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la micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti ... - ARPA Lazio

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LA MICROMETEOROLOGIA E LA CAPACITA’ DISPERDENTE DELL’ATMOSFERA<br />

costituite dalle sole forzanti superficiali (velocità di frizione, flusso turbolento di<br />

calore sensibile e <strong>la</strong>tente e galleggiamento) e dall’estensione verticale del PBL.Il<br />

modello così individuato si applica a rigore solo in situazioni quasi-stazionarie<br />

con un elevato grado di omogeneità orizzontale e con assenza di orografia rilevante.Tuttavia,<br />

nel<strong>la</strong> pratica può essere applicato, almeno come metodo di prima<br />

approssimazione, anche in quei casi in cui tali precondizioni non risultano completamente<br />

soddisfatte. In questi casi, il modello si scosterà dal<strong>la</strong> realtà tanto più<br />

quanto <strong>la</strong> situazione reale si allontana da quel<strong>la</strong> ideale.Vista <strong>la</strong> sua semplicità, <strong>la</strong><br />

sua adattabilità, i bassi tempi di calcolo richiesti ed il suo realismo, esso è attualmente<br />

il modello micrometeorologico più usato per determinare <strong>la</strong> struttura<br />

del<strong>la</strong> turbolenza atmosferica necessaria ai modelli di simu<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> <strong>dispersione</strong><br />

<strong>degli</strong> <strong>inquinanti</strong> in atmosfera di medio-alta complessità.<br />

2.5 IL PBL IN CONDIZIONI DI OMOGENEITÀ SUPERFICIALE<br />

2.5.1 Lo Strato Superficiale<br />

Nel PBL, sia nelle condizioni convettive che in quelle stabili, è sempre individuabile<br />

uno strato di estensione verticale ridotta a diretto contatto con il suolo,<br />

lo Strato Superficiale SL, in cui il profilo verticale delle variabili medie e dei principali<br />

momenti di ordine superiore è descrivibile dalle Re<strong>la</strong>zioni del<strong>la</strong> Teoria<br />

del<strong>la</strong> Simi<strong>la</strong>rità di Monin-Obukhov. Di ciò già si è par<strong>la</strong>to e qui si studieranno<br />

con maggior dettaglio alcuni aspetti di partico<strong>la</strong>re interesse. In partico<strong>la</strong>re l’obiettivo<br />

è quello di definire in maniera precisa <strong>la</strong> rugosità superficiale e <strong>la</strong> ripartizione<br />

tra flusso di calore sensibile e <strong>la</strong>tente dell’energia disponibile al suolo, cioè<br />

<strong>la</strong> differenza tra R N ed G 0 .<br />

2.5.1.1 La rugosità superficiale<br />

Nel SL il profilo verticale di velocità del vento, di temperatura potenziale media<br />

e di umidità specifica è descritto dalle re<strong>la</strong>zioni del<strong>la</strong> Teoria del<strong>la</strong> Simi<strong>la</strong>rità di<br />

Monin-Obukhov.E’interessante notare che,se il parametro di stabilità z/L tende<br />

a zero, tutti queste re<strong>la</strong>zioni diventano sempre meno sensibili al<strong>la</strong> stabilità e si<br />

riducono a tipici profili logaritmici. Ciò avviene non solo all’aumentare (in valore<br />

assoluto) del<strong>la</strong> lunghezza di Monin-Obukhov, ma anche al diminuire di z.In<br />

effetti, se si considera una situazione poco convettiva (H 0 = 50 Wm -2 ) con u* pari<br />

a 0.5 ms -1 , ad una quota di 2.3 m il profilo del<strong>la</strong> velocità media del vento si scosta<br />

da quello logaritmico (adiabatico) di meno del 1%. Se, però, u* si riduce a 0.2<br />

ms -1 , tale quota scende a 3 cm. Come si vede, esiste sempre uno strato, più o<br />

meno esteso, in cui tutti i profili delle variabili medie sono esprimibili con buona<br />

approssimazione da re<strong>la</strong>zioni di tipo logaritmico: tale strato è noto col nome di<br />

dynamical sub<strong>la</strong>yer.Tutto ciò è però una notevole semplificazione del<strong>la</strong> realtà.<br />

Infatti nelle immediate vicinanze del suolo <strong>la</strong> viscosità dell’aria ed i singoli elementi<br />

di rugosità caratteristici del<strong>la</strong> superficie terrestre ne complicano in maniera<br />

drammatica <strong>la</strong> descrizione fluidodinamica.Va però ricordato che lo strato d’aria<br />

caratterizzato da questa complessità è ben poca cosa rispetto a tutto il PBL:<br />

in effetti stiamo par<strong>la</strong>ndo di uno strato d’aria a ridosso del suolo dello spessore<br />

molto inferiore al metro. Per semplificare tutto ciò, è conveniente ragionare nel<br />

modo seguente:<br />

- all’interfaccia suolo-aria <strong>la</strong> velocità del vento è nul<strong>la</strong> a causa del<strong>la</strong> “no-slip condition”<br />

e <strong>la</strong> temperatura e l’umidità assumono un ben preciso valore pari rispettivamente<br />

a θ s e q s ;<br />

114<br />

- se si ipotizza che nel dynamical sub<strong>la</strong>yer il profilo di velocità segua una legge

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