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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

Per le grandezze sca<strong>la</strong>ri come per esempio <strong>la</strong> temperatura, l’umidità, <strong>la</strong> radiazione<br />

globale, <strong>la</strong> radiazione netta e <strong>la</strong> pressione, gli indicatori statici di interesse sono<br />

il valor medio e, se le caratteristiche dinamiche del sensore lo consentono, <strong>la</strong><br />

varianza (o <strong>la</strong> deviazione standard) e <strong>la</strong> covarianza tra variabili sca<strong>la</strong>ri.<br />

La stima del valore medio (cioè il valore atteso del<strong>la</strong> media) di una generica variabile<br />

sca<strong>la</strong>re T si realizza impiegando il normale concetto di media aritmetica,<br />

cioè detto N il numero di dati validi nel periodo e T j il generico dato istantaneo,<br />

il valor medio del<strong>la</strong> variabile è dato da:<br />

La stima del<strong>la</strong> varianza del<strong>la</strong> variabile T (cioè il valore atteso del<strong>la</strong> varianza) è data<br />

dal<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione:<br />

Nota <strong>la</strong> varianza di T, <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva deviazione standard è <strong>la</strong> radice quadrata del<strong>la</strong><br />

varianza.<br />

Se si considerano due variabili meteorologiche sca<strong>la</strong>ri x e y, <strong>la</strong> stima del<strong>la</strong> loro covarianza<br />

(cioè il valore atteso del<strong>la</strong> covarianza) è dato dal<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione seguente:<br />

Si considerino, ora, solo i dati ottenuti o dal<strong>la</strong> coppia anemometro a coppe-vane<br />

o da un anemometro triassiale meccanico (come l'anemometro Gill UVW). Nel<br />

primo caso i dati elementari disponibili sono costituiti dalle coppie (u j , θ j ) dove<br />

u j è il modulo del<strong>la</strong> proiezione orizzontale del vettore vento e θ j è <strong>la</strong> direzione<br />

di provenienza rispetto al Nord. Si definisce velocità sca<strong>la</strong>re media del vento <strong>la</strong> variabile<br />

seguente:<br />

e <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva deviazione standard è pari a:<br />

dove si è sostituito il termine 1/(N-1) col termine 1/N, dato che normalmente<br />

il numero di campioni N nell’intervallo di mediazione è elevato.<br />

Considerando il vento come una variabile vettoriale (bidimensionale, in questo<br />

caso), è anche possibile una diversa definizione di vento medio. In partico<strong>la</strong>re, in<br />

corrispondenza ad ogni coppia (u j , θ j ) sono definibili le due componenti orizzontali<br />

del vettore vento, <strong>la</strong> componente v xj , diretta lungo l’asse x (con orientamento<br />

W-E, positivo verso E) e <strong>la</strong> componente v yj , diretta lungo l’asse y (con<br />

orientamento S-N, positivo verso Nord), nel modo seguente:<br />

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