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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

La banderuo<strong>la</strong>, a fronte di una variazione istantanea di direzione del vento, risponde<br />

con una risposta oscil<strong>la</strong>nte e ciò è consistente con <strong>la</strong> sua natura di strumento del<br />

second’ordine. Come accade anche nel caso di tutti gli altri strumenti di questo tipo,<br />

<strong>la</strong> banderuo<strong>la</strong> è caratterizzata da una frequenza caratteristica, cioè una frequenza nel<br />

segnale di ingresso (<strong>la</strong> direzione del vento) in corrispondenza del<strong>la</strong> quale le oscil<strong>la</strong>zioni<br />

del<strong>la</strong> banderuo<strong>la</strong> aumentano progressivamente di ampiezza, sino a raggiungere<br />

una situazione di equilibrio dominata da altri fenomeni (ad esempio, <strong>la</strong> resistenza<br />

indotta dal flusso medio del vento). Come già detto a proposito dei sensori<br />

del secondo ordine, anche il vane presenta <strong>la</strong> sgradevole caratteristica di amplificare<br />

e sfasare in maniera diversa le differenti armoniche di cui si compone il segnale<br />

di direzione del vento. Per minimizzare ciò è opportuno scegliere in modo accurato<br />

i sensori in base al valore del<strong>la</strong> frequenza ω e e del rapporto di smorzamento ζ.<br />

In partico<strong>la</strong>re, è opportuno avere ω e il più alto possibile e per quanto riguarda ζ,i<br />

valori appropriati stanno attorno a 0.6. Si noti come gli anemometri a banderuo<strong>la</strong><br />

realizzati per il supporto al controllo del volo siano caratterizzati da masse notevolmente<br />

elevate (in partico<strong>la</strong>re proprio in corrispondenza del<strong>la</strong> banderuo<strong>la</strong>). Per<br />

questa ragione, tali anemometri hanno una frequenza propria di oscil<strong>la</strong>zione<br />

mediamente piuttosto bassa e che cade in una regione dello spettro del<strong>la</strong> direzione<br />

del vento di rego<strong>la</strong> molto intensa nelle situazioni reali. Se il vento medio non è<br />

molto elevato, l’azione smorzante di questo sulle oscil<strong>la</strong>zioni non è sufficiente ad<br />

arrestare <strong>la</strong> risonanza, che fa compiere al<strong>la</strong> banderuo<strong>la</strong> oscil<strong>la</strong>zioni di ampiezza<br />

anche superiore ai 25°. Basta questa constatazione per sconsigliare in modo categorico<br />

gli anemometri a coppe e banderuo<strong>la</strong> di costruzione non accurata per compiere<br />

misure di vento utili in <strong>micrometeorologia</strong>. Da ultimo, va notato che, per<br />

quanto bassi, gli attriti possono impedire al vane di spostarsi in condizioni di vento<br />

basso e pertanto il sensore registra una direzione di provenienza del vento errata.<br />

Esiste anche per i vane quindi una velocità di avvio, come nel caso <strong>degli</strong> anemometri<br />

a coppe, e spesso è dello stesso ordine di grandezza, rendendo problematico l’usa<br />

del vane in sito caratterizzati da venti deboli.<br />

2.7.3.1.3 Anemometro a elica (propeller)<br />

La sua versione più semplice è costituito da un’elica ad n pale calettata su di un<br />

albero, <strong>la</strong> cui velocità di rivoluzione è convertita in una corrente leggibile per<br />

mezzo di un opportuno trasduttore. Di per sé l’elica misura agevolmente un vento<br />

parallelo al proprio asse di rotazione e questa che può sembrare una limitazione ha<br />

stimo<strong>la</strong>to fin dal principio una serie di possibili soluzioni tecniche. La prima soluzione<br />

è costituita da un’elica montata sopra un vane che <strong>la</strong> mantiene paralle<strong>la</strong> al<strong>la</strong><br />

direzione del vento (Fig.2.56), soluzione molto impiegata sia in postazioni di tipo<br />

aeronautico che nelle normali postazioni meteorologiche.<br />

Fig.2.569 - Anemometro ad elica monoassiale<br />

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