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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

to è un tipico segnale a dente di sega. Se si focalizza l’attenzione al<strong>la</strong> seconda<br />

rampa mostrata in figura, <strong>la</strong> più evidente e rego<strong>la</strong>re, si nota che, mentre <strong>la</strong> temperatura<br />

inizia a crescere, <strong>la</strong> velocità verticale diviene positiva, cosa che indica <strong>la</strong><br />

presenza di un flusso ascendente di aria calda (<strong>la</strong> piuma termica). Ad un certo<br />

punto <strong>la</strong> bol<strong>la</strong> d’aria calda si stacca dal suolo ed il suo posto viene preso da altra<br />

aria più fredda (processo di rinnovamento) e ciò è visibile nel<strong>la</strong> figura dal fatto che<br />

al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> salita, <strong>la</strong> temperatura scende bruscamente al di sotto del suo livello<br />

base (è arrivata dell’aria più fredda) e questo arrivo è ulteriormente segna<strong>la</strong>to<br />

dal<strong>la</strong> velocità verticale fortemente negativa. Per un po’ non succede nul<strong>la</strong>, poi<br />

riprende il processo di formazione del<strong>la</strong> bol<strong>la</strong> d’aria calda negli stessi termini visti<br />

in precedenza. Una volta innalzatesi, a breve distanza dal suolo le piume termiche,<br />

numerose e re<strong>la</strong>tivamente piccole, iniziano un progressivo processo di aggregazione<br />

che porta al<strong>la</strong> costruzione di strutture coerenti di notevoli dimensioni e di<br />

tipo colonnare che percorrono compatte il ML.<br />

In realtà ciò che si origina in assenza di vento (o con velocità media del vento<br />

bassa) è un insieme di colonne d’aria calda che salgono verso <strong>la</strong> parte alta del<br />

PBL (dette updraft) confinate in una regione piuttosto limitata e lo spazio tra di<br />

esse è riempito da aria in lenta discesa sempre organizzata in strutture coerenti<br />

(dette downdraft). Gli updraft sono caratterizzati da una velocità ascensionale<br />

media piuttosto elevata e dell’ordine del<strong>la</strong> velocità convettiva di sca<strong>la</strong> w*, mentre<br />

i downdraft, che occupano una porzione più vasta dello spazio, hanno una velocità<br />

media inferiore. Una volta raggiunta <strong>la</strong> sommità del PBL, alcuni updraft sconfinano<br />

nell’atmosfera libera sovrastante (overshoot) dove però incontrano aria con<br />

una temperatura potenziale superiore e quindi si trovano a possedere un galleggiamento<br />

negativo. Se potessero, si disperderebbe nell’atmosfera libera, ma ciò<br />

non è possibile per il bassissimo livello di turbolenza presente in questa zona dell'atmosfera.<br />

Pertanto l’unica cosa che possono fare è ridiscendere, trascinandosi<br />

dietro (e quindi inglobando) una parte di aria dell’atmosfera libera. Questo processo<br />

di entrainment a senso unico fa si che complessivamente il PBL si espanda verticalmente<br />

e che aria meno turbolenta venga inglobata in aria a maggior turbolenza<br />

che scende al suolo; qui il downdraft acquista tutta l’energia di cui ha bisogno<br />

per riprendere <strong>la</strong> salita. L’insieme <strong>degli</strong> updraft e downdraft costituiscono una<br />

circo<strong>la</strong>zione che ha una sca<strong>la</strong> orizzontale pari a circa 1.5 z i ,dove z i è l’altezza del<br />

PBL.<br />

120<br />

Fig. 2.32: vortici a rullo e strade di nuvole (da Oke, 1987)<br />

Quanto fin qui presentato si riferisce a situazioni con venti bassi o moderati.<br />

Quando invece <strong>la</strong> velocità supera i 6 m/s, queste strutture coerenti si deformano,<br />

formando caratteristiche strutture a rulli allineate paralle<strong>la</strong>mente al<strong>la</strong> direzione<br />

del vento (Fig.2.32).I rulli sono in rotazione lungo un asse parallelo al<strong>la</strong> dire-

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