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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

Fig.2.45: problemi di inquinamento in un canyon urbano (Oke, 1987).<br />

Riassumendo (Yamartino e Wiegard,1986; Lee e Park,1994; Baik e Kim, 1999),<br />

si ha che:<br />

• <strong>la</strong> presenza o meno di vortici entro il canyon dipende dall’angolo θ tra <strong>la</strong> direzione<br />

del vento sopra <strong>la</strong> città e l’asse del canyon. Solo quando θ < 20° non si<br />

hanno vortici;<br />

• <strong>la</strong> combinazione tra coefficiente di forma del canyon (H/W) e velocità media del<br />

vento al di sopra dello stesso determina il numero di vortici che si vengono a<br />

generare. Per un coefficiente di forma di 1.5, una velocità del vento di 1.2 m•s -1<br />

già è in grado di produrre un vortice ed una di 3.7 m•s -1 di produrne due.Tali<br />

soglie si abbassano con l’aumentare del coefficiente di forma del canyon;<br />

• nel caso del<strong>la</strong> presenza di un solo vortice, <strong>la</strong> componente u e w del vento entro<br />

il canyon rispettivamente trasversale e verticale rispetto all’asse dello stesso possono<br />

essere ottenuti dal semplice modello di Hotchkiss e Harlow (1973). Se si<br />

utilizza il sistema di riferimento riportato in Fig.2.46,si ha che:<br />

138<br />

dove u 0 è <strong>la</strong> velocità media del vento sopra il canyon, k= π/W, ß = exp(-2kH),<br />

γ = exp(ky) e y = z-H.<br />

• <strong>la</strong> componente del vento lungo l’asse del canyon può essere posta pari a v =u 0<br />

cos(θ)<br />

I vari canyon, più o meno sviluppati, non costituiscono solo una trappo<strong>la</strong> (parziale<br />

o totale) per gli <strong>inquinanti</strong>, ma anche per <strong>la</strong> radiazione e l’energia. In effetti<br />

siamo di fronte a geometrie complesse costituite da superfici orizzontali, verticali<br />

ed oblique (variamente orientate) che riflettono (spesso con coefficienti di<br />

albedo molto differenti) <strong>la</strong> radiazione so<strong>la</strong>re diretta. Di fatto sulle differenti<br />

superfici si potrà instaurare un differente bi<strong>la</strong>ncio radiativo ed un differente<br />

bi<strong>la</strong>ncio energetico e il risultato finale sarà quasi sempre il fatto che <strong>la</strong> struttura<br />

a canyon risulta anche una trappo<strong>la</strong> di calore e ciò giustifica il fatto che l’aria nei<br />

vari canyon, e quindi l’aria del<strong>la</strong> canopy urbana che ne è l’inviluppo, è media-

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