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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

bile dello spessore del dispacement height.Tuttavia se si considera <strong>la</strong> parte destra del<strong>la</strong><br />

figura, si nota come il profilo verticale di w’θ’ (normalizzato rispetto al valore<br />

assunto a h c ) sia circa nullo al suolo e cresca costantemente con <strong>la</strong> quota fino a raggiungere<br />

un valore costante sopra <strong>la</strong> canopy. Si è quindi di fronte ad una situazione<br />

molto partico<strong>la</strong>re perché alle quote inferiori a 0.75h c abbiamo un flusso di calore<br />

positivo con un gradiente termico positivo, cosa che richiederebbe un coefficiente<br />

di diffusione turbolenta negativo (fisicamente non ammissibile). Si è quindi di<br />

fronte ad un flusso controgradiente non spiegabile con una chiusura di tipo K, ma<br />

spiegabile dalle raffiche intermittenti discendenti. La situazione notturna è esattamente<br />

specu<strong>la</strong>re rispetto a quel<strong>la</strong> diurna: il gradiente termico è positivo per quote<br />

superiori a 0.75 h c e negativa per quote inferiori, cosa che evidenzia uno strato d’aria<br />

instabile vicino al suolo nelle ore notturne. Comportamento analogo si riscontra<br />

anche per il flusso di umidità.<br />

Fig.2.41: profilo verticale di temperatura potenziale e di flusso di calore<br />

sensibile nel<strong>la</strong> vegetazione (Kaimal e Finnigan, 1994).<br />

2.6.4 L’ambiente urbano<br />

Il processo continuo di urbanizzazione ha prodotto radicali cambiamenti nel<strong>la</strong><br />

natura del<strong>la</strong> superficie e delle proprietà atmosferiche di una regione, alterando i<br />

bi<strong>la</strong>nci di radiazione e di energia ed anche i trasferimenti di massa. Per esempio,<br />

l’inquinamento atmosferico, aumentando <strong>la</strong> torbidità dell’aria, altera i trasferimenti<br />

di radiazione, mentre <strong>la</strong> presenza massiccia di dense costruzioni aumenta <strong>la</strong> capacità<br />

termica del sistema e <strong>la</strong> sua impermeabilità. Inoltre <strong>la</strong> geometria a blocchi, tipica<br />

di una città, produce trappole per <strong>la</strong> radiazione e stagnazioni ed incana<strong>la</strong>menti<br />

di aria e, oltre a questi effetti, un generale aumento globale del<strong>la</strong> rugosità superficiale.<br />

Le masse d’aria provenienti da zone rurali a re<strong>la</strong>tivamente bassa rugosità, avvicinandosi<br />

ad una città incontrano una forte discontinuità che determina lo sviluppo<br />

di un IBL (Fig.2.42) noto come strato limite urbano (UBL, Urban Boundary Layer).<br />

Al di sotto del UBL, l’inviluppo delle strutture edificate che compongono <strong>la</strong> città<br />

costituiscono <strong>la</strong> Canopy Urbana,un microclima completamente distinto e determinato<br />

dal<strong>la</strong> forma e dal<strong>la</strong> geometria <strong>degli</strong> edifici. Quando finalmente <strong>la</strong> massa d’aria<br />

<strong>la</strong>scia <strong>la</strong> città, subisce un nuovo cambio di rugosità che svilupperà un nuovo strato<br />

limite interno (Rural Boundary Layer) che eroderà progressivamente l’UBL.<br />

Fig. 2.42: rappresentazione<br />

schematica del PBL urbano<br />

(Oke, 1987).<br />

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