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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

cise, fondate su misure realizzate prevalentemente all’interno del<strong>la</strong> canopy vegetale,<br />

sono state proposte da Lo (1989 e 1995) e da Zoumakis (1992 e 1993) a cui<br />

si rimanda per i dettagli.<br />

Un metodo basato sulle misure di velocità del vento è stato proposto da Stull<br />

(1988) secondo cui, disponendo dal<strong>la</strong> misura del<strong>la</strong> velocità del vento a 3 quote<br />

differenti, il valore di d si ottiene risolvendo <strong>la</strong> seguente equazione in forma<br />

implicita:<br />

178<br />

All’apparenza questo metodo sembra di semplice applicazione, tuttavia, perché<br />

possa realmente produrre una stima di d,è necessario che <strong>la</strong> misura delle velocità<br />

venga fatta con una precisione veramente molto elevata, soprattutto se le<br />

quote di misura sono re<strong>la</strong>tivamente vicine.<br />

2.9.2 Stima del<strong>la</strong> turbolenza atmosferica<br />

2.9.2.1 Metodo Eddy-Covariance<br />

Il Metodo delle Corre<strong>la</strong>zioni Turbolente (Eddy-Covariance Method ECM) è l’unico<br />

metodo nel dominio del tempo che consenta <strong>la</strong> determinazione diretta dei<br />

principali parametri che descrivono <strong>la</strong> turbolenza del PBL. Una stazione meteorologica<br />

che consente l’impiego del metodo ECM deve possedere un sensore a<br />

risposta rapida che misuri le tre componenti del vento e <strong>la</strong> temperatura (potenziale)<br />

dell’aria θ o meglio <strong>la</strong> sua temperatura potenziale virtuale θ v .<br />

Normalmente, in una stazione ECM il sensore principale è l’anemometro ultrasonico<br />

triassiale. Inoltre, una stazione ECM deve essere dotata di un sistema di<br />

interrogazione e di acquisizione delle misure elementari (polling) capace di<br />

acquisire con un periodo di campionamento ∆t molto ridotto (0.1÷0.05 s) e quindi<br />

con una frequenza di campionamento f m elevata (10÷20 Hz). Il metodo ECM<br />

all’apparenza è molto semplice e si può presentare fondamentalmente nel modo<br />

seguente. Si supponga di considerare un sito piano e rego<strong>la</strong>re in cui le linee di<br />

corrente del flusso d’aria siano rego<strong>la</strong>ri (cioè parallele al<strong>la</strong> superficie e rettilinee)<br />

e di misurare in un periodo di mediazione T le tre componenti del vettore vento<br />

(u,v,w) e <strong>la</strong> temperatura potenziale virtuale θ . Si supponga, inoltre che:<br />

• il periodo T sia abbastanza lungo da consentire una stima statisticamente corretta<br />

delle varianze e delle covarianze delle grandezze di interesse, però nel<br />

contempo sufficientemente breve da consentire di ritenere stazionario lo stato<br />

complessivo del PBL;<br />

• in T il vettore vento e le altre grandezze siano misurate con <strong>la</strong> massima precisione<br />

possibile da sensori ideali di ordine zero (o al massimo del primo ordine);<br />

• si misuri il vento rispetto ad un sistema di riferimento cartesiano ortogonale tale che<br />

l’asse x sia orientato lungo <strong>la</strong> direzione media del vento, che l’asse y sia collocato<br />

nel piano orizzontale e perpendico<strong>la</strong>re ad x e che, infine, l’asse z sia verticale<br />

al piano formato dagli assi x e y. La componente del vento nel<strong>la</strong> direzione<br />

x sia u, nel<strong>la</strong> direzione y sia v e nel<strong>la</strong> direzione z sia w. In questo sistema di<br />

riferimento, per definizione, si ha che v = 0 e w = 0.<br />

Ad ogni istante t, appartenente al periodo di mediazione T,ognuna delle variabile<br />

di interesse (u,v,w, θ) può essere considerata <strong>la</strong> somma di un valore medio e di

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