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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

• <strong>la</strong> soluzione numerica del modello matematico.Anche se ci sono alcuni esempi di soluzione<br />

analitica (si veda per esempio il <strong>la</strong>voro di Otte e Wyngaard, 1996) delle<br />

equazioni fluidodinamiche che costituiscono un modello prognostico (praticamente<br />

tutte riferite a situazioni molto idealizzate e quindi di interesse pratico<br />

veramente molto limitato), nel<strong>la</strong> maggioranza dei casi è indispensabile operare<br />

una risoluzione numerica delle equazioni.<br />

Trattare in maniera rigorosa e completa il problema del<strong>la</strong> scelta delle equazioni e<br />

del tipo di chiusura del modello è ben lontano dagli scopi di questo documento e<br />

<strong>la</strong> letteratura disponibile è enorme e magmatica e, per certi versi, anche scoraggiante.<br />

A chi fosse interessato professionalmente all’argomento o costretto dagli eventi ad<br />

occuparsene è consigliabile riferirsi inizialmente a quanto riportato in Garratt<br />

(1992) e Sorbjan (1989) e a Pielke (2002), riferimento in cui almeno potrà orientarsi<br />

prima di immergersi nel<strong>la</strong> sconfinata bibliografia di riferimento.<br />

Una prima possibilità è costituita dall’adozione delle equazioni fluidodinamiche re<strong>la</strong>tive<br />

alle variabili istantanee. Questa scelta, che ha portato ai modelli Full Simu<strong>la</strong>tion,<br />

non ha una reale applicazione pratica negli studi del PBL, anche se di fatto costituisce<br />

una sorta di <strong>la</strong>boratorio fluidodinamico di tipo numerico con cui ricostruire porzioni<br />

limitate di fluido e studiarne nel dettaglio le caratteristiche turbolente.<br />

Una seconda possibilità è costituita da una famiglia di modelli fluidodinamici noti<br />

col nome di LES (Large Eddy Simu<strong>la</strong>tion Models) che risolvono (cioè ricostruiscono<br />

numericamente nel dettaglio) i vortici di medie e grandi dimensioni presenti<br />

entro il PBL. Le equazioni che li costituiscono sono derivate dal<strong>la</strong> mediazione spaziale<br />

delle equazioni fluidodinamiche non mediate. Dato che il modello è costituito<br />

da equazioni re<strong>la</strong>tive a valori medi, è necessariamente richiesta una chiusura che<br />

però risulta concettualmente molto più semplice, dato che deve tener conto solo<br />

delle strutture turbolente a minor sca<strong>la</strong> (subgrid parameterization).Tali modelli sono<br />

stati ampiamente impiegati su domini di calcolo di dimensioni molto contenute,<br />

anche se, rispetto ai modelli precedenti, tali domini rappresentano veramente il<br />

PBL. Il loro impiego è limitato esclusivamente al<strong>la</strong> ricerca di base, visti gli enormi<br />

tempi di calcolo richiesti per le simu<strong>la</strong>zioni. Ulteriori informazioni possono essere<br />

trovate in Moeng (1984)<br />

La maggior parte dei modello prognostici utilizzati nelle applicazioni più comuni,<br />

avendo <strong>la</strong> necessità di descrivere <strong>la</strong> variabilità spaziale e temporale di un PBL in<br />

situazioni più generali (per esempio caratterizzate da una notevole estensione<br />

superficiale e da scarsa omogeneità orizzontale), si basano sulle equazioni fluidodinamiche<br />

re<strong>la</strong>tive alle variabili medie del PBL ed in partico<strong>la</strong>re:<br />

• le equazioni prognostiche re<strong>la</strong>tive alle tre componenti medie del vento, che esprimono<br />

<strong>la</strong> conservazione del<strong>la</strong> quantità di moto;<br />

• l’equazione prognostica re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> temperatura potenziale, che esprime <strong>la</strong> conservazione<br />

dell’entalpia;<br />

• <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione prognostica re<strong>la</strong>tiva al contenuto di acqua;<br />

• <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione differenziale che esprime <strong>la</strong> conservazione del<strong>la</strong> massa;<br />

• <strong>la</strong> equazione dei gas perfetti.<br />

La scelta del<strong>la</strong> chiusura potrebbe richiedere <strong>la</strong> presenza nel modello anche di altre<br />

equazioni prognostiche. Se si adotta infatti una chiusura locale di tipo K o <strong>la</strong> chiu-<br />

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