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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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CAPITOLO 4<br />

MODELLI DI TIPO STAZIONARIO<br />

La prima famiglia di modelli di simu<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> <strong>degli</strong> <strong>inquinanti</strong> in<br />

aria che viene presa in considerazione è quel<strong>la</strong> dei modelli stazionari.Tali modelli,<br />

nonostante <strong>la</strong> diversità formale ed anche sostanziale che li caratterizza, hanno come<br />

comune denominatore il fatto che operano per stati quasi-stazionari, cioè ipotizzano<br />

che l’evoluzione temporale del fenomeno di <strong>dispersione</strong> sia costituita da una<br />

sequenza continua e discreta di scenari temporali di durata sufficiente a rendere rappresentativa<br />

<strong>la</strong> stima del valor medio del<strong>la</strong> concentrazione (in pratica 15’÷60’)<br />

durante i quali:<br />

• il tasso di emissione delle varie sorgenti resta costante,<br />

• le variabili meteorologiche e micrometeorologiche restano costanti nel tempo e<br />

non variano in orizzontale, pur potendo variare con <strong>la</strong> quota,<br />

• le sostanze emesse non presentano reazioni chimiche di ordine superiore al<br />

primo.<br />

In sostanza, tali ipotesi semplificative non sono molto differenti da quelle che<br />

hanno condotto al<strong>la</strong> soluzione di base plume dell’equazione euleriana del trasporto<br />

e del<strong>la</strong> diffusione di un inquinante passivo. Proprio per le semplici ipotesi su cui si<br />

basano, tali modelli richiedono ben poche informazioni per funzionare, sono concettualmente<br />

molto semplici, il loro uso richiede un’esperienza modellistica limitata<br />

e strumenti di calcolo facilmente disponibili e proprio per questo sono gli strumenti<br />

adatti per stime di prima approssimazione. Da qui <strong>la</strong> loro celebrità che ha<br />

portato a un loro uso intensivo, spesso scorretto perché al di fuori del loro reale<br />

campo di applicazione. In questo capitolo verranno presentate con tutti i dettagli<br />

possibili i due appartenenti principali di questa famiglia di modelli, con lo scopo di<br />

chiarire le loro partico<strong>la</strong>rità, i loro limiti e per consentire ai modellisti una loro corretta<br />

e moderna implementazione.<br />

4.1 IL MODELLO GAUSSIANO PLUME<br />

Il modello Gaussiano Stazionario Plume (a pennacchio) è, in assoluto, il modello di<br />

simu<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> <strong>degli</strong> <strong>inquinanti</strong> in atmosfera più semplice e più usato<br />

nel<strong>la</strong> pratica corrente, soprattutto per calcoli approssimati e di tipo ingegneristico.<br />

E’ stato il primo ad essere usato negli Stati Uniti per prevedere l’impatto delle sorgenti<br />

<strong>inquinanti</strong> sul<strong>la</strong> Qualità dell’Aria e, per lungo tempo, ha costituito lo strumento<br />

progettuale più utilizzato nel<strong>la</strong> pianificazione ambientale del territorio. La<br />

sua semplicità, <strong>la</strong> sua facilità di programmazione e <strong>la</strong> sua intrinseca capacità ad<br />

estendere il proprio ambito di previsione interiorizzando descrizioni semiempiriche<br />

di fenomeni fisici anche molto complessi, ne fanno ancora oggi uno strumento<br />

di analisi molto utile, soprattutto quando le informazioni meteorologiche disponibili<br />

sono poco abbondanti.<br />

I suoi fondamenti teorici possono essere ritrovati, almeno formalmente, sia nell'approccio<br />

Euleriano sia in quello Lagrangiano, tuttavia, come sarà più chiaro nel seguito,<br />

essi fanno solo da ossatura ad un edifico modellistico che, al<strong>la</strong> fine, è prevalentemente<br />

di tipo semiempirico. In effetti <strong>la</strong> soluzione stazionaria dell'equazione base<br />

dell'approccio Euleriano re<strong>la</strong>tiva ad una emissione di tipo puntuale e con tasso di<br />

emissione stazionario porta, dopo l’adozione di un notevole numero di semplificazioni,<br />

al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione (3.12d), o meglio al<strong>la</strong> (3.14), che descrive una <strong>dispersione</strong> <strong>degli</strong><br />

<strong>inquinanti</strong> nel PBL di tipo Gaussiano. Anche l'approccio Lagrangiano, quando<br />

prende in considerazione emissioni continue in un fluido con statistica gaussiana,<br />

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