05.01.2015 Views

la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

Non è possibile in questa sede presentare in maniera esauriente <strong>la</strong> teoria su cui si<br />

basa il funzionamento del SODAR; al Lettore interessato si consiglia Mastrantonio<br />

(1996), Neff e Coulter (1985) ed i riferimenti ivi citati. L’unica cosa che si può<br />

aggiungere è che dal SODAR è possibile ottenere il profilo verticale delle velocità<br />

del vento e del<strong>la</strong> direzione, il profilo verticale di σ w ed il profilo verticale dell’eco<br />

di ritorno da cui si può stimare il grado di turbolenza del<strong>la</strong> porzione di PBL<br />

analizzata, normalmente dell’ordine di poche centinaia di metri.<br />

2.7.5.2 RASS<br />

Il sistema radioacustico RASS è dedicato al<strong>la</strong> determinazione dei profili verticali di<br />

temperatura virtuale. Dettagli su tale sistema possono essere trovati in Kaimal e<br />

Finnigan (1994) e Bonino e Trivero (1982). La misura del profilo termico verticale<br />

è basata sull’interazione di onde acustiche ed elettromagnetiche nell’atmosfera. Nel<strong>la</strong> sua<br />

essenza il metodo consiste di un potente generatore acustico che <strong>la</strong>ncia verso l’alto<br />

un breve treno d’onde sinusoidali. La velocità istantanea con cui questo segnale<br />

si innalza dipende dal<strong>la</strong> radice quadrata del<strong>la</strong> temperatura locale. Questa velocità<br />

viene continuamente rilevata da terra mediante un radar Doppler. Il rilevamento è<br />

reso possibile dal fatto che l’intensa pressione dell’onda acustica influisce localmente<br />

sull’indice di rifrazione elettromagnetico dell’aria in modo da dar luogo ad<br />

un radioeco. Il diagramma delle velocità misurate in funzione del tempo trascorso<br />

dal momento del <strong>la</strong>ncio dell’impulso acustico, permette di tracciare direttamente<br />

l’andamento del<strong>la</strong> temperatura in funzione del<strong>la</strong> quota.<br />

2.7.5.3 WIND PROFILER<br />

I profi<strong>la</strong>tori radar del<strong>la</strong> velocità del vento si basano (Kaimal e Finnigan, 1994) sul<strong>la</strong><br />

controparte radio dell’effetto sfruttato dal SODAR. Un segnale radio, emesso in<br />

una direzione, subisce per una (minima) parte una riflessione retrograda, <strong>la</strong> cui<br />

intensità ed il cui spostamento Doppler rispetto all’onda emessa forniscono informazioni<br />

utili sul<strong>la</strong> velocità media e sui momenti del secondo ordine del<strong>la</strong> velocità<br />

del vento lungo <strong>la</strong> direzione di misura. Combinando diverse direzioni di misura è<br />

possibile ricavare una stima del<strong>la</strong> velocità del vento in orizzontale, a varie quote<br />

sul<strong>la</strong> verticale. Data <strong>la</strong> picco<strong>la</strong> intensità del<strong>la</strong> riflessione dei segnali radar, se confrontati<br />

con le loro controparti sonore, il rapporto segnale/rumore è molto più<br />

basso nel caso dei profi<strong>la</strong>tori, rispetto a quanto si può osservare con i SODAR.<br />

D’altra parte, il tempo di propagazione dei segnali radar è enormemente più basso<br />

di quello delle onde sonore e ciò permette una velocità di campionamento molto<br />

maggiore. A sua volta, questo permette una efficace eliminazione di buona parte<br />

del rumore originario ed a ciò il profi<strong>la</strong>tore deve <strong>la</strong> sua esistenza nel mondo reale.<br />

I profi<strong>la</strong>tori si dividono in due categorie a seconda delle frequenze radio impiegate.<br />

Il primo tipo, che permette misure a quote molto elevate, ha un passo tra le<br />

quote tanto grande da risultare di poca utilità nello studio del PBL. Il secondo tipo,<br />

che opera a frequenze dell’ordine dei 915 Mhz, pari a quelli usate in vari RASS,<br />

permette una risoluzione molto più fine del primo e, soprattutto, è caratterizzato<br />

da una intensità di diffusione retrograda che cade praticamente a 0 sopra il PBL.La<br />

quota z i può quindi essere stimata come quel<strong>la</strong> che compete al<strong>la</strong> più alta misura di<br />

velocità del vento (significativamente) maggiore di zero. Maggiori dettagli si possono<br />

trovare in Chadwick e Gossard (1985) e Kropfli (1985).<br />

2.8 ELABORAZIONE DI BASE DEI DATI<br />

Nel<strong>la</strong> stazione meteorologica individuata resta aperto ancora un problema: come<br />

realizzare un Software che consenta:<br />

171

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!