />

Se il ciclo avvenisse effettivamente così, 1'NO 2 si convertirebbe in NO per poi<br />

convertirsi nuovamente in NO 2 senza modifiche nelle concentrazioni dei due<br />

composti. Ma gli idrocarburi presenti nell'atmosfera interferiscono nel ciclo permettendo<br />

che l'NO si converta in NO 2 più rapidamente di quanto l'NO 2 venga<br />

dissociato in NO e O, con un conseguente accumulo di NO 2 e di ozono.<br />

La fonte principale di ossidi di Azoto (NO x ) è l'azione batterica che ne produce<br />

un quantitativo di un ordine superiore a quello di origine antropico.<br />

Quest'ultimo però ha <strong>la</strong> caratteristica di essere presente in alte concentrazioni in<br />

aree limitate. Infatti si è riscontrato che nelle città <strong>la</strong> concentrazione di NO 2 è<br />

10-100 volte maggiore che al di fuori di queste dove influisce sopratutto l'azione<br />

batterica. Dal<strong>la</strong> Tab.1.2 si può vedere come <strong>la</strong> maggior fonte di inquinamento<br />

di origine antropica siano i trasporti. Si è riscontrato in partico<strong>la</strong>re che i<br />

motori diesel producono più ossidi di azoto dei motori a benzina, questo perché<br />

utilizzano miscele molto povere.<br />

24<br />

Tab. 1.2 - Emissione di ossidi di azoto negli USA nel 1974.<br />

Molto elevata è anche l'emissione dal<strong>la</strong> combustione in impianti fissi (53%), di<br />

cui più del<strong>la</strong> metà è dovuta a impianti termoelettrici. Infine si nota come processi<br />

industriali che non contemp<strong>la</strong>no combustioni, come le fabbriche di acido<br />

nitrico, producano quantità re<strong>la</strong>tivamente piccole di NO x ma che influiscono<br />

molto sull'ambiente in quanto altamente concentrate e localizzate.<br />

Il tempo medio di permanenza <strong>degli</strong> ossidi di azoto nell'atmosfera è di circa tre<br />

giorni per l'NO 2 ,e di circa quattro per l'NO; ciò fa pensare che possano intervenire<br />

meccanismi di rimozione naturali tali da eliminare gli ossidi di Azoto dall'atmosfera<br />

trasformandoli in acido nitrico (HNO 3 ), il quale poi precipita sotto<br />

forma di nitrati o con <strong>la</strong> pioggia o con <strong>la</strong> polvere.<br />

L 'NO 2 pare essere circa quattro volte più tossico dell'NO, ma entrambi rappresentano<br />

potenziali pericoli per <strong>la</strong> salute umana in quanto l'NO è in grado di ossidarsi<br />

facilmente in NO 2 una volta nell'atmosfera. Gli effetti <strong>degli</strong> ossidi di Azoto<br />

sui materiali sono dovuti essenzialmente al<strong>la</strong> loro acidificazione una volta giunti<br />

nell'atmosfera (formazione di HNO 3 ), che ha portato a casi di sbiadimento di<br />

tessuti colorati, perdita di resistenza delle fibre tessili e corrosione di leghe al<br />

nichel e ottone.<br />

1.3.3 Idrocarburi ed Ossidanti fotochimici<br />

Tra questi due tipi di <strong>inquinanti</strong> esiste una stretta re<strong>la</strong>zione, in quanto gli idrocarburi<br />

sono <strong>inquinanti</strong> primari immessi direttamente nell'aria, mentre gli ossidanti<br />

fotochimici sono <strong>inquinanti</strong> secondari, che nascono in atmosfera da reazioni<br />

in cui gli idrocarburi sono interessati sia direttamente che indirettamente.

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