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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

ne di un ritardo e di una distorsione più o meno marcata. La maggioranza dei sensori<br />

disponibili fa parte di questa c<strong>la</strong>sse e, se il ritardo del<strong>la</strong> risposta è limitato, possono<br />

essere utilizzati (con alcune cautele) anche nelle misure micrometeorologiche.<br />

Se, invece, <strong>la</strong> (2.124) è di ordine 2 siamo in presenza di un sensore del secondo ordine<br />

in cui l’ingresso si trasforma nell’uscita con un ritardo e con una tendenza all’oscil<strong>la</strong>zione.<br />

Questa c<strong>la</strong>sse di sensori è abbastanza scomoda nel<strong>la</strong> pratica operativa, dato<br />

che non è semplice separare le oscil<strong>la</strong>zioni proprie del segnale meteorologico dalle<br />

oscil<strong>la</strong>zioni indotte dalle caratteristiche costruttive del sensore.Fortunatamente non<br />

sono molti i sensori di questo tipo, anche se tra essi va c<strong>la</strong>ssificato il misuratore del<strong>la</strong><br />

direzione del vento a banderuo<strong>la</strong>, ampiamente usato nelle stazioni meteorologiche.<br />

Si consideri un generico sensore del primo ordine (per esempio un anemometro a<br />

coppe). La sua dinamica può essere descritta dal<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione seguente:<br />

in cui il parametro τ prende il nome di costante di tempo e dipende dal tipo e dalle<br />

caratteristiche costruttive del sensore. Per studiare questa re<strong>la</strong>zione, si consideri inizialmente<br />

un segnale di ingresso a gradino, cioè un segnale del tipo:<br />

In questo caso l’integrazione del<strong>la</strong> (2.125a) porta al risultato seguente:<br />

cioè l’uscita del sensore cresce gradualmente dal valore zero fino al valore di equilibrio<br />

con un ritardo che diminuisce con il tempo, direttamente proporzionale al<br />

tempo caratteristico del sensore. Se invece si considerasse un segnale di ingresso<br />

armonico con una frequenza ango<strong>la</strong>re Ω del tipo seguente:<br />

l’integrazione del<strong>la</strong> (2.125a) porterebbe al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione seguente:<br />

dove il fattore di smorzamento Φ è dato dal<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione:<br />

dipendente dal<strong>la</strong> costante di tempo τ e dal<strong>la</strong> frequenza del segnale, mentre lo sfasamento<br />

δ tra il segnale di ingresso ed il segnale di uscita risulta pari a tg (δ) =- Ω τ<br />

anch’esso dipendente dal<strong>la</strong> costante di tempo del sensore e dal<strong>la</strong> frequenza del<br />

segnale. Se si considera <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione che esprime il fattore di smorzamento Φ, si<br />

vede immediatamente come essa non sia lineare.<br />

Fig.2.51: risposta di sensori di anemometri<br />

a coppe di diverse caratteristiche<br />

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