05.01.2015 Views

la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

TEORIA DI BASE DELLA DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA<br />

E’ immediato dimostrare che queste espressioni soddisfano <strong>la</strong> condizione al contorno:<br />

che esprime il fatto ovvio che il trasporto di inquinante attraverso il suolo (rappresentato<br />

dal piano z = 0) è appunto nullo. In modo analogo si può tener conto<br />

del fatto che l’inquinante non può attraversare il confine del<strong>la</strong> zona di mesco<strong>la</strong>mento,<br />

introducendo un’altra sorgente fittizia ad altezza opportuna al di sopra di<br />

tale limite, come si vedrà in dettaglio nel capitolo successivo.<br />

3.1.4.3 La sorgente continua lineare<br />

Un caso molto interessante è quando l’intero asse y è una sorgente che emette<br />

l’inquinante con intensità lineare λ (g •m-1 s -1 ). In questo caso, l’intensità del<strong>la</strong><br />

sorgente elementare re<strong>la</strong>tiva ad un trattino dy è data da λ •dy e <strong>la</strong> concentrazione<br />

prodotta da tale sorgente si ottiene dal<strong>la</strong> (3.12d) eseguendo un’integrazione<br />

da -∞ a +∞. Il risultato è:<br />

Questa re<strong>la</strong>zione può descrivere, ad esempio, <strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> dell’inquinante prodotto<br />

da una strada percorsa da traffico intenso disposta trasversalmente rispetto<br />

al vento e di dimensioni lineari rilevanti. Nel caso poi in cui tale sorgente lineare<br />

sia posta ad una quota H, <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione precedente si trasforma in:<br />

che tiene conto anche dell’effetto riflettente operato dal suolo.<br />

3.2 APPROCCIO LAGRANGIANO<br />

3.2.1 La formu<strong>la</strong>zione di base<br />

L’approccio <strong>la</strong>grangiano ipotizza che <strong>la</strong> parte di troposfera costituente il PBL sia<br />

rappresentabile mediante un numero elevatissimo di particelle in movimento. La<br />

peculiarità di tale approccio risiede nel fatto che si ammette fin da subito che tali<br />

particelle si muovono in modo casuale: è chiaro, quindi, il tentativo di realizzare<br />

una descrizione quasi microscopica del PBL, analoga al<strong>la</strong> descrizione che sta al<strong>la</strong><br />

base del<strong>la</strong> teoria cinetica dei gas.<br />

Si consideri inizialmente una singo<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> che al tempo t 0 si trovi nel<strong>la</strong> posizione<br />

x 0 (chiaramente entro il PBL, considerato come un fluido turbolento). Il<br />

moto di questa particel<strong>la</strong> negli istanti successivi potrà essere descritto dal<strong>la</strong> sua<br />

traiettoria X [x 0 ,t 0 ;t], cioè dal<strong>la</strong> posizione assunta dal<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> al passare del<br />

tempo t > t 0 . Sia:<br />

<strong>la</strong> probabilità che <strong>la</strong> particel<strong>la</strong> al tempo t si trovi nel volume elementare x 1 +dx 1 ,<br />

x 2 +dx 1 ,x 3 +dx 1 . Così Ψ(x,t) è <strong>la</strong> funzione di densità di probabilità (pdf) per <strong>la</strong> posizione<br />

del<strong>la</strong> particel<strong>la</strong> al tempo t che, per definizione, deve soddisfare <strong>la</strong> condizione<br />

seguente:<br />

214

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!