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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

Si consideri ora un volume di studio costituito dal<strong>la</strong> città e dal sovrastante strato<br />

limite. Il bi<strong>la</strong>ncio energetico re<strong>la</strong>tivo a tale volume di studio è il seguente:<br />

dove Q F è il calore sviluppato entro il centro abitato e derivante dalle attività<br />

umane (il riscaldamento <strong>degli</strong> edifici è sicuramente <strong>la</strong> fonte principale), ∆Q S è lo<br />

storage di calore operato dalle strutture edilizie e viarie e ∆Q A è il calore trasportato<br />

per avvezione. Quanto sia differente il bi<strong>la</strong>ncio energetico in una città risulta<br />

abbastanza evidente considerando <strong>la</strong> Fig.2.43 (in cui al posto di R N , H 0 e H E<br />

vengono usati i simboli Q * , Q H e Q E ). Nel<strong>la</strong> Parte (a) è presentato l’andamento<br />

giornaliero delle varie voci del bi<strong>la</strong>ncio nel<strong>la</strong> parte suburbana del<strong>la</strong> città, già<br />

abbondantemente influenzata dal<strong>la</strong> presenza <strong>degli</strong> edifici, mentre nel<strong>la</strong> parte (b)<br />

abbiamo le osservazioni contemporanee operate in una zona poco distante, ma<br />

completamente rurale ed infine nel<strong>la</strong> parte (c) sono presentate le differenze dei<br />

vari termini di bi<strong>la</strong>ncio fra il valore presentato nel<strong>la</strong> zona suburbana e nel<strong>la</strong> zona<br />

rurale. Si nota immediatamente come <strong>la</strong> presenza del<strong>la</strong> città riduca drasticamente<br />

il flusso di calore <strong>la</strong>tente ed aumenti di molto lo storage di calore. Oltre a ciò<br />

risulta evidente come nel<strong>la</strong> zona rurale <strong>la</strong> radiazione netta sia superiore e ciò è<br />

dovuto, tra l’altro, al<strong>la</strong> profonda differenza di albedo tra le superfici costruite ed<br />

asfaltate e quelle rurali. Un’altra interessante peculiarità dell’ambiente suburbano<br />

è che H 0 permane positivo anche dopo il tramonto, fenomeno determinato dall’enorme<br />

storage di calore operato dalle strutture edilizie.<br />

Molto più complesso è analizzare nel dettaglio <strong>la</strong> struttura interna del<strong>la</strong> Canopy<br />

Urbana. Per prima cosa l’interno di una città può essere visto come l’insieme<br />

variamente organizzato di edifici, schematizzabili come parallelepipedi rego<strong>la</strong>ri.<br />

Se si considera un edificio iso<strong>la</strong>to, <strong>la</strong> perturbazione che esso induce sul flusso dell’aria<br />

è profonda e difficile da modellizzare. In Fig.2.43 viene rappresentata schematicamente<br />

questa perturbazione. Nel<strong>la</strong> parte (a) vengono indicate le linee di<br />

flusso e in tale figura si può notare il vortice sottovento all’edificio che inevitabilmente<br />

si viene a creare. Il profilo verticale del vento così perturbato è indicato<br />

con maggior dettaglio nel<strong>la</strong> parte (b) del<strong>la</strong> figura, mentre nel<strong>la</strong> parte (c) vengono<br />

mostrati i dettagli del vortice sottovento creato dal<strong>la</strong> presenza del<strong>la</strong> costruzione.<br />

Di fatto, questo vortice sottovento rappresenta una zona di stagnazione per<br />

il flusso di aria. Sfortunatamente in una città gli edifici sono molti e ravvicinati<br />

e spesso creano dei veri e propri canyon in cui sono collocate le strade che costituiscono<br />

le principali sorgenti di inquinamento cittadino. Se il canyon è molto<br />

<strong>la</strong>rgo, come nel<strong>la</strong> parte (a) di Fig.2.44, ciò che si nota è il normale vortice sottovento<br />

ad un edificio iso<strong>la</strong>to che si instaura quando, detto H l’altezza dell’edificio<br />

e W <strong>la</strong> sua dimensione orizzontale lungo <strong>la</strong> direzione del vento, H/W

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