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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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TEORIA DI BASE DELLA DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA<br />

PBL indica chiaramente come <strong>la</strong> turbolenza sia <strong>la</strong> caratteristica principale di questa<br />

parte di troposfera e ciò determina il fatto che il modello istantaneo del PBL<br />

non sia usabile in pratica e a maggior ragione non lo sia neppure il modello istantaneo<br />

del<strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> delle sostanze <strong>inquinanti</strong>.<br />

3.1.2 Gli effetti del<strong>la</strong> turbolenza<br />

Si consideri un ri<strong>la</strong>scio istantaneo e localizzato di una generica sostanza emessa nel<br />

PBL, che chiameremo da qui in poi puff.Tale puff si troverà ad interagire con l’aria<br />

circostante caratterizzata da uno stato di turbolenza più o meno elevato a seconda<br />

del livello di convettività presente nel punto considerato. Se il PBL si trova in<br />

situazioni stabili, <strong>la</strong> turbolenza risulta completamente costituita da vortici di piccole<br />

dimensioni di origine meccanica e dovuti allo shear del vento.Tanto più elevata<br />

è <strong>la</strong> stabilità tanto più piccole sono le dimensioni di tali vortici. Con l’aumentare<br />

del<strong>la</strong> convettività, accanto hai vortici generati per lo shear del vento, vengono a<br />

crearsi anche vortici di dimensioni sempre maggiori, molto meno isotropi, che frequentemente<br />

occupano l’intero ML.<br />

Fig.3.2: interazione di un puff di inquinante con i vortici del PBL. (Seinfeld e Pandis)<br />

Se un puff si trova ad interagire con vortici di dimensione caratteristica inferiore<br />

al<strong>la</strong> propria, il puff ingloba (entrainment) i vortici di picco<strong>la</strong> dimensione, ingrossandosi<br />

e diminuendo <strong>la</strong> propria concentrazione media proporzionalmente al proprio<br />

aumento di volume (Fig.3.2a). In questo caso, osservando il puff potremmo concludere<br />

che su di esso abbia agito una sorta di fenomeno di tipo diffusivo, che però<br />

nul<strong>la</strong> ha che vedere con <strong>la</strong> diffusione moleco<strong>la</strong>re. E’ consuetudine dire che il puff<br />

ha subito un diffusione turbolenta, anche se a rigore questa affermazione non è corretta.<br />

Se, invece, il puff si trova a dover interagire con vortici di dimensione molto<br />

superiore al<strong>la</strong> propria, il puff viene praticamente spostato nel<strong>la</strong> sua interezza,<br />

seguendo il moto del<strong>la</strong> struttura coerente finché quest’ultima non si dissolve<br />

(Fig.3.2b). Quando, infine, incontra vortici di dimensione paragonabile al<strong>la</strong> propria,<br />

il puff viene disperso (cioè aumenta il proprio volume inglobando aria) e distorto<br />

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