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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

dove:<br />

196<br />

e R è il raggio di influenza del<strong>la</strong> stazione che può essere scelto in modo da far sì<br />

che <strong>la</strong> stazione pesi solo in zone aventi caratteristiche superficiali simili a quelle<br />

presenti nel<strong>la</strong> stazione di misura stessa. Questa tecnica è di semplice applicazione<br />

ma poco adatta a tener conto di situazioni geograficamente molto complesse.<br />

In Chino (1992) è stata presentata una strategia molto più complessa che qui<br />

non riportiamo per semplicità.<br />

2.10.2.2 Ricostruzione dei parametri caratteristici del PBL<br />

Un elemento essenziale di un modello diagnostico è <strong>la</strong> sua capacità di ricostruire<br />

i parametri caratteristici del<strong>la</strong> turbolenza del PBL, cioè u*, H 0 e z i al suolo, in<br />

tutti i nodi del<strong>la</strong> griglia di calcolo corrispondenti al<strong>la</strong> frontiera inferiore. Per<br />

poter ricostruire u* ed H 0 in tutti i nodi (i,j,0) è opportuno operare nel<strong>la</strong> maniera<br />

seguente. Dato che il campo di vento mass-consistent richiede il campo di temperatura<br />

per poter definire in maniera corretta i moduli di precisione di Gauss,<br />

<strong>la</strong> stima di questi parametri avverrà prima del<strong>la</strong> ricostruzione diagnostica del<br />

campo di vento. Con un meccanismo interpo<strong>la</strong>tivo come quello illustrato dalle<br />

(2.143) è quindi possibile stimare in questi nodi <strong>la</strong> velocità del vento e <strong>la</strong> temperatura<br />

cui si attribuisce una quota di misura pari a quel<strong>la</strong> caratteristica delle<br />

postazioni impiegate. A questo punto si considerano le misure di Radiazione<br />

So<strong>la</strong>re Globale e si realizza l’interpo<strong>la</strong>zione di tale variabile nei nodi considerati,<br />

che dovrà essere poi corretta per tener conto adeguatamente del<strong>la</strong> pendenza<br />

del suolo riscontrata in questi nodi. A questo punto, impiegando il metodo di<br />

Priestley-Taylor modificato e le re<strong>la</strong>zioni di Simi<strong>la</strong>rità di Monin-Obukhov sarà<br />

possibile ottenere in ogni nodo (i,j,0) il valore corretto per u* e H 0 .Per fare ciò,<br />

è però necessario conoscere in ogni nodo un valore caratteristico di rugosità<br />

superficiale z 0 che dovrà essere definito dall’utente del modello.<br />

E’ poi necessario ricostruire l’altezza del PBL z i . Se le situazioni considerate sono<br />

quelle notturne, in precedenza sono state presentate semplici re<strong>la</strong>zioni diagnostiche<br />

che ne consentono <strong>la</strong> determinazione a partire da valori noti di friction velocity<br />

e di flusso turbolento di calore sensibile. Sfortunatamente per le situazioni<br />

convettive non sono disponibili re<strong>la</strong>zioni diagnostiche per il calcolo di z i ,ma solo<br />

re<strong>la</strong>zioni prognostiche.Va comunque rilevato che un modello diagnostico normalmente<br />

opererà per un periodo di simu<strong>la</strong>zione ragionevolmente lungo (parecchi<br />

giorni), soprattutto se suo compito è fornire dati meteorologici a modelli di<br />

simu<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> <strong>degli</strong> <strong>inquinanti</strong> in aria di media complessità. In tal<br />

caso non sarà un problema innestare un calcolo prognostico di z i nelle situazioni<br />

convettive, impiegando uno dei modelli presentati, come per esempio il<br />

modello termodinamico o il modello di Gryning-Batchvarova. Entrambi sono<br />

formalmente rappresentati da un’equazione differenziale ordinaria che può essere<br />

facilmente integrata con metodi numerici standard.<br />

2.10.2.3 Ricostruzione diagnostica dei campi sca<strong>la</strong>ri di interesse<br />

I campi di interesse per un modello diagnostico di PBL dipendono dal suo<br />

impiego. Se, per esempio, l’interesse è volto al<strong>la</strong> <strong>dispersione</strong> <strong>degli</strong> <strong>inquinanti</strong> in<br />

atmosfera, i possibili campi da ricostruire sono legati alle necessità del modello<br />

di <strong>dispersione</strong> impiegato. Se, per esempio, si prendesse in considerazione un<br />

modello di tipo <strong>la</strong>grangiano a particelle, i possibili campi di interesse potrebbe-

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