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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

2.7.3.1.4 Anemometro ultrasonico<br />

L’anemometro ultrasonico è attualmente lo strumento principe per lo studio del<strong>la</strong> turbolenza<br />

atmosferica e, nel<strong>la</strong> versione più diffusa, non è solo uno strumento per <strong>la</strong><br />

misura delle componenti del vento e ma anche del<strong>la</strong> temperatura. Paradossalmente<br />

l’idea dell’anemometro ultrasonico non è molto recente, anche se le difficoltà tecniche<br />

nel<strong>la</strong> sua costruzione sono state superate solo grazie all’avvento del<strong>la</strong> nuova<br />

tecnologia elettronica. Il primo uso noto dell’antenato di tale anemometro nel<strong>la</strong><br />

misura del<strong>la</strong> turbolenza atmosferica si riscontra nel famoso Progetto Sperimentale<br />

Prairie Grass (USA) condotto nel<strong>la</strong> metà <strong>degli</strong> anni ’50. Quasi contemporaneamente,<br />

Bovsheverov,Voronov e Gurvich svilupparono all’Università di Mosca nel<br />

1958 un prototipo molto simile di anemometro sonico, (Monin e Yaglom ,1971).<br />

Da allora tale strumento si è sviluppato lentamente, interiorizzando le tecnologie<br />

elettroniche più attuali, ed è entrato nell’uso comune in <strong>micrometeorologia</strong> grazie<br />

ad un nutrito numero di ricercatori. Il principio fisico su cui si basa l’anemometro<br />

ultrasonico è <strong>la</strong> variazione del tempo di propagazione del suono nei fluidi in movimento.<br />

Per maggiori dettagli si rimanda a Sozzi e al. (2002). Per illustrarne il funzionamento<br />

si faccia riferimento al<strong>la</strong> Fig.2.58.<br />

Fig.2.58: Coppie emettitore - ricevitore (Kaimal, 1982, Kaimal, 1994).<br />

Si immagini che ci siano due coppie di emettitori-ricevitori di impulsi sonori nel<strong>la</strong><br />

geometria indicata. La distanza che separa ogni emettitore dal proprio ricevitore sia<br />

<strong>la</strong> medesima e pari a d (path del<strong>la</strong> coppia). La differenza tra le due coppie sta nel<br />

fatto che l’emettitore T 1 sta a brevissima distanza dal proprio ricevitore R 1 e viceversa<br />

per T 2 e R 2 (nel<strong>la</strong> realtà costruttiva attuale T 1 e R 2 coincidono e così pure T 2<br />

e R 1 ). Pertanto un impulso emesso da T 1 farà un percorso inverso all’impulso emesso<br />

da T 2 . Se il fluido (l’aria) è fermo, il percorso dei due impulsi sarà uguale e contrario<br />

ed il tempo t 1 necessario perché il primo impulso raggiunga R 1 sarà esattamente<br />

uguale al tempo t 2 impiegato dal secondo impulso. Le cose cambiano se l’aria<br />

è in movimento. Se il movimento dell’aria è descritto dal vettore V indicato in<br />

figura, allora i percorsi acustici seguiti dai due impulsi saranno quelli indicati nel<strong>la</strong><br />

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