Dr.ssa Renata Vitale - Oncologia Rimini
Dr.ssa Renata Vitale - Oncologia Rimini
Dr.ssa Renata Vitale - Oncologia Rimini
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Cosa cambia<br />
per la<br />
Radiologia<br />
Dott.<strong>ssa</strong> R.<strong>Vitale</strong>, U.O.<br />
Radiologia
AJR, Agosto 2010
Cosa l’Oncologo chiede al Radiologo<br />
Indicazione nel referto medico dei dati<br />
nece<strong>ssa</strong>ri per valutare la risposta alla<br />
terapia.
Cosa il Radiologo chiede all’Oncologo<br />
Sintetico inquadramento clinico del Paziente,<br />
indicazione dei tempi e del tipo di trattamento in<br />
corso o effettuato e/o disponbilità cartella<br />
clinica (markers tumorali, consultazione di<br />
esami diagnostici non radiologici effettuati)
Cosa il Radiologo chiede all’Oncologo<br />
NECESSARIA DISPONIBILITA’ DI ESAMI<br />
PRECEDENTI
Come il Radiologo risponde<br />
all’Oncologo<br />
• Aspetti tecnici<br />
• Referto Medico
• STANDARDIZZAZIONE DEGLI ESAMI<br />
Comparabilità<br />
• OTTIMIZZAZIONE dei protocolli<br />
(ALARA)
Come il Radiologo risponde all’Oncologo<br />
I. ASPETTI TECNICI<br />
• adeguata copertura<br />
anatomica<br />
• somministrazione del<br />
mdc<br />
• adeguato spessore di<br />
strato e intervallo di<br />
riscostruzione
• Copertura anatomica: per la maggior<br />
parte dei tumori solidi torace, addome<br />
(eventualmente cranio)<br />
NB: una lesione identificata successivamente<br />
all’esame basale in una sede precedentemente non<br />
studiata viene considerata in base ai criteri RECIST<br />
una NUOVA LESIONE (PROGRESSIONE DI<br />
MALATTIA)
• Somministrazione del mdc: adeguata<br />
somministrazione (dose e velocità) del<br />
mdc ev e tempi di scansione adeguati.<br />
NB nece<strong>ssa</strong>rio studio in fase arteriosa per<br />
epatocarcinoma, tumori neuroendocrini, metastasi<br />
ipervascolarizzate.
European Journal of Cancer, 2009
European Radiology, 2010
• Spessore di strato: < o = a 5 mm
Come il Radiologo risponde all’Oncologo<br />
II. REFERTO MEDICO<br />
• Esame basale<br />
• Controllo dopo terapia
ESAME BASALE<br />
IDENTIFICAZIONE DELLE LESIONI PRESENTI:<br />
• MISURABILI (lesioni: diametro assiale massimo > 10<br />
mm alla TC con spessore di strato < 5mm, 2 volte lo<br />
spessore di strato per sezioni > 5 mm, linfonodi: asse<br />
corto > = 15 mm, 20 mm al RX torace)<br />
• NON MISURABILI (lesioni < 10 mm, linfonodi con asse<br />
corto < 15 mm, lesioni leptomeningee, ascite, versamento<br />
pleurico e pericardico, linfangite)
LESIONI MISURABILI
LESIONI NON MISURABILI
ESAME BASALE<br />
SCELTA, LOCALIZZAZIONE, MISURAZIONE<br />
lesioni target (2 per organo, 5 in totale)<br />
CALCOLO DELLA SOMMA dei diametri assiali<br />
massimi (asse corto per i linfonodi) di tutte le lesioni<br />
target (riferimento per le successive valutazioni)
NB: le lesioni target vanno selezionate in<br />
base alle dimensioni ma anche in base alla<br />
riproducibilità delle misurazioni nel tempo
RadioGraphics, Novembre 2011
“Nel parenchima polmonare sono presenti 4 formazioni<br />
nodulari, due delle quali (lesioni target) localizzate nel<br />
segmento apico-dorsale del lobo superiore sinistro (diametro<br />
assiale massimo 8 mm) e nel segmento anteriore del lobo<br />
superiore destro (diametro assiale massimo 7 mm); in sede<br />
epatica sono inoltre presenti almeno 5 lesioni, due delle quali,<br />
localizzate nel VIII e nel IV segmento (lesioni target),<br />
presentano diametri assiali massimi di 35 mm e 25 mm. Si<br />
apprezzano almeno 3 linfoadenopatie in sede addominale, la<br />
maggiore delle quali (lesione target) localizzata in sede celiaca,<br />
con asse corto pari a 18 mm. Somma dei diametri assiali<br />
massimi delle lesioni target: 93 mm.”
ESAME BASALE<br />
INDIVIDUAZIONE E DESCRIZIONE<br />
lesioni non target : non è nece<strong>ssa</strong>rio misurarle<br />
(“presenti o assenti”). Es. Presenza di versamento<br />
pleurico e pericardico, linfangite, malattia in sede<br />
leptomeningea<br />
Il radiologo può tuttavia esprimere una VALUTAZIONE<br />
sull’ESTENSIONE delle stesse . Es Versamento minimo o massivo,<br />
eventuale indicazione dello spessore , linfangite focale o diffusa.
CONTROLLO DOPO TERAPIA<br />
NUOVE LESIONI<br />
PD<br />
NON NUOVE LESIONI
NB: le NUOVE LESIONI non rientrano nei criteri di<br />
MISURABILITA’: se è chiaro dal confronto con<br />
esami precedenti che la lesione era assente in<br />
precedenza, si tratta di una PROGRESSIONE.
RadioGraphics, Marzo-Aprile 2008
CONTROLLO DOPO TERAPIA<br />
NON NUOVE LESIONI<br />
RIVALUTAZIONE delle lesioni target (misura della<br />
somma dei diametri maggiori, per i linfonodi della<br />
somma dell’asse corto, comparate con la somma minore<br />
ottenuta durante il trattamento, o con la valutazione<br />
basale, se questa è la minore)<br />
PRESENZA/ASSENZA di lesioni non target (ed<br />
eventuale indicazione dell’estensione)
CONTROLLO DOPO TERAPIA<br />
CLASSIFICAZIONE DELLA RISPOSTA<br />
(ad Es, a margine del referto, CONCLUSIONI )<br />
risposta completa<br />
risposta parziale<br />
progressione di malattia<br />
malattia stabile
Lesioni target: risposta parziale<br />
Esame basale<br />
4.6 + 5.4= 10 cm<br />
Controllo<br />
3.3 + 2.7= 6 cm<br />
Riduzione del 40%<br />
AJR, Agosto 2010
Lesioni target: progressione di malattia<br />
Esame basale<br />
Controllo<br />
Aumento lesione pari a 7 mm (54%)<br />
AJR, Agosto 2010
Inequivocabile<br />
progressione di malattia
Lesioni non target: progressione di malattia<br />
Un modesto aumento di dimensioni di una o più lesioni<br />
non target non è sufficiente per definire una<br />
inequivocabile progressione di malattia<br />
RadioGraphics, Marzo-Aprile 2008
Lesioni non target: progressione di malattia<br />
In presenza di sole lesioni non target, si valuta se<br />
l’aumento delle stesse sia comparabile all’aumento di<br />
lesioni misurabili quando si definiscono in<br />
PROGRESSIONE DI MALATTIA (esempio: un versamento<br />
pleurico che da lieve diventa massivo, una linfangite che<br />
pa<strong>ssa</strong> da localizzata a diffusa).
CASI PARTICOLARI<br />
• Lesioni che diventano confluenti<br />
• Lesioni che si frammentano<br />
• Lesioni che da misurabili diventano non<br />
misurabili<br />
• Lesioni che diventano necrotiche
Come si misurano lesioni che diventano<br />
confluenti
Come si misurano lesioni che si frammentano
Cosa registrare di lesioni target che<br />
diventano < 1 cm<br />
Anche se < 1 cm, le dimensioni vanno<br />
registrate; se la lesione diventa troppo piccola<br />
e difficilmente misurabile le viene attribuito<br />
arbitrariamente un diametro di 5 mm.<br />
Se la lesione scompare la misura è 0.
Come si misurano lesioni che diventano<br />
centralmente necrotiche<br />
E’ nece<strong>ssa</strong>rio valutare il diametro maggiore,<br />
comprendente la parte necrotica ma anche l’orletto<br />
periferico solido
GRAZIE !