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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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TEORIA DI BASE DELLA DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA<br />

Tutto ciò suggerisce che, in queste condizioni, il campo di concentrazione può<br />

essere ottenuto dall’equazione del<strong>la</strong> diffusione in cui è presente <strong>la</strong> diffusività turbolenta<br />

e non è presente esplicitamente il tempo di volo t del<strong>la</strong> sorgente. In<br />

generale tuttavia, essa dipende dalle proprietà turbolente del fluido.Viceversa,<br />

considerando <strong>la</strong> (3.50b), si vede come le re<strong>la</strong>zioni scritte siano del tutto generali<br />

e nul<strong>la</strong> si assuma circa <strong>la</strong> forma del<strong>la</strong> varianza. In generale si ha che:<br />

222<br />

quindi il coefficiente di diffusività turbolenta effettivo dipende dal tempo di<br />

transito dal<strong>la</strong> sorgente. Ciò comporta che K z nello stesso punto dello spazio avrà<br />

valori differenti per due pennacchi provenienti da due sorgenti differenti, sopravvento al<br />

punto considerato, cioè il coefficiente di diffusività turbolenta dipende dal<strong>la</strong> geometria del<strong>la</strong><br />

disposizione delle sorgenti. Tutto ciò evidenzia <strong>la</strong> debolezza del concetto di diffusività<br />

turbolenta e, a maggior ragione, <strong>la</strong> debolezza del tipo di modello che l’adotta, cioè<br />

il modello euleriano a chiusura K.<br />

3.4 OSSERVAZIONI CONCLUSIVE.<br />

In questo capitolo si è visto come <strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> <strong>degli</strong> <strong>inquinanti</strong> nel PBL sia<br />

governata in maniera preponderante dal<strong>la</strong> turbolenza. Anche se, sia dall’approccio<br />

Euleriano che da quello Lagrangiano, sono state ottenute re<strong>la</strong>zioni di base<br />

che descrivono matematicamente <strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> <strong>degli</strong> <strong>inquinanti</strong> in aria, si è visto<br />

tuttavia che tali re<strong>la</strong>zioni non sono immediatamente utilizzabili per effettuare<br />

simu<strong>la</strong>zioni modellistiche e solo in situazioni altamente idealizzate sono state<br />

ottenute soluzioni analitiche che, almeno in linea di principio, potrebbero essere<br />

usate in pratica. Come si vedrà nel seguito, anche in questi casi le soluzioni<br />

trovate, per quanto semplici, non possono essere usate immediatamente ed acriticamente,<br />

salvo inserire alcuni elementi più o meno semiempirici che, a questo<br />

punto, consentono di adattare <strong>la</strong> struttura dei modelli al<strong>la</strong> realtà sperimentale.<br />

Ciò dà luogo ad una serie di modelli di <strong>dispersione</strong> <strong>degli</strong> <strong>inquinanti</strong> nel PBL<br />

effettivamente usabili, ciascuno con le proprie caratteristiche e le proprie limitazioni.<br />

Nel<strong>la</strong> pratica corrente i modelli di <strong>dispersione</strong> devono rispondere ad alcune esigenze<br />

che hanno determinato lo svilupparsi di c<strong>la</strong>ssi di modelli ben precisi.<br />

La prima esigenza da soddisfare è quel<strong>la</strong> ingegneristica. Molto frequentemente è<br />

necessario realizzare stime di prima approssimazione dell’impatto di un insieme<br />

definito di sorgenti (emissioni industriali od urbane) sul<strong>la</strong> qualità dell’aria di un<br />

dato territorio. Per questa attività sono necessari modelli ragionevolmente semplici<br />

e veloci che consentano calcoli ripetuti spesso finalizzati ad individuare <strong>la</strong><br />

configurazione impiantistica che sia un buon compromesso tra l’impatto sull’ambiente<br />

e l’economicità. In questi casi non è importante una precisione assoluta<br />

nelle simu<strong>la</strong>zioni e le ipotesi che hanno condotto al<strong>la</strong> soluzione gaussiana<br />

stazionaria non paiono drammatiche. Da queste esigenze sono nati i modelli stazionari,<br />

tanto famosi, ed in partico<strong>la</strong>re quelli Gaussiani Stazionari. Questa c<strong>la</strong>sse<br />

di modelli, che hanno fatto <strong>la</strong> storia recente del<strong>la</strong> modellistica del<strong>la</strong> <strong>dispersione</strong><br />

<strong>degli</strong> <strong>inquinanti</strong> in atmosfera, è molto numerosa, molto usata (spesso anche in<br />

maniera scorretta) e molto celebre; tali modelli non possono risolvere tutti i problemi<br />

di interesse, tuttavia <strong>la</strong> loro utilità è indubbia. Purtroppo spesso vengono<br />

utilizzati anche in situazioni non appropriate, causando gravi problemi pratici.

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